Case di persone illustri a Ravenna

di Chiara Bissi, foto Massimo Fiorentini
Le 10 dimore a Ravenna con il marchio di qualità
Un censimento tutto particolare individua per la Provincia di Ravenna dieci case o studi delle persone illustri e rilascia un marchio di qualità per la valorizzazione e l’apertura al pubblico delle dimore di esponenti del mondo della cultura, delle arti, della politica e della scienza.

Un numero destinato nel tempo a salire, quello delle case di persone illustri a Ravenna, grazie a una legge regionale che ha ispirato l’iniziativa. La prima campagna di riconoscimento si è conclusa nel febbraio del 2023, con 52 domande accolte su 64 pervenute.

Le dimore o gli spazi in cui gli artisti e le persone illustri hanno lavorato o soggiornato sono riconosciuti come luoghi del pensiero e della creazione da custodire, preservare e tramandare. Così sull’esempio francese delle Maisons des Illustres è nato il marchio di qualità.

Le strutture che ottengono il marchio come case di persone illustri a Ravenna rispondono ai requisiti stabiliti dalla legge voluta dall’assessore regionale Mauro Filicori. Svolgere attività di divulgazione; aprire al pubblico per almeno 60 giorni all’anno; dimostrare la gestione economica e finanziaria. Nel corso del 2023 sarà pubblicato il bando annuale per il finanziamento di progetti di gestione sostenibile delle strutture.

Scorrendo l’elenco delle dieci case di persone illustri a Ravenna o studi per il territorio di Ravenna, appare anzitutto il Capanno Garibaldi, luogo simbolo della Trafila. Così come viene chiamata la rocambolesca fuga del Generale inseguito dall’esercito austriaco tra Romagna e Toscana.

Il 6 agosto del 1849 Garibaldi, grazie all’aiuto di una fitta rete di patrioti, raggiunse un capanno nella Pialassa della Baiona. Rifugio provvisorio dopo che il 4 di agosto nella vicina Fattoria Guiccioli la moglie Anita era spirata tra le sue braccia. Entrambi i luoghi sono oggi visitabili. Il primo, in muratura e canna valliva, fu ricostruito nel 1911 in seguito a un incendio. La Fattoria Guiccioli conserva una moderna esposizione di cimeli e ricordi legati alla trafila garibaldina. Spostandosi verso Lugo, due sono le mete che hanno ottenuto il marchio di qualità: il museo Baracca e Casa Rossini.

Il conte Enrico Baracca, padre di Francesco, donò alla municipalità la casa dell’Asso della Prima Guerra Mondiale, di proprietà comunale. Il percorso espositivo odierno si sviluppa sui tre piani e comprende il Caccia SPAD VII, aereo del 1917. Su un fianco della fusoliera compare il cavallino rampante, noto perché Enzo Ferrari lo adottò per le sue vetture.

Casa Rossini celebra poi i legami tra il celebre musicista e la cittadina romagnola, luogo di nascita del padre Giuseppe Antonio, e oggi ospita anche mostre di arte contemporanea. L’allestimento museale del 2020, realizzato dall’artista Claudio Ballestracci, parte dalla Stanza del Prodigio, con l’ascolto di una delle primissime composizioni rossiniane. 

Vicino a Ravenna, a Mezzano su via Reale, si trova la casa-studio del pittore Giulio Ruffini (1921-2011), dove sono custodite le opere e la memoria dell’artista grazie a cataloghi e alla collezione di circa 200 quadri e di 300 collage. Ruffini, amico e sodale di Mattia Moreni, scelse di vivere a stretto contatto con il paesaggio bonificato e segnato in passato dalle piene del fiume Lamone.

Nutrita la presenza di marchi di qualità in territorio faentino, prima fra tutte Casa Zauli, in via della Croce. Laboratorio d’artista allestito dal 2002 in quello che fu lo spazio creativo del ceramista faentino Carlo Zauli (1926-2002), gestito dalla famiglia dell’artista in sinergia con il Museo Internazionale delle Ceramiche. Il percorso offre un’immersione nell’opera di Zauli dai primi anni Cinquanta agli anni Novanta, ceramista che divenne scultore senza mai tradire le proprie radici.

Il museo organizza mostre collettive e personali, residenze d’artista e cicli di incontri. Sempre a Faenza compare la Casa e Giardino della Scultura Ivo Sassi (1937-2020), in via San Biagio Antico, inaugurato nel 2021. Sono visibili 40 opere astratte che s’inseriscono nella quinta scenografica delle colline. Sempre a pochi chilometri da Faenza, su via Firenze si trova Villa Ferniani.

Al piano terra è stato allestito il museo: 7 sale in cui sono esposti circa 1.200 pezzi di maioliche in forma di stoviglie, di sculture, di vasi, di specchiere prodotti dalla Fabbrica Ferniani. In via Fratelli Rosselli si apre la fondazione museo Guerrino Tramonti che offre in esposizione il percorso artistico di Guerrino Tramonti (1915-1992), scultore, ceramista e pittore faentino.

Seguendo la via degli artisti si raggiunge Cotignola e Palazzo Sforza, ora Museo civico Luigi Varoli. Il complesso è dedicato al pittore, ceramista, scultore, autore di cartapeste, musicista (1889-1958). Il museo è dislocato in più sedi. Casa Varoli, Casa Magnani e Palazzo Sforza, ed è nato attorno alla donazione Varoli tra dipinti, sculture lignee, terrecotte e grandi cartapeste.

Case di persone illustri a Ravenna
In apertura, il Capanno di Garibaldi, ricostruito nel 1911. In alto, Casa Rossini a Lugo. Sotto, dall’alto, Casa Zauli e Villa Ferniani a Faenza.
Case di persone illustri a Ravenna
Case di persone illustri a Ravenna
A Faenza, infine, la Casa museo Raffaele Bendandi racconta la storia singolare di uno scienziato e inventore autodidatta, sismologo e astronomo faentino (1893-1979), che aveva una passione particolare per lo studio dei terremoti.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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