Grazie alla collaborazione con l’attore e regista Paolo Ruffini, SanPa ha costruito il suo primo progetto cinematografico con SanPa Cine Lab, e ha portato in anteprima al Giffoni Film Festival il suo film Sospesi, della durata di 45 minuti.
Un mediometraggio, per la precisione, interamente scritto, diretto, interpretato e costruito dai ragazzi della comunità, in bianco e nero. Dietro la macchina da presa, i ragazzi di SanPa, come Tonja Korosteljev: “È stata un’opportunità incredibile per conoscere me stessa e gli altri,” dice.
“Mi ha permesso di aprire la mente e scoprire un mondo nuovo per me che poi si è riflesso sul percorso che facciamo qui dentro. Mi è rimasta impressa la frase di Paolo. Quando ha detto che ‘nel cinema non esiste il giusto o sbagliato ma solo il diverso punto di vista’ mi è piaciuto molto e si è riflesso sul lavoro fatto.
Qua spesso ci si sente sbagliati. Lavorare a questo progetto ci ha aiutato a capire che il cinema è un sogno che può trasformarsi in realtà, che dal nulla può nascere qualcosa, così come è oggi la nostra prospettiva di vita.”
Cinque giorni intensi di lavoro, a conclusione di un percorso iniziato a gennaio, dove 28 ragazzi della comunità si sono ritrovati prima a studiare e poi a mettere in pratica quanto appreso sulla settima arte, con l’obiettivo finale di dar vita a un mediometraggio autoprodotto che ha coinvolto in totale 60 ragazzi della comunità.
Al loro fianco in questa avventura, Vera Film di Paolo Ruffini, l’équipe tecnica di Morgana Studio e Filippo Genovese. “Qui c’è un senso di umanità, solidarietà, partecipazione, rispetto per il lavoro che non trovi da nessuna parte,” racconta Ruffini.
“C’è il plusvalore dato dalla spontaneità, dalla bellezza, dalla verità. Una sacralità che non sono abituato a vedere in altri ambienti. C’è una cosa che mi commuove. Quando mi chiedono perché hai fatto questa cosa, rispondo sempre che sto facendo esattamente il lavoro che vorrei. Ovvio, è molto complicato parlare di questo posto a chi viene da fuori, ma perché lo devi capire?
Le cose più belle della vita non si capiscono: si abbracciano, si accolgono. La cosa incredibile rispetto al sistema SanPa è che qui si può produrre qualcosa di valoriale. Qualcosa che ha a che fare con i sogni, con la bellezza e la comunicazione di valori importanti.”
Con questo progetto i ragazzi non parlano di dipendenza e droga ma mettono in scena spaccati evocativi della loro vita attuale. Il risultato? Quattro storie d’amore incrociate che ruotano attorno al concetto della sospensione dell’amore, come momentaneamente sospesa è la vita all’interno della comunità.
Il titolo Sospesi evoca infatti aspetti connessi a chi vive a San Patrignano: una collettività di persone che, per il proprio bene, ha scelto di mettere in pausa la propria ordinarietà, abbracciando un percorso di riscatto sociale e umano. Ogni singolo ruolo della troupe è stato ricoperto dai ragazzi: regia, fotografia, sceneggiatura, produzione, trucco e parrucco, reparto luci, comparse.
“Dopo aver visto che cosa è successo qui,” conclude Paolo Ruffini, “grazie a questi ragazzi, ho ripreso fiducia nel mio lavoro.” Dopo il Giffoni Film Festival ora Sospesi è pronto a volare verso nuovi festival, per raccontare SanPa: è solo l’inizio di una nuova bella avventura per i ragazzi e l’intera comunità.