Borgo Pace tra arte e natura

di Fabio Fraternali
Arte, natura e tranquillità: alla scoperta di Borgo Pace, il borgo della bellezza
Al confine tra Umbria e Toscana, in quella regione storica chiamata Massa Trabaria, troviamo un territorio dove la natura rigogliosa, l’acqua e la pace regnano sovrane.

Se in antico il territorio di Borgo Pace fu sotto il dominio della Chiesa, fulcro di quella Massa Trabaria famosa per i boschi che rifornivano di legname l’Urbe, a partire dal Trecento e fino al 1631 appartenne e seguì le sorti del Ducato d’Urbino.

Arrivare nel territorio di Borgo Pace è sempre un’esperienza mistica e suggestiva. Non solo perché si ha l’impressione di essere letteralmente cullati dal mare verde che tutto avvolge. Ma anche perché questo luogo, grazie alle parole di antichi viaggiatori come quelle del celebre Michel de Montaigne, è ricordato come un passaggio obbligato. Soprattutto tra Quattro e Cinquecento, per tutti coloro che si mettevano in viaggio dalla Toscana diretti a Urbino, e viceversa. E che a Borgo Pace trovavano “sosta per la cena, il cambio delle cavalcature e il pernottamento.”

Tra i tanti che avranno percorso un viaggio tra la Toscana e le odierne Marche pensiamo semplicemente a quel gran genio della pittura rinascimentale di Piero della Francesca. Che, dalla sua San Sepolcro, passava per Borgo Pace per raggiungere la corte dei Montefeltro a Urbino.

Un altro elemento importante del luogo è l’acqua. Sì, l’acqua. Perché qui avviene qualcosa di speciale, di particolare. Nella cosiddetta Aula Verde, un vero e proprio parco fluviale, pervasi da meraviglia assistiamo alla congiunzione dei torrenti Meta e Auro. Che proprio qui danno origine al Metauro, il fiume più lungo delle Marche. 

Sebbene profondamente ferito durante la Seconda Guerra Mondiale, il paese è in grado ancora di raccontarci tante storie, come quella della famiglia Ganganelli, la famiglia di Papa Clemente XIV, che proprio a Borgo Pace aveva la sua residenza.

Le grandi perdite a seguito degli eventi bellici, per fortuna, non hanno scalfito la bellezza del luogo e delle piccole frazioni che costellano il territorio comunale. In questi piccoli agglomerati di case, varcando le antiche soglie delle chiese, è possibile trovare ancora oggi innumerevoli sorprese dal punto di vista artistico. Come la bella pala figurante la Crocifissione, realizzata del pittore cinquecentesco Raffaellino del Colle, conservata nel piccolo edificio ecclesiale di San Floriano nella frazione di Palazzo Mucci.

Per chi viene a Borgo Pace, in cerca di bellezza e tranquillità, è impossibile non visitare la frazione di Lamoli, sede di un’importante abbazia dedicata a San Michele Arcangelo. Quest’antico luogo, documentato a partire dal 1218, ma probabilmente eretto tra IX e X secolo da monaci benedettini, conserva ancora la sua veste tardo romanica. Con la sobria facciata caratterizzata da un piccolo rosone e le sue tre navate illuminate da piccole monofore.

Al suo interno l’abbazia benedettina, oltre a un grande e pregevole Crocifisso rinascimentale, conserva una serie di affreschi di scuola umbro-marchigiana del Quattrocento e un dipinto su tavola. Una lunetta raffigurante il Padre Eterno tra due Angeli di Raffaellino del Colle. Un’opera che un tempo coronava la grande tavola dello stesso autore raffigurante l’Adorazione dei Pastori. Asportata nel Settecento dal Cardinale Domenico Passionei e attualmente conservata presso i Musei Civici di Pesaro.

All’interno del complesso abbaziale, oggi, troviamo anche un particolare museo dedicato ai colori naturali. Un museo dove sarà possibile scoprire l’origine di quei pigmenti che venivano utilizzati un tempo. Non solo per tingere le stoffe, come per esempio il blu estratto dalla pianta di guado. Ma anche per essere utilizzati in pittura dai grandi artisti del Rinascimento.

Ma Borgo Pace, come abbiamo ricordato, è da sempre anche un luogo deputato alla sosta e al ristoro. E, ancora oggi, possiamo vivere come nei tempi andati quest’esperienza di ospitalità presso locande, ristoranti o agriturismi.

Borgo Pace tra arte e natura
In apertura e qui sopra, degli scorci del piccolo comune.
Come, ad esempio, in quella che era un tempo l’antica stazione di posta del luogo, l’Antica Locanda ‘La Diligenza’ che, in temi moderni, è diventata una delle prime stelle Michelin delle Marche.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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