Fino ai 18 anni Maria Perchiazzi Guaraldi era entrata in teatro solo con i suoi insegnanti, per vedere Molière o Racine. Poi, in Francia, al primo anno universitario, “il caso volle che uno dei miei docenti in Giurisprudenza fosse Jack Lang, fondatore del Festival Mondiale del Teatro Universitario, frequentato dai direttori di tutto il mondo per prendere spunto e scoprire nuovi talenti.”
E lì vide i primi spettacoli di danza contemporanea. “Parliamo di capolavori, di Pina Bausch con Café Müller, oppure Kazuo Ohno, fondatore della danza Butoh giapponese con La Argentina,” racconta.
Ha imparato “a riconoscere e a distinguere la bellezza, intesa non solo come estetica ma dal punto di vista dei contenuti dell’opera,” aggiunge. “Divenni poi corrispondente italiana del decano dei Festival, quello di Avignone.”
In seguito, grazie alla ‘sacerdotessa’ della danza contemporanea Martha Graham, un altro monumento del Novecento, Maria Perchiazzi Guaraldi conobbe Rudolf Noureev. “Sono orgogliosa di averla invitata in Italia e in Europa, dopo trent’anni di assenza. Forte del successo italiano ottenuto a La Scala, al Petruzzelli, al Maggio Fiorentino e all’Opera di Roma, è stata riammessa in tutta Europa.
All’epoca Noureev era direttore del Corpo di Ballo dell’Opéra de Paris,” ricorda. “Jack Lang, ministro della Cultura in Francia, diede a Martha Graham la Legion d’onore sul palco dell’Opéra e Noureev danzò per lei un suo classico, poi seguì la cena all’Ambasciata americana con lui, Martha e i suoi danzatori.”
Maria Perchiazzi Guaraldi è co-fondatrice del Concorso Rudolf Noureev giunto quest’anno alla quinta edizione. Otto candidati, di cui due riminesi, da quattro nazioni e 52 partecipanti agli stage internazionali. “La sera del 21 luglio avremo l’onore di ospitare Polina Semionova, Principal Dancer presso l’American Ballet Theatre dal 2012, e Max Darlington, vincitore del primo premio all’edizione del 2021.”
La serata mostra in crescendo il lavoro dei più piccoli fino alle Étoiles, “dando vita a un evento davvero unico che spero venga apprezzato dal pubblico riminese. Ma senza il Teatro Galli, senza il sostegno dell’amministrazione comunale e senza il sostegno della Fondazione Noureev a Rimini, non sarebbe stato possibile.
(continua…)