Artista di rara sensibilità, nel giorno del suo novantesimo compleanno Oscar Piattella ha donato al Comune di Pesaro il suo Polittico per Pesaro, posizionato nella sala del consiglio del Municipio.
Prima il Covid, poi l’invasione in Ucraina da parte della Russia: due nuove crisi, il cui impatto è ancora tutto da definire nel lungo periodo, ma le cui conseguenze immediate hanno portato singoli individui, famiglie, comunità e organizzazioni di rappresentanza a cambiare pelle.
A metà strada tra il mare Adriatico e l’Appennino umbro-marchigiano, nella valle bagnata dal fiume Cesano, si può ancora godere di un piccolo luogo prezioso, dove sembra che il tempo si sia fermato.
Piazza del Popolo è delimitata sui quattro lati dal Palazzo Ducale, sede della Prefettura, dalla Direzione provinciale delle Poste e Telegrafi ricavata dalla demolizione della duecentesca chiesa di San Domenico, dal Palazzo Baviera in passato Paggeria, costruita nei secoli XVI-XVII, e dal Palazzo Comunale, costruito nel 1954 sull’area del cinquecentesco Palazzo della Comunità, demolito nel 1932.
Andare oltre la propria abilità, allenarla costantemente per portarla verso gli altri in modo che possa essere fruibile quanto più possibile. Qualcosa di incontrollabile da coltivare. Essere curiosi. Non pensare di bastare da soli. Tutto ciò identifica un talento. E quelli veri sono molto critici verso se stessi, non hanno bisogno di dichiararsi a parole, quanto piuttosto dimostrare di esserlo.
Pesaro è una città dal grande valore culturale che, negli ultimi anni, ha vinto sfide incredibili: dal riconoscimento Unesco di Città della Musica nel 2017, a quello di Capitale italiana della Cultura 2024, raggiunto a marzo di quest’anno e che coinvolgerà tutte le realtà dell’intera Provincia in un unico grande progetto che si dipanerà in un intenso 2024.
Se Vasco dice che spacca allora davvero tutti zitti e buoni. Raffi, che fa rima con graffi, gli artigli li ha nel Dna di implume rockstar dall’esordio baciato dal sole.
In un piccolo laboratorio pesarese, dove il ricamo prende vita creando un’attività di tutto rispetto, fondata da Roberto Occhialini che decide di chiamarla Stile Ricamo.