È proprio qui, nella storica Casa Fabbrani, dimora amata e tutelata dal Fai – Fondo ambiente italiano, che ha preso vita il Centro Giovanni Bissoni di Documentazione, Studio e Ricerca Alzheimer.
Un luogo che intreccia storia, innovazione e attenzione alla cura, frutto della collaborazione tra la Fondazione Maratona Alzheimer e l’Associazione Amici di Casa Insieme, e che incarna l’essenza di una comunità unita nell’accoglienza dei più fragili.
“Casa Fabbrani si trova nel cuore della comunità mercatese. Come è nel cuore di tutte le comunità che deve esserci spazio per le persone con una demenza,” sottolinea Stefano Montalti, presidente della Fondazione. “Non di lato, né dietro, né nascoste, ma al centro, come individui da riconoscere e rispettare oltre la loro malattia.”
Il nuovo Centro è intitolato a Giovanni Bissoni, figura emblematica di impegno pubblico e sociale, ricordato non solo per il suo ruolo come assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, ma anche per la dedizione al progetto fino ai suoi ultimi giorni. Stefano Montalti ricorda che “due giorni prima di lasciarci, Giovanni espresse con tutta la forza delle sue mani e della sua parola l’incoraggiamento a tenere duro e andare avanti, indirizzando il suo lascito al Centro Giovanni Bissoni di Documentazione, ideato per essere collocato in questa Casa.”
Un progetto per il futuro, radicato nella comunità. Il Centro non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di relazione e speranza. Con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nazionale, intende promuovere ricerca, formazione e sensibilizzazione sulla malattia di Alzheimer. Attraverso attività di documentazione, orientamento, eventi e iniziative formative, il Centro Giovanni Bissoni mira a diffondere conoscenza, rafforzare legami e sviluppare servizi innovativi per chi convive con la malattia.
L’impegno si estende oltre Mercato Saraceno, abbracciando una visione nazionale e internazionale, che valorizza le migliori pratiche di assistenza e costruisce un futuro più inclusivo. Le sue attività coinvolgono caregiver, professionisti, associazioni e istituzioni, creando spazi di dialogo e confronto che mettono al centro il benessere collettivo.
Un cammino culturale. Tra le iniziative della Fondazione emergono l’Alzheimer Summit, il Forum Nazionale dei Caffè Alzheimer e le pubblicazioni. Come il libro-manifesto Le parole che non ti aspetti, che racchiude un approccio globale alla malattia, considerando le sue dimensioni biologiche, cliniche, spirituali e sociali.
Questo orientamento rappresenta il fondamento culturale su cui si basa il lavoro della Fondazione. Che non si limita alla cura, ma punta a includere, sensibilizzare e promuovere una cultura di vicinanza e rispetto. È questo il principio cardine di un territorio che non dimentica, ma accoglie, distinguendosi per l’impegno concreto attraverso iniziative sentite e partecipate. Come la Maratona Alzheimer e la Grande Marcia per i Diritti.
Ogni settembre, la Maratona Alzheimer richiama migliaia di partecipanti, confermandosi un evento simbolo di solidarietà. Nell’ultima edizione, partita da Cesena, ha registrato la partecipazione di circa mille atleti, segnando una crescita rispetto all’anno precedente.
Altrettanto significativa è stata la Grande Marcia, una camminata di 16 chilometri che ha visto oltre 4.000 persone unirsi per ribadire un messaggio chiaro. Chi convive con l’Alzheimer o altre forme di demenza non perde la propria dignità, ma acquisisce nuovi diritti.
Diritti fondamentali come l’accoglienza, una cura mirata, la possibilità di vivere relazioni sociali e, soprattutto, il diritto a non essere dimenticati. Questo spirito inclusivo permea ogni iniziativa della Fondazione, che si impegna a costruire una cultura del rispetto e della sensibilizzazione.
L’apertura del Centro Giovanni Bissoni è un fatto significativo per un territorio che continua a dimostrare la forza della solidarietà.