Un talento, quello di Giovanni Cricca, ora dimostrato anche con il suo primo Ep, appena uscito, dal titolo Cricca. Il suo è un modo di stare al mondo appreso presto, proprio in famiglia, dagli insegnamenti dei suoi genitori, operatori umanitari giramondo che lo hanno portato ancora piccolo in Australia. Lì è cresciuto in un casa molto open nella quale venivano portati in stallo bambini provenienti da situazioni di grave disagio familiare.
“Per me è stato determinante crescere in una famiglia come la mia, è alla base di quello che sono oggi. Una cosa bella è che non ci hanno mai imposto nulla, hanno sempre condiviso con noi ogni scelta,” racconta Giovanni Cricca. “Quando sono nato c’era già anche Precious, mia sorella dallo Zambia, con una disabilità molto grave: è stato un grande dono. A breve arriverà una nuova ragazza. Quando c’è da aiutare, i miei ci sono sempre.”
Durante i giorni più difficili della alluvione in Romagna, Giovanni Cricca e Naomi, sua sorella maggiore, che lui definisce il suo “punto di riferimento in questa vita”, sono stati tra i primissimi Angeli del fango a sporcarsi le mani. “È stato un momento di grande condivisione, un enorme esempio di forza vedere i romagnoli con la luce negli occhi spalare insieme nel fango.”
E osservare generazioni differenti aiutarsi a vicenda, non per volontà di presenzialismo ma per puro altruismo, è stata una bella risposta, anche per chi sostiene che i ventenni d’oggi siano compresi solo dalle loro cose e poco impegnati.
“Spesso si sente dire ciò, ma ogni generazione ha visto passare chi ha voglia di fare e chi no. Quindi mai fare di tutta un’erba un fascio. Personalmente sono circondato da persone attente al prossimo, da giovani che si impegnano – alcuni miei amici sono venuti con me a spalare – poi c’è anche il momento per divertirsi.”
Il brano Australia, la canzone estratta che ha anticipato l’uscita dell’Ep, “parla della mia infanzia tra malinconia e libertà”. E si conclude con la frase “sono quello che non si arrende!” Lo dimostra il fatto che Giovanni Cricca sia arrivato alla ribalta in poco tempo. Dal format Deejay On Stage 2022 a Riccione è giunto alla scuola di Amici in Tv. “È lo spirito romagnolo, la resa non fa per noi, lo abbiamo visto con l’alluvione. È un’opzione che non bisogna considerare, piuttosto provarci fino all’ultimo.”
I fatti gli hanno dato ragione e l’esperienza di Amici di Maria De Filippi per lui “è stata incredibile, piena di alti e bassi, in cui ho cercato di essere vero, me stesso.” Nel mondo mediatico, talvolta un po’ falsato, chi rimane se stesso passa un bel messaggio.
“Essere me stesso a prescindere è uno dei miei punti di forza. Mi piace essere quello che sono. Nei momenti in cui ero felice e stavo bene si vedeva. Così come il contrario, ma ci sta!” Altrimenti chi scriverebbe più canzoni? “Vero. Quello che sei può piacere o meno, l’importante è essere naturali, senza cercare di essere altro, altrimenti non ha senso. Non dobbiamo piacere a tutti.”
Se mi guardi così, con cui si apre l’Ep Cricca, vanta oltre 2.000.000 di streaming su Spotify e centinaia di migliaia di ascolti sulle altre piattaforme. Giovanni Cricca la definisce la canzone più importante della sua vita fino ad oggi.
“È il pezzo che mi ha cambiato la vita, il più ascoltato e amato dal mio pubblico. Ho fatto praticamente tutto con questa canzone. Sono riuscito a prendere il banco e a entrare ufficialmente ad Amici. Poi ho fatto il Capodanno in Musica di Canale 5. È una canzone importante e i dati sulle piattaforme parlano.”
Ciò che ha aiutato Giovanni Cricca ad arrivare così rapidamente alla ribalta e ad avere così tanto seguito sono i temi. “Se non hai cose da dire né il modo giusto per dirle, non arrivi!” è perentorio Giovanni Cricca.
“Le canzoni devono essere buone. Se mi guardi così lo è è un brano che arriva, le persone quando la sentono dicono ‘cavolo, anch’io mi sono sentito così’. Se tocchi il cuore delle persone hai fatto bingo!”.
Amici è stata una buona scuola, “si entra in un modo e si esce in un altro, sia professionalmente che umanamente. Si fanno tante lezioni di canto, tecnica vocale, performance, produzione e scrittura testi. Molti incontri con professionisti, da cui ricevere spunti, stimoli.”
Lui ne è uscito migliorato e innamorato di Isobel Kinnear, ballerina finalista della trasmissione. “Tra l’altro è venuta a sentirmi a Riccione in Albe in controluce. Le è piaciuto molto, è stato un momento intimo e molto emozionante.”
Per lui l’amore significa tanto, ma quello di cui ha paura lo canta nel brano Supereroi Rework. “Sono un po’ in controtendenza, mi spaventa la filosofia dell’usa e getta, dello sposarsi e lasciarsi con facilità. Ritengo che, in alcuni casi, si può provare anche a stringere i denti. E contemplare la resa come ultimissima opzione, per scegliersi comunque e provare ad aggiustare le cose.”
Date e tanti eventi costellano la stagione calda di Giovanni Cricca. “Non sto mai fermo, per chi fa questo mestiere è importante, e a settembre uscirà un nuovo singolo, che io e il mio team stiamo scrivendo in questi giorni. Speriamo in un bel brano per lanciare la stagione autunno-inverno. Poi sicuramente proverò ad accedere a Sanremo, il palco che tutti i cantanti italiani sognano. Sarà difficilissimo. Anche Amici lo era, poi però un giorno ce l’ho fatta!”.
Tra i musicisti dell’Ep ci sono anche Federico Mecozzi e Tommy Graziani, due cavalli di razza del panorama musicale. Perché anche le persone con cui collaborare è importante sceglierle bene. “Su questo sono molto fortunato, oltre ad avere un team molto affiatato e affidabile. Siamo riusciti a coinvolgerli da prima di Amici, sono grandi musicisti e hanno creduto fin da subito nel progetto.”
Per lui i Metallica e Cremonini sono sullo stesso piano. “Passo dal rock, all’indie, alla trap della mia generazione, fino alla musica classica. E suono chitarra e pianoforte.” Giovanni Cricca ha mosso i suoi primi passi nella musica nel coro giovanile di Sidney, Australia, “perché c’era una bambina che mi piaceva,” spiega.
“All’inizio era un gioco e quindi non avevo questo grande interesse, ma tornato in Italia a 8 anni e senza amici sentivo il bisogno di sfogarmi in qualcosa e rifarmi delle amicizie. Così mi sono iscritto a chitarra. E piano piano il mio insegnante, che tutt’ora lavora con me, mi ha riportato sulla via del canto dicendomi che avrei avuto successo anche con le ragazze! Poi ho iniziato a studiare anche pianoforte, e sono arrivato dove sono oggi.”