Kid Lights, a scuola di magia

di Alessandra Albarello, foto Massimo Fiorentini
Le originali attività del progetto pedagogico Kid Lights
Ogni cosa è illuminata. Soprattutto se la si guarda attraverso il filtro della magia. Che non è certo l’illusione, il ‘trucco’, bensì la possibilità di esprimere i propri talenti, emozioni, fantasie e paure, senza il timore di essere giudicati.

Non è un caso che l’associazione no profit Kid Lights di Ravenna sia nata proprio nel momento difficile della pandemia. Durante il quale tutti sono stati obbligati a riscrivere i rapporti e le relazioni con gli altri. Confrontandosi con nuove liturgie e gestualità e imparando ad affrontare una ridda di sentimenti fino ad allora sconosciuti.

La lontananza, le attività da remoto, la mancanza spesso di abbracci hanno contribuito a creare un lungo e forzato distacco affettivo e fisico dalla realtà. “Inizialmente avevamo pensato di organizzare alcuni eventi che riavvicinassero i bambini alla natura e alla socializzazione attraverso un’esplorazione sia dei propri talenti che delle emozioni. Per cercare così di ripristinare il loro equilibrio. Ma dopo il successo della nostra prima ‘lucciolata’ abbiamo esteso le attività ad altri percorsi,” racconta Chiara Pezzi, co-fondatrice con Silvia Santucci di Kid Lights.

Due professionalità differenti ma complementari che si sono unite in un singolare progetto pedagogico. Chiara è innovation manager, mentre Silvia si occupa di yoga e mindfulness per bambini. Nel tempo si sono aggiunti altri professionisti in vari ambiti per creare così un team multidisciplinare

La Scuola per apprendisti maghi e streghe, inserita da Kid Lights anche all’interno dei corsi del CRE (Centri Ricreativi Estivi), è diventata così la metafora di una trasformazione personale. “Il CRE è nato come una sfida. Volevamo creare una vera e propria esperienza educativa, avvalendoci dei giochi di ruolo e seguendo quindi la metodologia edu-larp, già ampiamente adottata all’estero.

Abbiamo poi scelto il contesto della scuola di magia, particolarmente attrattivo per i bambini dai 4 ai 12 anni. Alternando dei momenti legati alla trasformazione e al riconoscimento delle emozioni ai laboratori STEM. Il tutto all’interno di una storia, i cui ‘capitoli’ si snodano nel corso di diverse settimane.”

Equipaggiati di un kit composto da zainetto, bacchetta, mantello, cappello o bandana e indossando la maglietta che loro stessi hanno decorato con stencil, ogni mattina, come se fossero alla famosa scuola di Hogwarts di Harry Potter, i partecipanti ricevono il programma delle attività della giornata. Tra queste la preparazione di pozioni ‘magiche’ come l’antizanzara. Oppure le lezioni di ‘erbologia’. O ancora la lettura di testi anche impegnativi, tra cui l’Orlando Furioso dell’Ariosto.

La trama della storia si intreccia poi ai luoghi più significativi di tutta l’area del Ravennate, creando un legame forte con la città. Ad esempio, nel Giardino delle Erbe Dimenticate si cercano gli indizi che porteranno a rintracciare il nascondiglio di una creatura magica, e così alla Rocca Brancaleone (che ospita anche il CRE), mentre i mosaici di S. Apollinare in Classe offrono uno spunto di riflessione per capire che esistono diverse prospettive da cui osservare la realtà. 

“In questo momento i bambini sono molto combattuti sul giudizio e ogni cosa che affrontano deve essere categorizzata: bella o brutta, giusta o sbagliata, buona o cattiva. Quello che cerchiamo di dirgli è ‘dipende da come la guardi’, perché ci sono altri aggettivi per descrivere una situazione e a volte si può anche sbagliare. Vorremmo quindi portarli fuori da un rigido paradigma educativo che ha caratterizzato gli ultimi tempi,” spiega Chiara. 

La magia è il fil rouge anche delle altre attività, tra cui il doposcuola per allievi dalla quarta elementare alla terza media alla biblioteca Olindo Guerrini, oppure gli eventi organizzati alle Case Franche di Villafranca di Forlì che si svolgono a cadenza mensile nel corso di 6 weekend, da ottobre a maggio 2025. Sempre a ottobre, al Parco Teodorico, viene organizzato un campo di zucche misteriose, mentre a novembre, accompagnati dai propri genitori, i bambini potranno partecipare alla ‘Cena con delitto’ alla Rocca.

Si svolgono invece tutto l’anno, una volta al mese, i pigiama party ospitati dal Centro Giovani Valtorto. “Siamo in mezzo a un cambiamento importante. Stanno cambiando i bambini e i genitori,” dice Chiara Pezzi, e prosegue: “Forse è un’utopia ma ci piacerebbe condividere questo nostro modello educativo con altri insegnanti, educatori e formatori. Cambiare si può.”

Pubblicato su Ravenna IN Magazine 04/24, chiuso per la stampa il 18/10/2024

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