Inizia in quel momento la storia imprenditoriale di Angelo Caroli, divenuto nel tempo il guru del vintage con l’A.N.G.E.L.O. Vintage Palace di Lugo. Ad ascoltare la sua narrazione, viene spontaneo pensare a Francesco Guccini quando parlava di sogni che si dipanavano fra la via Emilia e il West.
Di visioni che andavano oltre quei paesaggi così nebbiosi d’inverno e caldi e umidi d’estate. Ed è comunque sempre la musica la coprotagonista di queste storie. Angelo Caroli a diciassette anni è incuriosito dalla moda, dai primi esperimenti di fiere rivolti a un pubblico giovane come Pitti Casual a Firenze, ma anche dalle prime radio libere.
Come Radio Music International di Cotignola, dalle cui frequenze ogni giovedì sera parla ai suoi coetanei di ciò che è in e ciò che è out nell’abbigliamento. È la seconda metà degli anni Settanta, quando Erich Fromm pubblica il libro Avere o essere? interpretando perfettamente il dualismo esistenziale in atto.
Mentre Bruce Springsteen graffia le anime dai palchi del leggendario concerto No Nukes, i giovani cercano la loro identità guardando agli Stati Uniti come a un luogo di libertà assoluta, intrecciando i fili della propria storia personale con quelli di una storia collettiva. Milano è l’altro polo di quell’orizzonte aperto, inclusivo, la città dove si anticipano le mode portate da visionari come Elio Fiorucci.
E Angelo Caroli comincia così a guardare le vetrine e a curiosare nei negozi dell’usato di quella città che osa sperimentare, introducendo nuovi codici estetici. E poi di nuovo la via Emilia lo riporta a casa, al variopinto mercato della Piazzola di Bologna a vendere, assieme a un commerciante ambulante che diventa suo socio, abbigliamento militare americano acquistato ogni giovedì a Prato.
“Allora l’usato si vendeva ammucchiato in cestoni. E io ho sempre pensato che non fosse quello il modo giusto per presentarlo ai miei coetanei, così lo sceglievo, lo facevo lavare e lo esponevo appeso in una modalità simile a quella degli abiti nuovi,” racconta parlando di quel primo periodo.
Poi è subentrato il nuovo obiettivo di recupero anche culturale. Angelo Caroli ha così compiuto il passo successivo che l’ha spinto a selezionare nel tempo capi e accessori unici per creare A.N.G.E.L.O. Vintage Palace. Un archivio arrivato ormai a 180.000 pezzi.
La sua passione l’ha portato molto lontano. A.N.G.E.L.O. Vintage Palace da un negozietto di 30 mq è poi passato, nel 1992, esattamente trent’anni fa, a una palazzina di inizi Novecento. Qui ha creato un percorso espositivo rispettando le stanze e le atmosfere definite nel tempo dai diversi stili e interventi architettonici, tra cui quello realizzato negli anni Cinquanta da Giuseppe Rustichelli.
A pianterreno ci sono i capi di abbigliamento più abbordabili o destinati ai più giovani, i pezzi militari e i jeans assieme all’upcycling che punta principalmente sul tie and dye, mimetizzando piccoli segni di usura. Quei segni che nel vintage rappresentano un valore aggiunto, cicatrici di un vissuto e di una storia intrigante da raccontare e che li rende unici. Al primo piano di A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, la Vintage Room è invece riservata ai pezzi più importanti e iconici tra cui Chanel e Hermès, affiancati da ricercati capi maschili.
Più si sale e più l’atmosfera diventa romantica. Con una sezione speciale dedicata agli abiti da sposa e da cerimonia. Il dedalo di stanze culmina poi nei solai dove sono appesi i capi destinati alle vendite online. Ma la meraviglia non finisce qui. Attraverso un bando del Comune, Angelo Caroli si è aggiudicato per 20 anni l’utilizzo del dismesso orfanatrofio femminile di Lugo. Un edificio di inizi Novecento che ora accoglie tutto l’archivio, consultabile solo su appuntamento e in via di digitalizzazione.
Anche qui, come se si fosse immersi in un racconto di Italo Calvino. Più si sale e più si trovano i capi antichi e rari, partendo da pianoterra dove si è accolti dalla scenografica ex-chiesa dell’orfanatrofio in cui sono esposte centinaia di paia di scarpe e cappelli da fine Ottocento in poi.
È come sfogliare dal vivo un’enciclopedia della moda, passando attraverso tutte le tipologie di abiti, epoche e codici stilistici, compresa una vasta sezione di costumi etnici. Recentemente è stata poi acquisita anche la collezione completa di abiti, libri e documenti della giornalista Anna Piaggi, inclusi alcuni disegni di Karl Lagerfeld.
Attorno alla parola ‘vintage’ Angelo Caroli ha costruito quindi un immaginario in continua evoluzione che si proietta costantemente verso il futuro, aprendosi a nuove possibilità. E il futuro ora si chiama anche metaverso: “È un mondo al quale sto guardando con curiosità per capire bene i meccanismi e le potenzialità degli NFT (non-fungible token),” dice.
E, riguardo alla concorrenza online di nuove app e siti: “Per me, appassionato del vintage, toccare e provare fanno parte della bellezza di queste cose.” Senza poi considerare che nell’universo digitale i falsi e le truffe sono sempre più frequenti.