Tra queste ‘emule’ della mitica Alfonsina Strada (che nel 1924 partecipò al Giro d’Italia maschile) ci sono anche le ‘Sbubbine’ dell’ASD Sbubbikers. Si tratta di un gruppo di circa 30 atlete che partecipano a gare, soprattutto in mtb, o a raduni cicloturistici e a pedalate in mezzo alla natura.
Chi sono? Quando sono nate? E perché sono così appassionate? A queste domande risponde Marussa Cuttin, ‘Sbubby’ dal 2012 e componente del direttivo dell’associazione.
“L’associazione sportiva ASD Sbubbikers è nata nel 2010 e, all’inizio, era formata solo da una decina di maschietti,” racconta Marussa. “Io sono arrivata due anni dopo e le ragazze erano già tre o quattro. La componente femminile è cresciuta sempre e costantemente negli anni tant’è che oggi siamo una trentina su 130 iscritti.
Tra noi ragazze riusciamo a uscire almeno un paio di volte nei giorni feriali, oltre che nel fine settimana quando ci dedichiamo a ‘giri’ più lunghi e a viaggi in bici o a gare. Usciamo soprattutto in mountain bike ma quasi tutte abbiamo anche la bici da strada.”
D. È bello pensare a un gruppo di donne che ‘viaggia’ in bici.
R. “Qualche anno fa abbiamo partecipato a una manifestazione benefica, la Ride for Africa. Siamo partite dalle Dolomiti bellunesi e in 7 giorni siamo arrivate a Roma percorrendo tappe da 150 km al giorno su strada, con dislivelli significativi.
In mountain bike abbiamo partecipato a gare classiche come la Dolomiti Superbike e la Hero che conta ben 3.200 metri di dislivello. Quest’anno, il nostro obiettivo è essere presenti alla 100 km dei Forti a Lavarone, una gara lunghissima con un dislivello di circa 2.400 metri.”
D. Siete atlete toste all’ASD Sbubbikers…
R. “Siamo toste ma non gareggiamo per vincere. Lo facciamo per stare insieme, per godere della bellezza dei paesaggi che ci circondano. Niente cementa di più lo spirito d’amicizia della bicicletta. E poi c’è goliardia, cameratismo ed è davvero bello.
E questo nonostante il ‘range’ dell’età in squadra sia piuttosto ampio. Si parte dalle trentenni e si arriva alle sessantenni. Siamo talmente disinteressate a vincere che una volta, durante una gara in Mtb, a quelli che mi superavano dissi: ‘Oh! Se vedi una con una maglia come la mia con sopra scritto Dona, dille di fermarsi e che mi aspetti’. Tutti ridevano, era un po’ strana come richiesta durante una gara. Ma la mia compagna si è fermata, mi ha aspettato e abbiamo corso insieme. Non è spirito di sorellanza?”
D. Com’è composta la vostra associazione?
R. “C’è un direttivo, del quale faccio parte, che esprime un presidente, Alessandro Marchini, carismatico e con tanta leadership. Siamo affiliati al Csi e le cose da fare sono sempre tante: tesseramenti, visite mediche, assortimento e rinnovo divise e poi, ogni anno, organizziamo la ‘Gozzi Riminesi’, una cicloturistica su e giù per le colline che circondano la nostra città.
Quel giorno nessuna di noi pedala ma siamo tutte impegnate nell’organizzazione, insieme ai nostri colleghi maschi. Chi alla partenza, chi al pasta party all’arrivo. Chi fa la ‘scopa’, chi nei punti di ristoro… Quest’anno si terrà il 7 luglio e ci sarà davvero molto da fare, ma insieme è tutto divertente e meno faticoso.”
D. Allenamenti, week-end impegnati, organizzazione di eventi. Ne vale la pena?
R. “Assolutamente. C’è tanto divertimento in quello che facciamo. Pensi a com’è bello condividere con le amiche la preparazione e gli allenamenti per una cicloturistica o per una gara. E poi si sta fuori casa, insieme. Si condivide l’attesa della gara, l’ansia sottile della sera prima della partenza. Si creano nuove amicizie e le vecchie si rafforzano. E si scoprono altre passioni in comune. Certo che ne vale la pena.”