Tradizione balneare e gli artigiani del mare

di Stefano Bonini, foto Riccardo Gallini
I MESTIERI DELLA TRADIZIONE BALNEARE E TURISTICA ROMAGNOLA
Sono passati 180 anni dalla nascita a Rimini del primo ‘stabilimento balneare’, la pietra miliare di un’evoluzione che oggi vanta un’organizzazione con pochi eguali, non solo in Italia: 250 stabilimenti balneari lungo 15 chilometri, 50.000 ombrelloni, 150.000 lettini, cabine e docce, bar e ristoranti, balneazione sorvegliata oltre ogni tipo di servizio.

In questo grande sistema balneare e turistico un ruolo di primo piano lo rivestono alcuni artigiani di eccellenza che mantengono in vita la tradizione balneare della Riviera Romagnola. 

È il caso dei cantieri De Biagi di Cattolica che continuano a mantenere viva la tradizione balneare dei mosconi, che in Romagna non sono solamente dei semplici e bellissimi natanti ma vere e proprie icone. In questo piccolo cantiere, scrigno dell’artigianalità, Bruno De Biagi porta avanti l’attività avviata negli anni Venti dal nonno prima e dal padre poi.

“Ho cominciato lavorando al fianco di mio padre, poi quando lui andò in pensione,” ci racconta Bruno. “Fummo io e un suo fidatissimo collaboratore, Elvino Magi, a mandare avanti il lavoro.” Oggi Bruno De Biagi prosegue la tradizione di famiglia insieme a tre dipendenti.

“La nostra produzione si concentra sui mosconi. Ne realizziamo 60-70 l’anno contro gli oltre 100 degli anni d’oro,” continua Bruno. “Quasi tutti destinati al servizio di salvataggio.” E se con il passare del tempo la produzione dei pedalò è stata via via abbandonata, quella dei mosconi si è allargata anche alla realizzazione in vetroresina per completezza di servizio.

“Accanto ai mosconi in legno, in compensato marino per la precisione, perché garantisce leggerezza, resistenza e stabilità, produciamo anche 25-30 natanti in vetroresina,” afferma Bruno. “Li vendiamo a clienti storici che li prediligono… anche per il prezzo più contenuto.” E quanto costano? “I mosconi in legno arrivano a costare sui 1.700-1.800 euro remi inclusi, gli altri un po’ meno.” Ai mosconi De Biagi ha affiancato anche la realizzazione delle torrette di avvistamento (in legno) per i bagnini di salvataggio. Per cui è diventato un riferimento sulla Riviera.

Altra eccellenza legata a filo doppio al mare, alla spiaggia e alla tradizione balneare è la Ramberti. Azienda famigliare con sede a Santarcangelo, è diventata grande con il passare delle generazioni. Dalle selle per cavalli alle coperture per i ‘birocci’, fino ai teloni per i camion. Per arrivare, con il boom del turismo, alla produzione di lettini e ombrelloni.

Giunta ormai alla quarta generazione e con oltre un secolo di vita, alla sua guida oggi c’è Riccardo Ramberti, in azienda dal 1979. “Ho cominciato facendo il garzone di bottega,” esordisce Riccardo, “impegnandomi poi nello sviluppo del mercato. E nel 1992 abbiamo aperto il nostro primo Ramberti Point ad Albenga per vendere direttamente i nostri prodotti in Liguria e sulla Costa Azzurra.”

Con la All Sun, azienda specializzata nella lavorazione dell’alluminio, poi la Migani, leader nella realizzazione di lettini, e quindi la Ranfil che produce il filo per la tela dei lettini, o la 12th Living che crea le stecche per gli ombrelloni, la galassia Ramberti ha completato il ciclo produttivo. “In questo modo,” prosegue Riccardo, “abbiamo il controllo completo della produzione: dal filato al tessuto, dalle strutture in alluminio alle stecche, dagli articoli in legno ai complementi d’arredo.”

La Ramberti è stata in grado di valorizzare al massimo l’esperienza artigianale della manodopera, attraverso un’attenzione sartoriale ai dettagli. “È il motivo per cui preferiamo vendere direttamente piuttosto che affidarci a terzi,” afferma Riccardo, “e quindi abbiamo aperto dei nuovi Ramberti Point a Barletta e Cisterna di Latina, ma stiamo lavorando per aprirne altri.”

Oggi l’azienda produce 20-22.000 lettini nuovi ogni anno a marchio Ramberti, altri 14-15.000 come Migani (con cui realizzano anche 10-12.000 sedie regista), a cui si aggiungono circa 20.000 ombrelloni e i 10-15.000 cambi tela sui vecchi lettini fatti in giro per l’Italia grazie al campionario dei tessuti storici che sono stati conservati.

Un’altra storia ancora della tradizione balneare tutta romagnola è quella di Yuri Invelenato e della sua La Bomba. Nato in via Balilla nei lontani anni Cinquanta, il più leggendario dei ghiaccioli è famoso per un ritornello che in estate riecheggiava lungo tutta la spiaggia riminese: “Ali Babà c’ha le bombe.”

Con il passare degli anni il successo de La Bomba non è mai diminuito, anche grazie a Yuri che ha rilevato l’azienda nel 2008. È grazie a lui se oggi La Bomba, un po’ ghiacciolo e un po’ sorbetto, continua a spopolare sulle spiagge riminesi… e non solo.

“Lavoravo in una grande realtà come Sammontana,” esordisce Yuri, “quando sono entrato in contatto con La Bomba. Avevamo in portafoglio questo prodotto che aveva un enorme successo e non bastava mai. A quel punto in poche settimane decisi di rilevare l’azienda diventandone il titolare (allora con un socio).” Dalla sua nascita non è cambiato praticamente nulla.

“Il prodotto,” continua Yuri, “è ancora completamente artigianale e interamente fatto a mano, con sole materie prime di qualità e totalmente gluten free.” Oggi l’azienda ha 18 dipendenti e anche se il prodotto rimane comunque fortemente estivo viene distribuito nei più importanti supermercati e consumato tutto l’anno. (continua…)

Tradizione balneare e gli artigiani del mare
In apertura, Bruno De Biagi, titolare dei cantieri De Biagi di Cattolica che mantengono viva la tradizione dei mosconi. Qui sopra, Riccardo Ramberti, che nella sua azienda di Santarcangelo produce lettini e ombrelloni. Sotto, Yuri Invelenato, che ha rilanciato il ghiacciolo-gelato La Bomba rilevando l’azienda.
Tradizione balneare e gli artigiani del mare
“Ai gusti originari e più classici come limone e arancia,” prosegue, “abbiamo nel tempo affiancato i gusti fragola, anice, menta e cola, cercando di rafforzare un brand che racconta Rimini. Tanto che La Bomba è entrata anche nel progetto Monopoly – Edizione Rimini e si trova nella storica sede di via Balilla, dove tutto è cominciato.”

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