Cristiana Giani e l’atelier su misura

di Lucia Lombardi, foto Riccardo Gallini
Cristiana Giani tra sartoria Italiana e stoffe etniche
Un fiore di peonia, simbolo di valore e nobiltà d’animo, tatuato sulla caviglia sottile sbuca timido e raffinato dalla gonna che danza con tessuto wax che Cristiana Giani ha disegnato per sé, portandola come amuleto in giro per il mondo e riscuotendo molto successo ovunque la indossasse.

 Così, 4 anni fa, capendo che la sua idea di abbigliamento è in grado di esprimere un linguaggio e un’estetica internazionali, ha cominciato a creare cartamodelli per capi d’abbigliamento con stoffe etniche wax, perché attratta dai colori e dai simboli effigiati. 

Cristiana, cultrice dell’arte contemporanea, ha un debole per il ‘su misura’, per le sarte “da cui mamma Anna portava con sé me e mia sorella per creare e indossare bellezza.”

Una bellezza senza tempo, frutto di un’accurata manualità. Da questi presupposti prende forma la maison Anna Sumisura, il cui logo ispirato ad Alighiero Boetti lo ha realizzato la figlia Maia Biagini, grafica professionista, quale omaggio a un’artigianalità artistica, creativa, attuale.

Come la capacità di questo brand di riuscire a fondere un’estetica europea d’antan con tessuti etnici destagionalizzati. Anna Sumisura è sinonimo di unicità e cura dei dettagli, con riferimenti ai grandi sarti come Dior. “La gonna Maliki, ispirata agli anni Cinquanta, è dotata di sottogonna in tulle.

Gli altri capi sono Chemisier lunghi, robe-manteau, camicie d’ispirazione ottocentesca con piccoli drappi (anche da uomo di taglio classico), copri spalle, colletti, completi, giacche e pantaloni, studiati per essere taglie uniche,” precisa la stilista. “Per realizzare le gonne, ad esempio, basta prendere la misura del giro vita per adattarle perfettamente alla singola fisicità.

La scelta delle fantasie varia sempre a seconda dei cataloghi del momento.” 

Cristiana, con la collaborazione di sarte professioniste, crea i modelli, sceglie stoffe, abbinamenti, studia, viaggia, gira a caccia di wax, e non solo.

Questi tessuti, dalla storia lunga 150 anni, mi hanno affascinato per i significati che portano con sé,” spiega con passione. “Risalgono a quando gli olandesi, con l’intento di far concorrenza al batik, hanno realizzato un nuovo tessuto e un mercato alternativo, imbattendosi nei missionari del Ghana e nella tradizione del luogo.”

Dalla prima volta in cui Cristiana li ha acquistati per beneficenza e da qualche importatore locale, è passata a quelli più pregiati, i wax italiani, 100% cotone.

“Queste stoffe sono portatrici di messaggi precisi e originali, uno dei disegni più antichi mi ha colpita particolarmente: rappresenta una mano, viene donato dalle madri alle figlie e sta a significare l’importanza di rendersi indipendenti economicamente prima di convolare a nozze.” Perle di saggezza che la grande mamma Africa ancora tramanda. 

Anna Sumisura, noto al pubblico internazionale grazie a Instagram ci fa capire quanto l’inventiva sartoriale di Cristiana permetta una grande duttilità nell’adattarsi a fisicità differenti e alle esigenze della donna contemporanea, che desidera una eleganza senza stagione, senza orario, taglie, né compromessi.

L’ultima creazione è Radici, “un progetto che amo perché ha fatto incontrare le mie origini romagnole con la mia passione per i tessuti wax. Ci è voluto tanto tempo e coraggio per realizzarlo: si tratta di una gonna Maliki foderata, con impresso un meraviglioso decoro con fiori di cardo, realizzato a mano con l’antica tecnica di stampa a ruggine della stamperia Braghittoni di Cesenatico.

In abbinamento, una giacca strizzata in vita, il cui tessuto è quello della ‘ligaza’, tipico fazzoletto a scacchi bianchi e azzurri utilizzato in passato dai contadini per trasportare il pranzo durante il lavoro nei campi. Ecco, queste sono le mie radici.”

In queste foto, Cristiana Giani, fondatrice del brand Anna Sumisura, presso il suo Atelier.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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