Sono partiti in viaggio, dopo il posto fisso dentro al cerchio di una vita confortevole, per andare ad abbracciare i propri sogni. Viaggiare e sentirsi cittadini del mondo. Il loro sogno è diventato realtà e ancor di più un lavoro perché Nicoletta e Mattia hanno trasformato la loro passione in una professione.
Entrambi adesso sono attivi sui social per trasmettere emozioni legate ai Paesi di cui si sono innamorati e di cui sono conoscitori. Sudafrica, Canada e Oman per Nicoletta, Africa, Sud America. Ma anche l’Italia per Mattia.
Nicoletta Vittori prima di cambiare vita si occupava di accoglienza nell’ambito di servizi culturali a Forlì, ora è una travel designer. Per lei la qualifica di “progettista di viaggi” prima che un lavoro è una passione che l’accompagna da sempre.
Uno stile di vita, quello in viaggio, attorno al quale ha costruito la sua stessa identità, la sua persona, raccontata sul suo blog. “Il tempo che impiego a progettare un itinerario non è mai tempo perso e ho capito che questa mia profonda passione poteva concretizzarsi in qualcosa di più. Per ogni viaggio pianifico tutto,” racconta Nicoletta.
“Disegno, cucio e prendo appunti su grandi cartine che stropiccio già prima di partire. Ho sempre curato la programmazione nei minimi dettagli, gestendo i tempi, gli incastri e le tappe, di quello che avevo ideato prima. Poi ho cominciato a farlo per amici e in seguito hanno iniziato a contattarmi persone esterne, in cerca di un aiuto su determinati luoghi che promuovo nei miei canali social e che conosco molto bene.”
Oggi Nicoletta si è stabilita in Oman, nella Penisola Arabica, dove gestisce le prenotazioni in un cottage. Essendo una tour leader certificata propone gli itinerari da lei pensati a tour operator o agenzie viaggio italiane e accompagna persone dall’Italia alla scoperta di quella che adesso è diventata la sua seconda casa.
“Mi gratifica vivere in un luogo che amo, in questo caso l’Oman, che ho scelto come mia seconda casa dal 2019. Il confronto con un’altra realtà, il relazionarmi con una cultura diversa in questo gioiello che profuma d’incenso, mi rende felice e serena.”
Il passaggio dal precedente lavoro al nuovo ha seguito l’evoluzione nel settore del turismo, che ha recentemente visto nascere nuove professioni più specifiche. “Il travel designer, in genere, oltre ad essere un consulente di viaggio,” spiega Nicoletta. “È prima di tutto un viaggiatore che conosce in modo approfondito la meta sulla quale lavora. Molto spesso si dedica a una nicchia, si specializza verso una zona del mondo precisa, magari su un paese che visita frequentemente.
È un lavoro dinamico anche perché ogni persona mi chiede un itinerario personalizzato, mai uguale a un altro.” Nicoletta è fiera delle sua Romagna e allo stesso tempo ci confida che è “troppo curiosa di esplorare il mondo per rimanere ferma. In Oman mi sento come a casa e a parte la piadina e i cappelletti, sto bene. Si vive ancora in modo semplice e autentico in una società dai profondi valori.
Viaggiare è una necessità che rimette in discussione di continuo i miei pensieri, scopro i miei limiti. Essere cittadina del mondo per me è questo, mutevolezza e apertura mentale ponendosi davanti sempre nuovi orizzonti.”
Mattia Fiorentini, oltre ad essere guida ambientale escursionistica e tour leader, ha fondato insieme ad altri viaggiatori l’associazione INZIR – Viaggiatori in Circolo di Forlì. Ha dato vita al progetto Scomfort Zone, anche questo raccontato sul suo blog, partendo dalla sua esperienza. Dopo un licenziamento dal posto fisso ha lasciato la provincia con un biglietto di sola andata, un viaggio che decreta la sua uscita dal comfort e lo porta a percorrere 25.000 km e 9 Paesi Sudamericani.
“Ho viaggiato per oltre un anno e mezzo in modo lento incontrando persone e progetti in diverse parti di mondo,” racconta Mattia. “Ogni volta mi chiedevo come sarebbe stato se tante altre persone fossero state lì insieme a me a scoprire modi di vivere e di pensare differenti. Trovo che questo sia un turismo che non è fatto con lo stampino e non inventa nulla, ma fa semplicemente vivere le situazioni per come sono realmente. Così durante il mio viaggio in solitaria ho aperto un blog e una pagina social, una volta tornato a casa ho poi conseguito le abilitazioni per poter esercitare questa professione.”
Rientrato a Forlì dopo diverso tempo in viaggio Mattia ha iniziato a proporre le prime esperienze di gruppo in Sudamerica ma anche trekking in Emilia-Romagna. Del progetto Scomfort Zone lo gratifica vedere la risposta delle persone. “Per qualcuno avventurarsi vuol dire viaggiare zaino in spalla lungo un cammino di più giorni a piedi, per altri anche solo svegliarsi presto la domenica o condividere un trekking insieme ad altre persone nel meraviglioso Parco delle Foreste Casentinesi, magari venendo sorpresi da pioggia o neve.”
In un piccolo villaggio colombiano alle porte di Bogotà, osservando la gente attorno a lui, Mattia ha cominciato a riflettere sul suo essere cittadino del mondo.
