Sono sempre più numerose le persone che scelgono di trascorrere qualche giorno di vacanza, o anche un semplice fine settimana, negli agriturismi, per rigenerarsi e riappropriarsi di quella lentezza sconosciuta nella frenesia della quotidianità.
Alle strutture tradizionali, che fanno leva su una confortevole essenzialità per avvolgere l’ospite nel tepore del nido domestico, si affiancano sempre più spesso agriturismi slow & chic, in cui l’atmosfera bucolica si sposa con l’attenzione per i dettagli.
Pian di Rocchi
Nell’entroterra romagnolo s’incontrano varie strutture ricettive e agriturismi di questo tipo che strizzano l’occhio al design. Sorge nel cuore delle foreste casentinesi Pian di Rocchi. Ubicato a 858 metri sul livello del mare nei pressi di quell’oasi fuori dal tempo che è Fiumicello di Premilcuore. Un rifugio gestito da una famiglia cementata dall’amore ma anche dalla stessa visione del mondo.
“I più bei racconti hanno un inizio simile. C’è un posto abbandonato, due viaggiatori che vi si perdono e un sogno che prende forma”. È la presentazione del rifugio affidata ai social dai titolari Filippo Fiumana e Greta Bellini. Due giovani manager che a un’esistenza sospesa tra jet e scrivania hanno preferito un ritorno alle origini.
“Abbiamo scelto di abbandonare la città per tornare a posti che hanno caratterizzato la nostra infanzia. Fino al punto di voler investire il nostro avvenire in quello che riconosciamo come l’unico futuro possibile,” spiega Filippo. “Pian di Rocchi è il contributo che vogliamo dare per un ritorno a una vita più lenta. Attenta ai bisogni umani più intimi e dimenticati,” aggiunge Greta, moglie di Filippo e mamma del piccolo Brando. “Una vita fatta di silenzi, di passi indietro. Per compierne altrettanti in avanti.”
Un modo di intendere l’esistenza che si esprime anche nella decisione di dare al rifugio il nome dall’altopiano in cui è situato. “La scelta di mantenere la denominazione dell’antico podere deriva dalla volontà di dare nuova anima a un posto ricco di storia, che meritava essere apprezzato e conosciuto.”
Anche le camere hanno nomi evocativi. A partire dalla Stanza del Cervo, che vuole omaggiare il protagonista principe della foresta, pronto a far capolino nei pressi del rifugio all’alba e al tramonto. C’è poi la matrimoniale adatta ai sognatori, affacciata su un panorama che toglie il fiato. In comune due sale relax, dove leggere un libro in ricercata solitudine. Oppure trascorrere qualche ora di convivialità attorno al camino. Magari con un buon calice di vino tra le mani.
Il Cornio
S’incammina sulla strada del benessere anche il turista che sceglie la quiete dell’agriturismo Il Cornio, in quel di Sarsina. Si tratta di un edificio rurale integralmente ristrutturato di recente, affiancato nel 2021 da una nuova dependance, a pochi metri dalla struttura principale, raggiungibile attraverso una scalinata in pietra indiana.
Le camere sono autentici gioielli con ampie vetrate affacciate sulla vallata. L’ideale per affidare lo sguardo all’infinito, al tepore del camino alimentato dalla legna dei boschi e tra le mille bollicine della jacuzzi. Tra i servizi inclusi nel soggiorno l’uso esclusivo della spa. Un centro benessere composto da mini piscina riscaldata e chaise longue con getti d’aria massaggianti. Sauna con aromaterapia, doccia con cascata e angolo relax con lettini e tisane.
Tra un’escursione nell’incanto e un momento rigenerante, la possibilità di deliziare il palato con prodotti a km 0, alla base dei piatti tradizionali della cucina romagnola e delle specialità della casa, come cappelli d’alpino e tartufo bianco raccolto in loco.
“Sette anni fa abbiamo deciso di restaurare un vecchio rudere in sasso diroccato, immerso in uno straordinario contesto naturale,” spiega Lorenzo Ruscelli, che gestisce l’agriturismo assieme alla moglie e ai due figli. “Un immobile ripristinato in modo tipologico, ricostruito identico a quello preesistente mediante il recupero dei vecchi materiali.”
Fattoria dell’Autosufficienza
Sostenibilità e salute, dell’uomo e del pianeta, sono il fuoco sacro che alimenta il motore della Fattoria dell’Autosufficienza. Un ‘micro-macrocosmo’ di oltre 80 ettari, situato nel comune di Bagno di Romagna, nell’abbraccio avvolgente degli Appennini. Un centro produttivo, di formazione e di ospitalità turistica dove l’uomo vive in armonia con la natura, seguendone i ritmi e sposando i concetti di biodiversità, perma-cultura, autosufficienza.
“Vogliamo essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo,” spiega il fondatore Francesco Rosso, già proprietario di Macrolibrarsi, azienda che opera nel mondo della cultura e del benessere. “Un luogo il più possibile indipendente dagli interessi economici delle grandi multinazionali con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza dal punto di vista energetico, alimentare, sociale, educativo.”
Al centro della Fattoria sorge l’edificio storico Caselle di Paganico, il Bio-Agriturismo. Questo è costruito con materiali naturali quali roccia, calce, terra, canapa, e inoltre arredato con mobili in legno trattati soltanto con oli e vernici ecologiche. I prodotti utilizzati sono eco-compatibili e la cucina è biologica, a km 0 e prevalentemente vegetale e integrale. Non manca l’area relax con bio-piscina, realizzata su 3 livelli e con impianto di depurazione e ossigenazione effettuato da batteri, piante, ghiaie e vortici d’acqua in movimento.
A ridosso della vasca delle ninfee si trova il tempio ottagonale di 86 mq, dove vengono organizzati “seminari residenziali volti a riconnettersi con sé stessi e con la natura.” Nel 2020 è stato inaugurato l’agricampeggio che vanta, al suo interno, la Tiny house. Uno spazio abitativo di 24 mq all’insegna del less is more. In sintesi, per vivere con meno evitando dispendio di tempo, energie e risorse economiche, ma arricchiti da una impagabile quiete interiore.