Per raccontare al grande pubblico questa incredibile esperienza, Vanessa Padovani ha scritto il libro Mamma, posso fare il tiktoker? pubblicato da Mondadori lo scorso febbraio.
Vanessa Padovani, inevitabile chiederle: qual è il segreto del suo successo social?
“La spontaneità. Non faccio altro che raccontare la mia vita quotidiana con un pizzico di ironia che non guasta mai. Il mio stile di comunicare è semplice e questo premia perché tante mamme e papà si rivedono nel modo di vivere della mia famiglia. Siamo veri e ci piace raccontare le mille sfaccettature della realtà dal nostro punto di vista. Credo che se avessimo fatto qualcosa di più costruito sarebbe andata diversamente.”
Com’è iniziata questa fortunata avventura?
“In modo del tutto casuale. D’altra parte, fino a quattro anni fa, non ero una mamma digitale e usavo a malapena Facebook. Ero poco esperta e anche un po’ chiusa in materia… Finché un giorno Alessio, il più grande dei miei figli, mi ha chiesto di scaricare l’app musical.ly – così si chiamava il bel contenitore di balletti e video musicali, poi diventato TikTok. Non avendo ancora il cellulare, voleva che fossi io a farlo per lui, per mettersi in pari con i compagni di scuola che già lo conoscevano.”
Ha subito ceduto?
“No. Speravo che desistesse ma, ogni giorno, mi ripeteva la richiesta. Così gli ho detto che l’avrei scaricata e che avremmo realizzato insieme qualche video, per divertirci un po’ e nient’altro. Quando ho attivato l’account, per non fare comparire il mio nome, ho scelto Miss Mamma Sorriso, in ricordo della fascia vinta al concorso Miss Mamma a cui ho partecipato nel 2014.”
Com’è scattata la scintilla con il noto social?
“C’è voluto un po’ di tempo. Dopo i primi esperimenti, in realtà, Alessio si è anche scocciato e un giorno stavo per cancellare il profilo. Ma, quando mi sono accorta che uno dei nostri video era diventato inspiegabilmente virale, ne ho parlato in famiglia e insieme abbiamo deciso di proseguire. Con la promessa, però, che avrei gestito tutto io.”
Detto e fatto, quand’è che il gioco si è trasformato in un lavoro vero e proprio?
“Dopo circa due anni di creazioni video, con costanza e impegno, ma sempre mantenendo la linea del divertimento che alla mia età è importante visto che non sono più una teenager. Non avrei mai pensato di trasformarlo in un lavoro, e ora prendo tutto quello che viene, tenendo i piedi per terra. Consapevole, però, che la famiglia è la priorità su tutto.”
Davvero i numeri vengono prima di tutto sui social?
“Hanno certamente un peso nell’attirare i brand che però apprezzano in egual misura anche il saper comunicare in modo positivo. Ora come ora ci sono altre mamme attive su TikTok, anche se non tantissime, e io ne sono portavoce.”
Tra le grosse opportunità capitate grazie al successo social, c’è il libro appena pubblicato con un editore importante come Mondadori…
“Sì, essere contattata da loro per raccontare la mia esperienza, fatta anche di qualche ostacolo, è stata una grande soddisfazione. Mi piace l’idea, come mamma, di poter aiutare altri genitori nel superare quel divario che a volte si viene a creare con i propri figli, in modo da dialogare in modo costruttivo.”
Ora che due dei suoi figli sono in piena adolescenza, non le capita mai di essere in contrasto con loro? O che, semplicemente, le chiedano degli spazi di privacy assoluta nel quale lei non può entrare?
“Mi reputo fortunata perché ho con tutti un rapporto sereno, anche con il più grande Alessio che mi ha chiesto da poco di aprire un profilo Instagram sotto la mia supervisione. Mi vedono come una spalla e non come antagonista, forse aiuta questo percorso che stiamo facendo insieme. Personalmente credo che i divieti assoluti allontanino genitori e figli, spingendo questi ultimi a fare le cose di nascosto, tipo creare falsi profili sui social… Piuttosto che arrivare a questo punto e alle conseguenze negative che ne possono derivare, meglio spalleggiare i figli e sostenerli in modo che si sentano liberi ma sempre guardati da lontano.”
Cosa direbbe ai genitori completamente digiuni in materia di social?
“Di avvicinarsi al mondo dei figli, di informarsi, in modo da poter dare poi le giuste regole. Anche se noi abbiamo avuto un’adolescenza diversa, è giusto prendere atto che questo è il loro pane quotidiano. Non c’è bisogno ovviamente di diventare come me, ma questo percorso mi ha aiutato a fare un passo avanti verso di loro.”
Com’è la sua giornata tipo?
“Molto impegnativa. Fino a due anni fa lavoravo e TikTok era un divertimento. Oggi TikTok è un lavoro che ho la fortuna di poter svolgere principalmente da casa. Quindi, paradossalmente, ora ho più tempo per la famiglia. In genere, lavoro la mattina e fino alle 16.30, l’orario in cui ritornano i figli da scuola. Non mi faccio aiutare da nessuno se non da mio marito che è anche un bravo grafico. Spesso mi capita di pensare a quante cose sono cambiate in questi ultimi quattro anni: prima della pandemia mio marito e io avevamo uno studio fotografico, poi con la sospensione di matrimoni e cerimonie lui ha deciso di occuparsi a tempo pieno di comunicazione per un’azienda. Proprio con il Covid, la nostra attività social è invece esplosa.”
Quali altri vantaggi offre la professione da influencer oggi?
“Incontrare tante persone che diversamente forse non avrei conosciuto, essere invitata a trasmissioni tv e radiofoniche e, soprattutto, l’opportunità di viaggiare e spostarmi con la mia famiglia, come ospiti in bellissime location.