Simplycris, il cuore artigiano di IntimoCristina

di Chiara Bissi
La storia del marchio di intimo Simplycris Made in Cotignola
Quello dell’intimo è un mondo ormai dominato dal fast fashion e dalle produzioni su vastissima scala a bassa qualità, un mondo che in Romagna non si arrende e oppone valori e benessere alla logica del consumo di prodotti dalla vita breve. Per farlo, la risposta è un unico laboratorio di produzione che concentri tutte le operazioni, dal magazzino delle materie prime al prodotto finito. Un ciclo completo che parte dalla progettazione e dallo sviluppo taglie, prosegue con il taglio e la cucitura, e che si conclude con il controllo e il confezionamento. 

La storia di IntimoCristina con il marchio Simplycris, dedicato alle vendite online, ha una valenza locale e globale. Nasce in Romagna tra Granarolo Faentino, dove si trova lo spaccio aziendale, e Cotignola, località dove opera il laboratorio di produzione e sono dislocati gli uffici e il magazzino.

Da anni raggiunge clienti privati e aziende in tutt’Italia e all’estero. Qualità dei materiali, produzione artigianale, ricerca del cotone migliore, controllo della filiera, un gruppo di lavoro al femminile affiatato. Tutti questi elementi sono la chiave per la creazione di intimo per donna, uomo e bambino.

A raccontare il passato e il presente dell’azienda e di Simplycris è Stefano Tanesini. Unico uomo in un gruppo di 10 donne, ‘le artiste della cucitura’, e marito di Cristina Sangiorgi, figlia di Giovanni, fondatore dell’azienda nel 1967. Dal 1982 con l’ingresso di Cristina e in seguito del marito Stefano, l’azienda prende nel tempo la configurazione attuale, affrontando le sfide più dure.

“Con mia moglie e 10 dipendenti lavoriamo con un cuore artigiano. Difendiamo l’idea di saper fare bene un prodotto, di saper scegliere tessuti adeguati davvero made in Italy. E di cercare certificazioni con un’attenzione particolare alla sostenibilità. L’Unione Europea vuole inserire norme in favore di prodotti durevoli come scelta sostenibile ma anche economica.”

Gli articoli a basso costo da buttare dopo pochi lavaggi inondano i mercati, ma a saper cercare le alternative ci sono. “Durabilità e sostenibilità sono i nostri valori, e a pensarci bene era quello che facevano i nostri nonni. Il ciclo di vita del tessuto era lungo, ma sappiamo bene che questo. Oggi, fa a cazzotti con il bisogno delle grandi aziende di produrre continuamente. La maggior parte del cotone che usiamo proviene dagli Usa e dall’Australia. Poi c’è la lavorazione ed esecuzione del filo, attività che avviene in parte nel luogo di produzione e in parte in Italia, dove si realizza la tessitura e il colore. Noi scegliamo aziende affidabili e certificate.”

Ma per mantenere un cuore artigiano occorrono mentalità aziendale, concretezza e intuizione. Così nel 2010, quando ancora la vendita avveniva direttamente nello spaccio e tramite negozi e mercerie, si è arrivati a un bivio: aprire altri punti vendita per crescere o entrare nel mondo della vendita online. Ed è nel 2012 che nasce il marchio Simplycris, un unico negozio digitale capace di raggiungere una vasta clientela.

“Abbiamo 180 prodotti in linea e i negozi al massimo ne compravano 20. La vendita online ha trainato il prestigio del marchio e ha portato subito un’interazione con il negozio fisico. Ora i clienti online ci raggiungono anche a Granarolo Faentino. Con la pandemia abbiamo avuto un boom del 120% nel 2020 rispetto al 2019. Ma non basta aprire un sito di e-commerce, a ognuno il proprio mestiere. Noi abbiamo investito nel marketing e 5 professionisti esterni lavorano al marchio Simplycris.”

La comunicazione non ha mai tradito lo spirito autentico dell’azienda anche quando il 18 maggio 2023 in laboratorio è entrato un metro e 20 centimetri di acqua e fango e l’alluvione ha travolto la Romagna. “È ancora difficile da raccontare, abbiamo buttato tessuti, prodotti finiti, su 28 macchine da cucire un terzo era da buttare, così il tavolo da taglio da 120.000 euro acquistato nel 2021. Ma ci siamo rimboccati le maniche per rimettere in piedi il laboratorio. Con l’associazione Stare insieme di Granarolo abbiamo lavato i capi salvabili e li abbiamo dati in beneficenza agli sfollati, a chi aveva bisogno e anche ai vigili del fuoco al lavoro nei giorni dell’emergenza.”

(continua…)

Simplycris, il cuore artigiano di IntimoCristina
In apertura, le dipendenti di Simplycris insieme ai titolari Stefano Tanesini (a sinistra) e Cristina Sangiorgi (la terza da destra). In questi scatti, il laboratorio di produzione presso la sede di Cotignola.
Simplycris, il cuore artigiano di IntimoCristina
Da subito è arrivato il sostegno dei volontari e dei clienti. “Attraverso il nostro blog abbiamo raccontato quanto stava accadendo, in tanti ci hanno offerto aiuto, ma non volevamo soldi quanto un sostegno in termine di acquisti, con la promessa di consegnare tutto entro settembre. Così sono arrivati più di mille ordini. Il 4-5 luglio le macchine da cucire hanno ripreso a lavorare e i fornitori ci hanno dato fiducia, cosa che per un’azienda è il bene più prezioso.” L’esperienza dell’alluvione ha rafforzato e cementato la coesione, con 50 persone tra mariti, figli e parenti delle dipendenti pronti nei primi giorni a dare una mano. “È stata una corsa che ci ha dato la consapevolezza della nostra forza. Ancora oggi a volte scatta tra noi il mortadella party, compriamo del buon pane in paese, vino rosso e birra e stiamo insieme. Oggi, passati i momenti difficili, pensiamo alla crescita senza snaturarci, convinti che promuovere la nostra conoscenza artigiana attraverso strumenti digitali sia la formula giusta.”

Condividi l’articolo: