Andrea Lama è una persona solare. Una caratteristica che di certo si è sviluppata ulteriormente grazie al suo contatto con i bambini. È divenuto il loro eroe nel lungo periodo di pandemia. Era già un loro beniamino, ma si sa che i piccoli hanno sofferto più di ogni altro per il forzato isolamento, e Andrea Lama ha mantenuto i contatti. Collegandosi con loro via Facebook e rallegrandoli con le canzoni di cui è sempre autore ma che sono ispirate alle esigenze e alle problematiche dei più piccoli.
Durante gli spettacoli via web ha anche contribuito alla raccolta fondi per l’Ausl Romagna. In particolare per l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. È stato definito Il cantautore dei bambini e di questo va molto orgoglioso.
“Sono un musicista e, come tanti altri, ho iniziato suonando l’organo in chiesa,” racconta. “Il mio strumento di base è il clarinetto. Ma ho continuato, anche insegnando, con pianoforte e chitarra. Ho fatto a lungo pianobar ma poi c’è stato un evento che ha cambiato la mia vita personale e professionale. L’incontro con il mondo dell’infanzia. Ho iniziato a Lido Adriano facendo corsi di chitarra a bambini dai 7 ai 10 anni. In seguito mi sono avvicinato alla scuola e, grazie a un preside lungimirante, è nato un progetto musicale e teatrale, svolto nelle ore pomeridiane. Lì ho scoperto il mio mondo e la mia passione per i bambini”.
La grande partecipazione dei bambini alla musica, ai concerti, dipende molto dal ruolo che viene loro assegnato. Di recente, Andrea Lama ha fatto circa cinquanta concerti, dalle scuole materne a quelle elementari di Ravenna, Lugo, Bagnacavallo. I bambini conoscono le sue canzoni e hanno parte attiva nei concerti: cantano sempre il ritornello e questo li rende particolarmente partecipi, si divertono davvero tanto. Ma il rapporto con i più piccoli non si esaurisce tutto nel canto. Andrea presenta anche i vari strumenti, rendendoli spiritosi e simpatici, quasi fossero dei personaggi.
“La definizione de Il cantautore dei bambini,” rivela, “mi è stata data nel 2008 da una giornalista e non mi è mai sembrata riduttiva, anzi è stato un ulteriore stimolo a cercare il modo, sempre musicale, per avvicinarmi a loro e penso di esserci riuscito quando vedo la grande partecipazione, come è avvenuto anche recentemente in un bagno di Marina di Ravenna, e la gioia dei bambini di potersi esprimere cantando le storie dei loro personaggi preferiti.”
Per capire meglio cosa affascina i bambini basta ascoltare una sua canzone. Per scoprire che nelle parole c’è un invito a muoversi, a ballare, insomma i più piccoli diventano interpreti e protagonisti. Questa è la vera chiave del successo. “Ho sperimentato di persona,” aggiunge, “il desiderio anche da parte dei ragazzi, soprattutto in un’aula scolastica, di potersi muovere dopo lunghi periodi in cui, per ovvi motivi, si è costretti a stare seduti in un banco di scuola.”
Anche i bambini diversamente abili trovano nella musica il loro modo di esprimersi e un mezzo per comunicare con gli altri. “Per me, ormai, i bambini sono come una droga, ovviamente costruttiva,” conclude. “Non potrei farne a meno, sono una componente inscindibile della mia arte, della mia vita.
Ogni volta che penso a una nuova composizione ripasso, come in un film, i loro atteggiamenti, il loro entusiasmo, il loro desiderio di partecipare, di esserci. È l’argomento del mio ultimo lavoro che è allo stesso tempo una sequenza di brani che raccontano e si ispirano a loro, ai loro eroi protagonisti della loro fantasia, della loro creatività.”