A testimoniare la bontà del lavoro di Giorgia Corniola sono i numerosi riconoscimenti ottenuti, che la rendono probabilmente una delle fotografe più pluripremiate d’Italia.
Di recente ha ottenuto il primo posto nella categoria ‘People’ al Siena International Photo Award, un premio di cui va particolarmente orgogliosa perché made in Italy dopo uno sfilza pressoché inesauribile di premi all’estero. Solo per citare i più importanti, ci sono il primo posto nella categoria ‘Ritratto’ al WPPI Awards nel 2018, considerato un po’ l’Oscar della fotografia, e ancora il titolo di Master rilasciato da MPI International, miglior fotografa dell’anno per The Societies nel 2020 e nel 2022, diversi Cosmos Awards e la medaglia d’oro WPE Awards Europe nel 2022.
Nel maggio scorso, Nikon Italia ha scelto il suo studio a Lugo – Giorgia Corniola Ritratti Creativi – per girare parte di uno spot pubblicitario per la nuova Nikon Z8, e poi è stata invitata a Londra come rappresentante italiana al lancio della fotocamera al Photo London.
D. Giorgia Corniola, inevitabile chiederle: a quale fra i tanti premi è più legata?
R. “Ognuno ha il suo valore e significato e rappresenta un tassello nel corso della mia carriera. Non posso dimenticare il WPPI Awards con Metal Hair che è stato un po’ come la realizzazione di un sogno da quando ho aperto lo studio. Ma tengo particolarmente anche all’ultimo premio ritirato a Siena, perché è un concorso cresciuto molto negli ultimi anni che attira professionisti da tutto il mondo, al punto che ne hanno parlato Forbes e tante altre riviste internazionali.”
D. Non è dunque più valido il detto secondo cui ‘Nessuno è profeta in patria’?
R. “Purtroppo vale ancora… la situazione non è poi molto cambiata in questi ultimi anni. Il nostro è un Paese con minore apertura mentale e in cui, se non si appartiene a certi gruppi molto chiusi, non si viene considerati. Ma noi ci impegniamo ugualmente per fare del nostro meglio e i risultati, alla fine, arrivano comunque. Pazienza se più dall’estero…”
D. Lei usa il plurale, a chi si riferisce in particolare?
R. “A mio marito Antonio, specializzato in post-produzione, con cui lavoro da sempre in studio. Fra l’altro devo molto ringraziarlo perché, pur avendo sempre avuto la passione per la fotografia, mi ha aiutata a maturare e ora, insieme, stiamo facendo queste nuove esperienze.”
D. Una coppia nella vita, una coppia nel lavoro. Quanto vi aiuta questo nel gestire i vostri servizi di punta: la ritrattistica legata alla maternità, ai nuovi nati e alle famiglie?
R. “Enormemente. Ormai siamo molto affiatati e ci dividiamo bene i compiti. Sin da quando vediamo entrare i clienti, capiamo al volo come comportarci al meglio, prevediamo le difficoltà. È un po’ come entrare nell’intimità della donna o della coppia e quindi servono alcuni accorgimenti psicologici. Dobbiamo rispettare la sensibilità, il pudore e l’equilibrio della coppia. Quando ci sono bambini, invece, l’elemento fondamentale è la pazienza oltre a una certa conoscenza, soprattutto quando si ha che fare con i neonati di 7-15 giorni, ci sono alcune manovre che sono studiate.”
D. Giorgia Corniola, cosa l’ha spinta a livello personale a specializzarsi in questo tipo di ritratti?
R. “Anzitutto il fatto di essere a mia volta madre, e anche dalla mia voglia di celebrare la bellezza a la forza delle donne in gravidanza e dei loro bambini. Con le mie immagini, cerco di catturare l’emozione, la dolcezza e il legame che si crea tra una madre e suo figlio, sia prima che dopo la nascita. Con le mie fotografie esalto la bellezza e la sensualità del corpo femminile in questo periodo così speciale. Il mio stile è ricercato e raffinato, ogni dettaglio non viene mai lasciato al caso, per creare immagini armoniose e creative.”
D. Le è mai capitato di dover affrontare situazioni complicate?
R. “Sì, per esempio delle crisi di pianto, sia da parte delle madri che dei bambini. Con i padri, invece, il lavoro maggiore consiste nel coinvolgerli, nel far passare il messaggio che insieme alle madri hanno aspettato il nascituro. Si tratta di vincere qualche resistenza, di sdrammatizzare un po’ le situazioni. Antonio è molto bravo a seguirli, mentre io mi occupo più delle mamme e dei bimbi. A ogni modo, nessuno è mai andato via dallo studio senza aver fatto un buon servizio.”
D. Da dove viene la vostra clientela? Qualche mamma vip?
R. “Principalmente dal bolognese, meno dal Ravennate, dove riscontriamo una maggiore sensibilità verso il nostro lavoro. Ricordiamo con particolare soddisfazione i servizi fatti a Marta Pagnini, ex ginnasta, capitano della Nazionale italiana di ginnastica ritmica, e con la soubrette Vera Santagata, famosa per essere stata una ‘professoressa’ de L’Eredità. Entrambe solari e disponibili, è stato un piacere ritrarle.”
D. Ha mai pensato di cambiare genere?
R. “No, perché quello che faccio mi piace molto e mi dà soddisfazione. Proprio qualche giorno fa, una ragazza che avevo ritratto, si è messa a piangere guardando le foto realizzate. Questo ripaga di tutti i sacrifici, vuol dire esaudire un desiderio, arrivare al cuore delle persone. Non saprei, in questo momento, cos’altro chiedere.”
D. Fare concorsi risponde invece alla voglia di…?
R. “Dare sfogo alla creatività assoluta. Tutto è studiato in modo maniacale, al punto che sono arrivata anche a creare da sola gli oggetti di scena, come copricapo, calzature e accessori vari, per far sì che tutto sia in linea con quello che ho in testa. Il risultato sono immagini di forte impatto visivo. Fondamentale è il lavoro di post-produzione di Antonio con la sua pazienza e la straordinaria capacità di giocare con luci e ombre, di lavorare su minuscoli fotoritocchi e tirar fuori foto meravigliose.”
D. Cosa vi ha spinto inizialmente a partecipare alle competizioni?
R. “Il desiderio di differenziare il nostro lavoro e al contempo ulteriormente qualificarlo. Ma anche di misurarsi, di alzare ogni giorno l’asticella e poter guardare in alto. Perché è solo dal confronto con altri professionisti di talento che si può imparare ed evolvere, anziché rimanere statici e ancorati alle proprie idee. (continua…)