La nuova ‘signora del Fulgor’ è Elena Zanni, una vera predestinata. Sì, perché possiamo tranquillamente affermare che all’interno del cinema c’è cresciuta.
“Mia mamma faceva la cassiera all’Astra di Gabicce. E non potendo lasciarmi a casa mi portava con lei, avevo pochi mesi e me ne stavo nella cesta sotto la cassa,” fa sapere Elena. Che a quattro-cinque anni comincia ad accomodarsi in sala. “Sono rimasta subito affascinata. Vedevo anche più di una proiezione al giorno, quel fascio di luce, il sonoro, era tutto bellissimo…” aggiunge Elena Zanni, che, di lì a poco, avrebbe dato una mano ai suoi genitori anche al bar dell’Astra. “Preparavo i caffè e tutto quello che c’era da fare, ho iniziato a 12 anni.”
A Rimini approda molto più tardi, nel 2009. “I miei genitori mi avevano chiesto una mano al Settebello, poi… diciamo che mi sono fatta coinvolgere.”
Già. E dal gennaio 2018 eccola al Fulgor, lo storico cinema che finalmente riapre i battenti dopo quasi dieci anni di stop. “Una bella responsabilità, un onore ma anche un onere,” riflette Elena. Che, col passare del tempo, ha preso l’abitudine di fare una breve introduzione ai film prima dell’inizio della proiezione. Un modo di far sentire a casa gli spettatori, di renderli partecipi.
“Ho pensato che fosse una buona idea spendere qualche parola,” dice. “Lì dentro, nel buio della sala, diventiamo una comunità.” E le sale, nel ristrutturato Fulgor, sono due: con un doveroso omaggio a Fellini: la grande si chiama ‘Federico’ (193 i posti a sedere, galleria compresa), mentre la piccola è ‘Giulietta’ (55 poltrone). Accanto alla programmazione normale, Elena e il suo staff propongono poi rassegne, retrospettive, dai matinée della domenica ai lunedì sera dedicati al cinema d’autore, alle pellicole in lingua originale. Così come non mancano le escursioni fuori da quelle mura con la novità ‘Fulgor Off’, dove l’obiettivo è coniugare fra loro diverse arti, non solo quella cinematografica.