Elegante e contemporaneo è il binomio perfetto che caratterizza la villetta riminese monopiano. Sviluppata su 160 mq circa a doppio volume, l’impostazione del fabbricato è stata organizzata dall’architetto Gianluca Maestri. Mentre il progetto delle finiture interne ed esterne è opera della interior designer Cristina Zanni.
Entrando in questa villetta riminese ci si imbatte in un unico ambiente, luminoso con sviluppo verticale. Ad attraversarlo è un soppalco bifacciale di 25 mq, con studio e camera ospiti. Lungo dieci metri per tre, taglia tutta la lunghezza dell’ambiente principale in cui convergono, senza intaccarsi, sala e cucina. Il soppalco diviene soffitto in legno di noce dall’effetto boiserie. Che scivola in verticale fino a rivestire e contenere le colonne della cucina, con mobili a scomparsa.
La progettista della villetta riminese, Cristina Zanni, attinge a una poetica della memoria capace di reinterpretare un passato che sa assolutamente di oggi. Con un uso ardito del colore, sempre in perfetto equilibrio con i desideri dei committenti.
In questo progetto, in cui tutti gli arredi sono su misura, è stata riposta infinita attenzione all’effetto materico ottenuto per principio da prodotti che imitano le pietre naturali. Preservando così quelle originali. Ecco, dunque, che per il tavolo-totem della preziosa cucina all’interno della villetta riminese, sono state scelte sottili e maneggevoli maxi lastre di gres. A imitazione dell’onice. Sottoposte
a una lavorazione pregiata.
L’isola della cucina si prolunga fino a gettarsi nel generoso tavolo conviviale bordato da una cornice in metallo effetto ottone, sovrastato dal lampadario a grappolo disegnato per l’occasione dalla designer e prodotto da Renzo Serafini. In perfetto dialogo con il raffinato stile circostante dalle forme pattern anni Settanta.
Il pavimento in microcemento grigio caldo diventa campo neutro su cui le personalizzazioni giungono al punto zero per ottenere la giusta valorizzazione. Gli ambienti nella villetta riminese sono comunicanti e convivono come atolli, in perfetta indipendenza identitaria, in un costante e democratico dialogo.
L’avvolgente living abbraccia il lato destro rispetto all’ingresso e introduce a un trait d’union cromatico con la parte più intima della casa, dove i colori cominciano a scurirsi. Qui un ampio divano in velluto nero sfiora i tre metri e mezzo di comodità. Alle spalle troneggia un’opera d’arte astratta in tono su tono rispetto al tutto. A lato una vibratile libreria modulare Mogg di Metrica, profonda 15 cm, in metallo caldo.
Le morbide tende, di microrete grigia, in nuance con pareti e pavimento, sono in misto seta a trama visibile, così da rifrangere la luce rendendola cangiante, e risultano ideali per rivestire con eleganza le grandi vetrate alte 3,50 metri, a scorrevoli panoramici, affacciate direttamente sul giardino circostante.
Bypassando il pannello tv, si sale sul soppalco della villetta riminese da una scala su disegno in lamiera nera verniciata. Oppure si accede alla camera padronale protesa sul giardino, dotata di cabina armadio a scomparsa posta dietro la testata del letto. Il nero campeggia su ingresso e porta a scomparsa come nelle zone di disimpegno che conducono alle camere, diventando un tutt’uno scenografico. Fino a contaminare la stanza stessa, dove il letto nero è il vero protagonista. A sovrastarlo due tele dalla geometria precisa fungono da quinte.