Modigliana e la collina da vivere

di Roberta Invidia
Modigliana riparte con musica e le storiche Feste dell’800
La collina si rialza dopo i rovesci dell’alluvione, con lo spirito di chi, abituato alla bellezza ma anche alle asperità della vita di montagna, non si perde certo d’animo.

Un esempio è Modigliana. Uno dei comuni più colpiti dai danni dell’alluvione, che non ha perso tempo e ha fatto dell’estate il momento buono per ripartire.

A cavallo tra luglio e agosto e appena le strade sono state di nuovo percorribili, la cittadina che ha dato i natali a Silvestro Lega ha lanciato ‘Terra mossa’. Un festival nato in poche settimane e realizzato grazie alla generosità degli artisti coinvolt. Che hanno accettato di esibirsi senza percepire compenso, ma solo con l’intento di ‘rimettere Modigliana nelle mappe’.

A riportare il balsamo della musica dove la ferita era più profonda è stato il modiglianese Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio. Musicista, produttore, autore di musiche per il cinema e cofondatore del festival ‘Strade Blu, Folk e dintorni’ che fino allo scorso anno, proprio da Modigliana, portava nei borghi di collina una ricca rassegna musicale con artisti internazionali.

Il suo invito ai tanti amici musicisti ha raccolto una grande adesione. Sul palco, infatti, sono saliti Vinicio Capossela, Eugenio Finardi, Fry dei Modena City Ramblers. Il tastierista Bob Malone e altri apprezzati artisti venuti a riaccendere i riflettori su uno dei luoghi più suggestivi della Romagna Toscana.

“Avevamo ricevuto diverse richieste di amici musicisti che ci chiedevano come aiutare il paese,” dice Gramentieri. “Abbiamo pensato che il modo migliore fosse mettere a disposizione la visibilità di molti di loro per dire alle persone che a Modigliana si può e si deve tornare. D’altronde Modigliana la musica ce l’ha nel Dna, basti vedere quanti musicisti professionisti ci sono.”

È nata così una rassegna gratuita che difficilmente i bilanci di un comune che ha altre priorità si sarebbe potuto permettere. E che ha sicuramente contribuito a risollevare il morale del paese. “Abbiamo sposato subito l’idea del festival,” dice Roberto Amaretti della Pro Loco di Modigliana, organizzatrice del festival insieme a Big Ben APS e con il Patrocinio del Comune. “È stato il nostro modo per dire che ci siamo e siamo vivi. Tutte le attività hanno riaperto e nonostante i danni stiamo tornando alla normalità.”

Il nome del festival ‘Terra Mossa’ ha voluto proprio parlare di questo. Di una comunità che è rimasta sotto la terra, sotto il fango, ma si muove, è viva e pulsante. Altro segnale del fatto che la cittadina ha voglia di ripartire è la conferma, per la terza settimana di settembre, delle Feste dell’800. Con i famosi ‘quadri viventi’ che ogni anno ripropongono le rappresentazioni dal vivo dei quadri di Silvestro Lega con figuranti nei costumi d’epoca e ambientazioni attentamente ricreate. Un appuntamento che abbina ai tableau vivant anche aperture dei musei, visite guidate e l’enogastronomia tipica della zona. 

La Tribuna, ovvero la porta principale della città, e il borgo vecchio con il Palazzo Pretorio. La chiesa di San Sebastiano, la Pinacoteca. Torneranno dunque ad accogliere turisti e visitatori in cerca di arte e frescura.

“Le feste sono nate all’inizio degli anni Novanta per una felice intuizione dell’allora amministrazione comunale. E sono un momento in cui il paese si riconosce e si sente coinvolto,” dice il sindaco di Modigliana Jader Dardi.

“Abbiamo avuto qualche dubbio se riproporle. Le ferite ci sono e sono profonde, anche se in centro non si vedono. Ma abbiamo voluto dare un segnale di ripartenza e dire alle persone che Modigliana è viva e che si può tranquillamente raggiungere in macchina. Siamo terre ferite ma restiamo terre ospitali.”

Modigliana e la collina da vivere
Il Festival “Terra Mossa” ha portato a Modigliana la solidarietà di tanti musicisti, da Capossela a Finardi. Per la terza settimana di settembre, torneranno anche le feste dell’800.

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