Marisa Ostolani e la memoria di Grazia Deledda

di Chiara Bissi, foto Massimo Fiorentini
Un Nobel a Cervia: l’associazione Di Marisa Ostolani Dedicata a Grazia Deledda
La grandezza dell’opera di Grazia Deledda è sotto gli occhi di tutti: riconosciuta tra le grandi voci della letteratura del Novecento, ma mai veramente amata dalla critica, esempio di donna libera, in un mondo senza diritti al femminile. Eppure ancora oggi la sua memoria stenta ad affermarsi anche nei luoghi che le erano più cari. Come Cervia, dove per lunghi anni ha trascorso le vacanze estive. Scrivendo e cercando la quiete di un ambiente allora ancora incontaminato e appartato.

A distanza di 87 anni dalla morte, avvenuta nel 1936, a rinnovare il mestiere della memoria ci ha pensato Marisa Ostolani, fondatrice dell’associazione ‘Grazia Deledda, un Nobel a Cervia’ insieme ad altre 9 donne. Cervese di origine, dopo una vita lavorativa trascorsa lontano dalla Romagna, ha deciso di recuperare le proprie origini e tornare a casa.

Marisa Ostolani, giornalista di lungo corso, è stata caporedattore aggiunto alla redazione centrale Esteri dell’Ansa, a Roma. Due mandati a Bruxelles come corrispondente europea sempre dell’Ansa per la politica Estera e la Difesa. Segue lavori della Commissione presieduta da Romano Prodi e i lavori dell’Ecofin. In precedenza corrispondente per La Stampa e per La Repubblica.

“Quando sono andata in pensione,” ricorda, “con mio marito si è posto il problema di dove abitare. E insieme abbiamo deciso per Cervia, dove ci sono la mia famiglia e le radici. Arrivata qui, mi sono chiesta perché ci fossero poche tracce della Deledda. Non che fosse stata dimenticata, ma non c’era niente che la ricordasse nel tempo.

Come mai una città turistica non sente il bisogno di legare il suo nome a una donna coraggiosa ancora in grado di ispirare i giovani, una self made woman, come la considerano gli americani? Deve renderci orgogliosi il fatto che scelse la nostra città come luogo di elezione per 15 anni.”

Da qui l’idea di recuperare la memoria organizzando un festival dedicato alla scrittrice sarda, di promuovere la pubblicazione di un volume e di valorizzare Villa Caravella, dimora comprata dalla scrittrice nel 1928 con i soldi del premio Nobel ricevuto nel 1926. La villa fu venduta dagli eredi nel 1979 e ora la proprietà, che possiede anche l’hotel accanto, si è resa disponibile ad aprire durante l’anno il giardino per iniziative pubbliche, spazio utilizzato in estate come parcheggio per i clienti. 

Su impulso dell’associazione, il Comune si è impegnato a restaurare la targa che ricorda la presenza in quel luogo della Deledda, inaugurata il giorno di Ferragosto. E a predisporre la cartellonistica stradale per raggiungere la villa. Tra i primi passi anche il patto di amicizia stretto tra i Comuni di Cervia e di Nuoro, città di nascita della scrittrice, frutto del lascito delle celebrazioni dei 150 anni della nascita avvenute nel 2021. 

“Nel mese di maggio abbiamo promosso la prima edizione del nostro festival che ha raccolto un successo notevole di pubblico. Tra i cittadini c’è ancora forte la consapevolezza di essere orgogliosamente la città scelta da un premio Nobel, una donna che ha intessuto una fitta rete di relazioni, ha scritto libri di ambientazione marina, descrivendo paesaggi, figure e personaggi incontrati ogni giorno, come pescatori e salinari.

Un motivo orgoglio identitario. Per 15 anni ci ha voluto bene. È sbagliato relegarla in un angolino, merita di più. Sappiamo che purtroppo non si studia a scuola. Mi ci sono voluti anni per capire l’intensità della grande scrittrice di Cenere, Canne al vento e La Madre.

Deledda scelse Cervia, lasciando Viareggio e prima la costa laziale, troppo mondane, per rigenerare la vena creativa anche per merito del solido legame con Marino Moretti. Coltivò in seguito l’amicizia con l’educatrice Lina Sacchetti e con Isotta Gervasi, la dottoressa degli ultimi. Scrivendo i romanzi della maturità, Il paese del vento e Il segreto dell’uomo solitario e Fuga in Egitto dove compare la descrizione della stazione di Cervia. “La città ha un debito di riconoscenza verso la scrittrice. Grazie a una ricchissima corrispondenza agli Elzeviri per il Corriere della Sera scritta da Cervia in estate, il nome della città rimbalzava in tutta Europa.” 

Nel 1928 ricevette la cittadinanza onoraria, una parte del lungomare a lei dedicato, come un monumento commemorativo realizzato dallo scultore Angelo Biancini nei pressi della Villa Caravella. Il 2023 si concluderà per l’associazione con la presentazione di un libro. Edito da Longo dal titolo Sguardo di Grazia Deledda su Cervia. Curato dalle socie fondatrici con il contributo di Rossana Dedola, ricercatrice e curatrice di una biografia della scrittrice, e la sponsorizzazione del Circolo dei pescatori. Nel mese di luglio l’associazione con Ravenna Festival ha promosso lo spettacolo Con Grazia con Sandra Petrignani e Francesca Gatto. 

Per il 2024 si rinnoverà nel mese di maggio la manifestazione nel giardino di Villa Caravella, mentre si pensa al futuro. “Siamo grate alla famiglia Poggi che ha dato la piena collaborazione per valorizzare la villa e il giardino,” conclude Marisa Ostolani.

“Il nostro auspicio è che il Comune apra un dialogo con la proprietà per trasferire il parcheggio in un’area vicina. In modo tale da togliere le auto anche durante la stagione estiva. E recuperare il giardino come oasi verde e stazione culturale, anche in vista del progetto di pedonalizzazione del lungomare. L’interno completamente trasformato nel tempo, potrebbe ospitare mostre. Si potrebbe realizzare il Giardino di Grazia e un salotto letterario con presentazione di libri, conferenze.”

Marisa Ostolani e la memoria di Grazia Deledda
In apertura, Marisa Ostolani, fondatrice dell’associazione, presso Villa Caravella, dimora comprata dalla scrittrice nel 1928. In queste immagini, le targhe che ricordano la presenza di Grazia Deledda a Villa Caravella e a Cervia.
Marisa Ostolani e la memoria di Grazia Deledda
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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