Menabò Group e i venti anni di denim

di Anna Chiarini, foto Murio
Menabò festeggia due decenni accanto ai grandi del settore
Vent’anni accanto ai protagonisti globali dell’industria del denim, portando in tutto il mondo idee e creatività e diventando un osservatorio autorevole sull’andamento dell’intero settore.

È l’esperienza di Menabò Group, l’agenzia di comunicazione con sede a Forlì che per festeggiare due intensi decenni di attività a livello internazionale ha realizzato un docufilm. Presentato in anteprima in una delle principali fiere di settore. Dal titolo Rewind. 2002-2022: denim innovations, faces, challenges and fresh insights moving through key communication highlights.

Un’interessante prospettiva sulla storia e sull’evoluzione dell’industria del denim – iconico tessuto dei jeans – e sul suo sviluppo futuro. “Vent’anni dopo siamo seduti al solito, amatissimo, posto, dietro i computer della nostra sede di Forlì. Ma da qui, a partire dal 2002, abbiamo esportato e internazionalizzato la nostra agenzia di comunicazione e consulenza strategica anche in un settore, diciamo, insolito per il nostro territorio, quello del fashion e dello streetwear.”

Comincia così il racconto di Stefano Scozzoli, presidente di Menabò Group. Sottolineando come i primi vent’anni del terzo millennio abbiano visto la nascita e lo sviluppo di un’esperienza che si è dimostrata rilevante nella formazione dell’industria del denim. Avendo assistito di fatto, innovazione dopo innovazione, alla costruzione della storia di quella filiera produttiva che oggi viene indicata con il nome di fashion value chain. Proprio perché caratterizzata da sinergie e collaborazioni tra tutte le fasi della produzione orientate a creare valore per l’industria e per il consumatore finale.

Infatti, ininterrottamente, Menabò Group ha affiancato molti dei più importanti protagonisti globali di questo comparto tessile nell’attività di comunicazione. Delle nuove collezioni, della sostenibilità e dell’innovazione responsabile. Da qui l’espansione di questa business unit. Partita con il primo cliente influente Martelli Lavorazioni Tessili, di Toscanella di Dozza (ma con sedi in Turchia, Romania e paesi del Maghreb). E che ha portato negli anni Menabò a organizzare lanci ed eventi a New York, Berlino, Londra, Parigi, Barcellona. E a valorizzare clienti non solo italiani, ma anche esteri. Tutti caratterizzati da una forte spinta all’innovazione.

Come ad esempio Isko, il più importante produttore mondiale di tessuto denim. E Lenzing, il colosso austriaco ecosostenibile innovatore nel campo delle nuove fibre tessili cellulosiche come il Modal, la viscosa, il Tencel. “Uno dei clienti più distanti da Forlì l’abbiamo avuto in Bangladesh,” aggiunge Gianluca Rondoni socio di Menabò e direttore creativo dell’agenzia.

“Si tratta di M&J, un produttore virtuoso di jeans e abbigliamento, che ha chiesto il nostro aiuto per far conoscere la sua realtà in Europa. Superando alcuni dei preconcetti legati alle produzioni in quell’area del mondo, che al tempo erano legati al disastro di Rana Plaza, attraverso una comunicazione credibile e di sostanza. Di recente abbiamo consegnato un progetto per un cliente ancor più lontano, il brand giapponese LiFill, che ribadisce l’indole internazionale del gruppo.”

La clientela estera, infatti, è arrivata a rappresentare il 30% del totale. Un risultato interessante per una società di servizi che non esporta beni ma idee e creatività e che è diventata autorevole come osservatorio sull’intera industria del denim. Al punto da essere chiamata a far parte di progetti culturali internazionali in qualità di membro di giuria in concorsi e premi. Di conferenziere in talk e di editorialista su riviste di settore.

Da citare anche lo sviluppo del progetto I-skool, uno dei più importanti contest denim per le università della moda. Con le ultime edizioni pre-Covid che hanno visto la partecipazione di più di 20 atenei nel mondo. Altra attività differenziante è stata quella legata a oltre 100 progetti di co-marketing realizzati con i più importanti brand di moda e di accessori. Guess, Closed, Calzedonia, Arena, Haikure, Diesel, Geox e tanti altri.

“Dalle esperienze vissute in vent’anni nel settore del denim da Menabò ne è nato un archivio di foto, di file, di video, di parole che può diventare interessante per gettare uno sguardo sull’evoluzione dell’industria del denim e l’affermazione dell’importante ruolo. Non solo economico ma anche sociale e storico, giocato dalla fashion value chain.

Per questo abbiamo pensato di cucirli insieme in un video docufilm che possa restituire un racconto dell’attività frenetica di un settore mentre si stava formando,” spiega Elisa Ravaglia, socia di Menabò Group, direttrice strategica della divisione fashion e ideatrice del progetto insieme a Margherita Verlicchi, dal 2010 a capo dell’ufficio stampa fashion. Il trailer di Rewind. 2002-2022: denim innovations, faces, challenges and fresh insights moving through key communication highlights, è stato presentato durante l’ultima edizione di PV Denim, kermesse itinerante che raccoglie tutto il mondo del denim, che si è svolta a Milano il 23 e 24 novembre scorso.

Menabò Group e i venti anni di denim
Scatti dalla conferenza stampa di lancio del libro I Love Finishing (Barcellona, 2008), le giurie dei premi internazionali Bluelenz (Monaco di Baviera, 2021) e I-SKOOL Denim Marketing Award (milano, 2015), un evento organizzato per ISKO presso Biblioteca Della Moda (Milano, 2015).
Menabò Group e i venti anni di denim
Menabò Group e i venti anni di denim
Ai materiali d’archivio si aggiungono contributi e interviste che i più importanti influenzatori del settore hanno voluto rilasciare per trasformare il docufilm in un bilancio su quanto realizzato e una riflessione sul futuro attraverso i temi più attuali della sostenibilità e dell’innovazione responsabile, a partire dal designer Adriano Goldschmied, ideatore del Genious Group e ideologo del denim europeo e americano.
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