Alice Borghetti, Matilde Montanari e il talento

di Dolores Carnemolla
Il talento che incanta delle giovani performer da Cesenatico e Forlì
Sia benvenuto il successo, anche se non a tutti i costi. Sul piatto della bilancia ci sono talento naturale, inclinazione, studio, dedizione, la giusta opportunità per emergere e soprattutto capacità di stare con i piedi per terra, senza perdere il contatto con la realtà. Sono queste, in sintesi, le esperienze della stella del musical Alice Borghetti di Cesenatico e della cantante Matilde Montanari di Forlì.

La giovane performer di Cesenatico Alice Borghetti fin da bambina ha sempre contemplato il mare e l’orizzonte, crescendo e vivendo la quotidianità come un concetto puro di libertà. Oggi ha 24 anni, si è laureata in recitazione alla scuola di arti dello spettacolo Bsmt di Bologna. Ha appena concluso la tournée del musical “Saranno famosi – Fame“, diretto da Luciano Cannito, nel ruolo protagonista di Carmen Diaz. Un ruolo grazie al quale ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri italiani.

“È stato faticoso,” racconta Alice Borghetti. “Perché ho girato l’Italia da nord a sud anche in settimana, ma quando si va in scena e il pubblico è felice, la gratitudine sovrasta ogni pensiero negativo. È davvero soddisfacente sapere che stai regalando emozioni pure, che le persone escono dal teatro sognando.”

Alice confida che quello di Carmen Diaz è un personaggio che per certi versi le somiglia, anche se con le dovute differenze. Sono accomunate dalla fame per il successo e dalla determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi. “Ho imparato ad avere fiducia in me stessa,” continua Alice Borghetti, “ed è così che ho fatto dell’arte la mia vita.

Ma Carmen a differenza mia non mette mai in discussione il suo modo di affrontare la vita e lo studio. Il prof di recitazione cerca di spiegarle che il successo non è tutto nella vita, ma è fondamentale guardarsi dentro e concentrarsi sul percorso, non sui risultati.” 

Dal personaggio di Carmen, Alice Borghetti ha imparato che l’ascolto delle persone giuste permette di vivere con i piedi per terra. E con consapevolezza e che la ricerca morbosa del successo porta alla solitudine. In una realtà dominata dai social, la capacità di riflettere e di soffermarsi su ciò che è ancora autentico e reale, per la giovane attrice, sono pratiche essenziali.

“Sinceramente credo che i social stiano modificando il modo di vivere la vita delle persone in peggio. Siamo costantemente bombardati di immagini e contenuti per cui stiamo perdendo la capacità di meravigliarci delle cose che accadono intorno a noi.

Gli artisti, al di là dei social, hanno la possibilità di condividere opere e pensieri che portano le persone a ragionare su ciò che vivono e ad apprezzare l’arte con occhi sempre nuovi. Per me è importante fare teatro, perché il pubblico può vivere emozioni dal vivo, senza filtri.” Il percorso di Alice è sempre stato influenzato da ogni tipo di arte, soprattutto la musica e la danza.

Oltre ad essere una performer, coltiva la passione per la pittura e il disegno. “Sin da piccola sono stata educata al bello andando a teatro e ho ascoltato tanta musica jazz e classica,” racconta. “Ho studiato per fare questo mestiere. Per cui vivo il musical sia come un sogno, perché ho sempre desiderato essere sui palchi più prestigiosi d’Italia, ma anche come una vera e propria missione.” Il suo desiderio? Interpretare un ruolo come Welma Kelly del musical Chicago.

Di Forlì è la cantante e speaker radiofonica Matilde Montanari, 18 anni, e il palcoscenico più prestigioso calcato fino a ora è stato quello del Teatro Ariston, con l’orchestra Santa Balera durante lo scorso Sanremo 2024, per il settantesimo anniversario di Romagna mia.

Con la band forlivese Ranaway invece è salita sul palco del talent show di Canale 5 Tu si que vales, esibendosi in un medley e facendo ballare lo studio di Mediaset, con i complimenti di Maria De Filippi e del conduttore radiofonico e critico musicale Rudy Zerbi. Lo scorso aprile Matilde Montanari ha vinto la 43a edizione del Pavone d’Oro.

“Per me è stato un onore incredibile,” racconta la giovane artista, “un traguardo che ha superato ogni mia aspettativa. Esibirmi al Teatro Masini di Faenza con una band dal vivo e un pubblico così caloroso è stata un’esperienza meravigliosa. Il teatro, con la sua acustica straordinaria e la sua atmosfera, ha aggiunto un tocco di magia alla serata. In più cantare Stand Up di Cynthia Erivo in quel contesto è stato un momento molto forte e importante.

Questa canzone parla della capacità di rialzarsi di fronte agli ostacoli e di affrontare le sfide con determinazione e dignità. Racchiude il messaggio che porto nel cuore. Vedere il pubblico rispondere con tanto entusiasmo e partecipazione mi ha riempito di speranza e gratitudine.

L’energia positiva che ho sentito sul palco mi ha ricordato che amo fare musica,” continua Matilde, “per ispirare e connettere le persone. Il supporto del pubblico è stato travolgente e mi ha dato la certezza che, nonostante le difficoltà e tutti gli ostacoli, vale sempre la pena inseguire i propri sogni con fiducia e ottimismo.” 

La giovane cantante ha anche ideato il progetto del sano divertimento ‘Big fun, no trip’. Obiettivo: invertire la rotta e tornare a un divertimento senza bisogno di additivi. Ha cominciato con incontri informativi nelle scuole medie per parlare dei rischi di queste sostanze. “Ritengo fondamentale esprimere questo messaggio per allontanare i giovanissimi dallo ‘sballo’.

Ora abbiamo anche tanti contatti con le discoteche in giro per l’Italia che vogliono proporre nel prossimo anno il mio format. Attraverso le mie idee e con la mia musica vorrei trasmettere un’energia positiva, incitare all’amore e alla speranza, anche quando affronto temi difficili. Penso che sia importante offrire alternative sane e far ritrovare alle persone la bellezza del mondo, anche nelle situazioni più complesse.”

Alice Borghetti, Matilde Montanari e il talento
Qui sopra, Alice Borghetti, in apertura sul palco del musical Saranno Famosi – Fame. Sotto, la cantante e speaker radiofonica Matilde Montanari.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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