Cantiere Rossini

di Maria Roberta Morso
Quando l’industria incontra il design e arricchisce il territorio
Per fare bene le cose non bisogna avere paura di osare. Questa frase esemplifica l’approccio che ha portato un gruppo di investitori stranieri a far sorgere a Pesaro un magnifico cantiere di yacht refitting, l’attuale Cantiere Rossini.

Per fare bene le cose non bisogna avere paura di osare. Questa frase esemplifica l’approccio che ha portato un gruppo di investitori stranieri a far sorgere a Pesaro un magnifico cantiere di yacht refitting, l’attuale Cantiere Rossini.

La scelta di Pesaro come sede di un cantiere di yacht refitting da parte degli investitori di Lisa Group non è stata casuale: il sito del vecchio Cantiere Navale di Pesaro – specializzato nella costruzione di navi gasiere e mercantili, e condannato al fallimento – aveva tutte le potenzialità per nascere a nuova vita, considerando le sue dimensioni, la sua ottima collocazione all’interno delle acque protette del porto canale e le caratteristiche della città stessa.

Pesaro infatti, trovandosi all’interno del distretto nautico marchigiano, offre la possibilità di accedere facilmente a una filiera di fornitori, tecnici e aziende in grado di garantire l’esecuzione dei più complessi lavori di yacht refitting. Il fatto di essere una cittadina turistica è poi un ulteriore vantaggio per gli equipaggi dei grandi yacht che hanno la necessità di poter accedere a servizi di vario genere.

Com’è noto, i grandi yacht hanno bisogno di costanti manutenzioni e molti di essi sono oggetto di profonde modifiche. In Adriatico, un mare che è divenuto una meta sempre più ambita per gli yacht di lusso, non c’erano cantieri di refitting all’altezza delle aspettative di una clientela tanto facoltosa quanto esigente; la decisione di Lisa Group è stata quella di creare un cantiere di refitting modello, sotto ogni aspetto.

Cantiere Rossini si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati, con un marina che dispone di una banchina lunga 180 metri con 12 ormeggi per yacht fino a 50 metri, un grande piazzale per la sosta degli yacht in refitting e due magnifici capannoni gemelli lunghi 74 metri, larghi 22 e alti 28 metri.

Dotati di impianti di estrazione di polveri e solventi separati, sono riscaldati con un sistema geotermico che utilizza un gas refrigerante non inquinante, l’ammoniaca, e l’acqua del mare come fonte di energia termica. 

Quello che il Cantiere Rossini offre è un ambiente di lavoro efficiente, eco-friendly e bello sotto il profilo estetico. Bellezza e attività industriali possono andare a braccetto ma troppo spesso valutazioni di tipo economico fanno optare per le soluzioni meno costose, in barba all’estetica del sito e del suo ambiente circostante.

Non è il caso di Cantiere Rossini, i cui proprietari e manager hanno scelto la via della qualità anche sotto il profilo architettonico. Cardini del progetto sono la sua capacità di essere il meno invasivo possibile sotto l’aspetto dell’impronta carbonica e il desiderio di costruire manufatti che rappresentassero un’occasione di riqualificazione dell’intera area portuale della città.

Da qui la scelta di costruire sia i grandi capannoni che gli uffici con complesse strutture in legno

Il cantiere di proprietà di Lisa Group si è rivolto a X-Lam Dolomiti per la realizzazione del progetto sviluppato dalla società di ingegneria 24U. I due imponenti capannoni sono costituiti da elementi curvi di legno d’abete proveniente da foreste certificate, e il loro design richiama due grandi scafi rovesciati, il cui colore grigio azzurro, qua e là punteggiato da sprazzi di bianco, li fa sparire sullo sfondo del cielo.

All’esterno, oltre la coibentazione che assicura un notevole risparmio energetico, i capannoni sono rivestiti in pannelli in alluminio realizzati e montati dall’azienda valtellinese Nieder.

Non è da meno l’edificio che ospita gli uffici. Certamente non monumentale come i capannoni, il blocco uffici è stato anch’esso costruito interamente in legno da X-Lam Dolomiti.

Sono due gli elementi di design di spicco di questo edificio, elementi che cromaticamente richiamano il rosso lacca del logo del cantiere: le pareti rivolte a nord e a est rivestite da elementi in alluminio, a forma di piccole onde (sempre di Nieder), e il blocco delle scale di servizio che è cilindrico e anch’esso rivestito di elementi ondulati d’alluminio rosso lacca. 

Il Cantiere Rossini, grazie a investitori ‘illuminati’, è la dimostrazione concreta che le attività industriali possono essere gestite con intelligenza e rispetto per l’ambiente naturale, e che con una progettazione di qualità possono diventare elementi di arricchimento e valorizzazione del territorio. 

In foto il cantiere Rossini a Pesaro.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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