Avevamo lasciato tre anni fa Bruno Rosetti chiuso in una stanza d’albergo di Tokyo col Covid. A poche ore dalla finale olimpica del 4 senza (nome che in ambito sportivo si dà a un tipo di imbarcazione, Ndr.) di canottaggio, dopo avere contribuito in gara a conquistarla.
Ora ritroviamo l’ex canottiere ravennate a bordo di Luna Rossa, in piena preparazione nelle acque di Barcellona per la Louis Vuitton Cup, la manifestazione che sceglie la sfidante ufficiale di Team New Zealand per la prossima America’s Cup che avrà inizio il 12 ottobre 2024. In quella frase c’è tutto il senso della sua ennesima sfida, come era stato a suo tempo tornare a gareggiare nel canottaggio dopo esserne stato lontano per otto anni, andandosi poi a prendere il bronzo olimpico assegnatogli dal Cio.
“La Coppa America è il trofeo sportivo più antico che esista,” ricorda Bruno Rosetti. “E Luna Rossa è la barca-nazionale della vela italiana. Poche persone hanno avuto la fortuna e il privilegio di poter partecipare alle Olimpiadi e alla Coppa America e io sono tra queste. Ho sempre cercato nuove sfide che mi motivassero e questa della Coppa America mi sembra perfetta per soddisfare la mia sete di competizione.”
Nella Louis Vuitton Cup, che avrà inizio il 22 agosto con un doppio round robin, e semifinali e finali, al meglio delle sette regate, la cui conclusione è prevista il 5 ottobre, nella squadra presieduta dall’imprenditore Patrizio Bertelli sarà uno dei cyclor che fa parte del power team.
In pratica, “pedalando produciamo l’energia sufficiente ad alimentare i sistemi idraulici,” spiega Bruno Rosetti, “che movimentano la parte aero dell’AC75 (albero e vele). A terra collaboro con il dipartimento che si occupa della manutenzione dei mezzi appoggio e mi piace molto perché ho imparato un nuovo mestiere.”
E sono stati proprio altri due cyclor di Luna Rossa, “Emanuele Liuzzi e Romano Battisti, con cui ero in nazionale di canottaggio,” dice, “a propiziarne l’ingresso nell’ampia squadra targata Prada Pirelli. Sapevo che c’era la possibilità di entrare a far parte del team come cyclor. Così quando Max Sirena, skipper e team director, mi ha offerto la possibilità, l’ho colta al volo.” Tra i cyclor anche Luca Kirwan, figlio di una leggenda della palla ovale neozelandese.
Bruno Rosetti incrementa una già folta compagnia di ravennati e romagnoli che fanno parte del team di Luna Rossa. Da Matteo e Jacopo Plazzi, a Umberto Molineris e Andrea Bazzini fino al cervese Giuseppe Acquafredda. C’è anche il dialetto romagnolo tra le lingue ufficiali dell’imbarcazione italiana che insegue il sogno chiamato America’s Cup.
E c’è soprattutto una marcata rappresentanza del Circolo Velico Ravennate, a partire dal presidente Matteo Plazzi che sta affrontando l’ottava esperienza di questo tipo e ha già portato a casa una Louis Vuitton Cup nel 2000 e una Coppa America nel 2010 con il Team Oracle.
“Sta iniziando il periodo caldo di questa 37a America’s Cup,” ci aggiorna Plazzi, sette titoli mondiali vinti in diverse classi, tre medaglie d’oro, tre d’argento e due di bronzo al valore sportive. “Noi di Luna Rossa Prada Pirelli siamo soddisfatti del nostro mezzo, ci sentiamo pronti e abbiamo ambizioni sicuramente alte. Ravenna è sempre stata molto coinvolta in tutte le sfide italiane di Coppa America.
Il tutto è iniziato con Cino Ricci che ha portato i primi 12 metri acquistati dagli Usa proprio a Marina di Ravenna. Da lì in poi abbiamo sempre avuto vari ravennati coinvolti in uno o anche contemporaneamente in più team di Coppa America, italiani e no. Mi fa piacere pensare che questa continuità di presenze sia legata alla scuola vela e in generale al movimento generato dal Circolo Velico Ravennate.”
Dentro Luna Rossa, Matteo Plazzi si occupa di regolamenti. Il nipote Jacopo è uno dei coach. Andrea Bazzini affronta la terza esperienza con Luna Rossa, nella quale, inserito nel design team, è uno degli addetti ai software della barca.
Umberto Molineris, entrato nel team di Bertelli grazie al programma New Generation, è il trimmer. Ovvero l’addetto alla regolazione delle vele e in particolare del fiocco, fondamentale per le andature di bolina. E infine Giuseppe Acquafredda, esponente del Circolo Nautico Amici della Vela di Cervia, alla sua terza partecipazione. Si occupa della manutenzione e dell’allestimento di tutta la struttura delle vele.
“Un ambiente familiare e altamente professionale al tempo stesso. Ogni singola persona rappresenta l’eccellenza nel suo campo,” assicura Bruno Rosetti. “E questo vale per tutti i settori. C’è veramente tanto da imparare ai massimi livelli. Tutti lavorano e danno il massimo con lo stesso obiettivo.”