4 storie di chi ha scelto di vivere a Forlì e Cesena

di Paola Francia, foto Barbara Baronio
Il racconto di chi ha scelto la nostra terra da amare
Scegliere di vivere in un altro luogo. Scegliere di dare una nuova casa ai propri sogni di vita e professionali. La Romagna è da sempre terra ospitale e sempre più spesso realtà attrattiva per la qualità della vita, della formazione, per le occasioni di lavoro.

In tanti hanno scelto di vivere a Forlì e Cesena dando il loro contributo alla crescita delle nostre città e facendo pendere verso il segno ‘più’ la bilancia dei nuovi residenti.

Vi raccontiamo quattro delle loro storie. Sono storie di viaggi, di partenze e ritorni, di incontri sentimentali e professionali, di scelte che cambiano la vita.

Vivere a Forlì: Gabriele e Tania

La prima storia è quella di Gabriele Testi, 50 anni, originario di Venezia poi trasferitosi a Bologna, e di Tania Ceccacci, 49 anni, nata e vissuta a Serra De’ Conti, in Provincia di Ancona. Entrambi chirurghi specializzati in Chirurgia Vascolare, fanno parte del team che ha messo a punto per la prima volta all’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì una tecnica innovativa per il trattamento della patologia arteriosa ostruttiva periferica, la Forlee tecnique, che ha fatto il giro del mondo, pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Endovascular Therapy.

“Ci siamo conosciuti alla scuola di specialità di Bologna,” raccontano. “E per motivi professionali abbiamo letteralmente girato l’Italia. Da Bologna a Padova a Imperia e, nel 2011, siamo arrivati a Forlì. Qui ci siamo sposati, nel 2015 è nata Gaia e qui abbiamo deciso di fermarci per la qualità di vita che offre, perché è a misura di famiglia e perché è ancora una realtà in cui ci si conosce e ci si riconosce. È la nostra città ideale.”

Davide e Francesca

Davide Mastrangelo, regista e direttore artistico, è originario di Eboli, in Provincia di Salerno. Ha 34 anni e a Forlì ha incontrato la giornalista Francesca Leoni. Con lei ha dato vita a un duo artistico nel panorama della video arte e delle video performance nazionale e internazionale, che sfocerà in un sodalizio di cuore.

È per lei che Davide, nel 2015, torna in città e insieme danno vita a Ibrida, il Festival internazionale delle arti intermediali, dopo importanti esperienze all’estero, tra Francia e Portogallo. Fino al coronamento sentimentale e il matrimonio nel 2022. “Forlì è una città che ho imparato ad apprezzare negli anni,” racconta Davide. “È una terra ancora aperta alle ricerche, in cui fioriscono molte realtà culturali spesso poco conosciute, che restano nel circuito underground. Ma è una terra, come lo è la Romagna intera, in cui c’è ancora spazio per creare eventi con un respiro largo, un territorio fertile per l’innovazione e la sperimentazione.”

La storia di Christopher

Christopher Spitzley è stato general manager di Penny Market, di Eurospin, di Maxi Zoo. Dopo 23 anni di lavoro ad alti livelli nella grande distribuzione ha deciso di uscire da quel mondo per inseguire il suo sogno.

Classe 1964, dal 2009 vive in città con la moglie cesenate e con la figlia e nel 2017 ha aperto Il Bavarese – birra e bio, un negozio dove vende i prodotti e le eccellenze che importa dalla Baviera. “Desideravo che il mio lavoro portasse alla creazione di qualcosa e così ho deciso di cambiare strada e di investire sulla birra che conosco bene.”

Spitzley, infatti, prima di avviare la sua attività per un anno si è dedicato allo scouting di birrifici bavaresi, andando a cercare le piccole realtà, e ha frequentato un corso di sommelier di birra in Austria. Il Bavarese conta all’interno 1.400 etichette di birre bavaresi e italiane. “Per me la Baviera è la Romagna della Germania, non potevo che trovarmi bene a Cesena. Sono stato ben accolto e sono riuscito, forse anche grazie alla mia esperienza precedente, ad alzare la saracinesca in tempi rapidi.”

Dalla Francia alla Romagna: Ghislaine

È arrivata a Cesena per fare visita a un’amica americana e ne è rimasta affascinata. Passeggiando per il centro ha notato il cafè Maison Lulù in vendita e, forse come segno del destino, ha deciso di rilevare l’attività. Così ha lasciato Lione, sua città natale, e oggi la Romagna è la sua nuova terra. Ecco in breve la storia di Ghislaine Salvadori, giunta nella città di Novello Malatesta nell’aprile 2019.

“Cesena è adorabile. Non vi è il caos di Lione, è una città in cui ci si muove con facilità anche a piedi e in biciletta e mare e collina sono poco distanti. Quando sono arrivata a Cesena non conoscevo nemmeno la lingua e fino a quel momento avevo avuto un’attività di perline fantasia. Mi sono rimboccata le maniche e ho dato vita alla mia Maison Lulù in cui tutto è francese a partire dall’atmosfera che vi si respira entrando.”

Madeleines, pain au chocolat e croissant sono tra i dolci prediletti dalla clientela della Maison che nel tempo ha fatto conoscere ai cesenati i sapori d’Oltralpe. Ghislaine realizza molti dei suoi dolci personalmente, ad esempio, la torta alla cannella o quelle al cioccolato o al limone tutte rigorosamente francesi nel gusto e nella preparazione. 

(continua…)

4 storie di chi ha scelto di vivere a Forlì e Cesena
Sopra, i chirurghi Tania Ceccacci e Gabriele Testi, rispettivamente originari di Serra De’ Conti e Venezia. Sotto Davide Mastrangelo, registra e direttore artistico originario di Eboli. Seguono: Christopher Spitzley, titolare de Il Bavarese, e Ghislaine Salvadori, originaria di Lione, di fronte al suo cafè Maison Lulù.
4 storie di chi ha scelto di vivere a Forlì e Cesena
4 storie di chi ha scelto di vivere a Forlì e Cesena
“All’inizio non è stato facile: da una parte i cesenati hanno lentamente preso confidenza con la mia Maison Lulù e poi l’arrivo della pandemia non mi ha aiutata. Oggi invece la ripresa dei ritmi, i lavori per la piazza davanti alla Malatestiana completamente terminati, hanno dato una nuova spinta alla mia attività.”
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