Rientrato in Romagna a Bagnacavallo dove è sempre vissuto, il percorso di Andrea Tampieri nel campo dell’arte è stato piuttosto articolato, trasversale. Per la combinazione tra la produzione pittorica e incisoria e l’impegno promozionale per l’organizzazione di progetti espositivi a Bagnacavallo e a Cotignola, oltre a quelli editoriali per le Edizioni del Bradipo di Lugo.
Per questo Andrea Tampieri usa definirsi ‘operatore dell’arte’, convinto che l’arte come fatto culturale sia necessario per un’esistenza migliore. Si è mosso con assoluta libertà nella ricerca pittorica, senza velleità commerciali.
La storia
Agli esordi la pratica creativa è caratterizzata da forme e modalità espressive fortemente materiche, suggestionato dalle ricerche informali tendenti all’astratto. Per poi recuperare la figurazione con tangenze rispetto ai modelli formali di Matisse.
A fasi alterne ha privilegiato la pittura su tela, il disegno su carta, l’incisione e la stampa d’arte. L’elemento unificante per il soggetto è la figura umana e animale, per l’aspetto tecnico la ricerca di una sintesi tra opposti.
Nel ciclo dei Bianchi il contrasto si pone fra la flessibilità della tela e la rigidità dell’intonaco che, steso sulla superficie, viene inciso provocando crolli e lacerazioni che lasciano alla materia il compito di creare l’immagine.
Per gli Acquarelli materici, invece, alla creazione a stucco bianco della figura, che risulta quasi un bassorilievo, segue la colorazione a velature trasparenti, propria della pittura ad acquarello. Anche in ambito incisorio, e in particolare per la stampa xilografica da matrice in linoleum che richiede l’intervento manuale, il tratto dell’immagine è integrato dal cromatismo prodotto da sfondi pubblicitari recuperati da giornali.
Sempre in tutti i lavori di Andrea Tampieri, all’ideazione dell’immagine ben strutturata subentra l’accidentalità del caso e l’imprevisto che diventano parte integrante dell’opera.
A scuola con Andrea Tampieri
L’insegnamento è stato un’altra componente importante della sua vita, non disgiunta dalla produzione in ambito artistico. Ha iniziato nelle Scuole comunali di Arti e Mestieri di Bagnacavallo e di Cotignola, dove dice di essersi fatto le ossa con allievi dai 7 ai 70 anni. Poi, dopo le scuole medie in Provincia, ha tenuto negli ultimi vent’anni la cattedra di Discipline pittoriche nei licei artistici di Faenza e Ravenna.
L’insegnamento è stato un dare e un ricevere. Un modo quindi di imparare, uno stimolo allo studio e alla ricerca, perché gli adolescenti, soggetti spesso difficili e problematici, in continua evoluzione, sono portatori di sensibilità e di esigenze di comunicazione adeguate ai tempi, fondamentali per l’arte.
Il rapporto didattico dinamico è stato fonte di grandi soddisfazioni, nella consapevolezza di aver lasciato ai suoi studenti qualcosa che li ha fatti crescere.