Per entrare nel ‘favoloso mondo’ di Elisa Lanconelli, partiamo dal suo motto Let your spirit soar (‘Eleva il tuo spirito’). Senza però cercare di lambiccarci troppo il cervello per attribuirlo a qualche filosofo o personaggio famoso… “È una frase di Homer dei Simpson,” spiega infatti Elisa, svelando subito l’arcano.
Elisa Lanconelli prosegue: “L’ho trovata bellissima e l’ho fatta subito mia. Nei miei disegni cerco sempre di individuare una chiave che permetta anche allo spirito degli altri di elevarsi, di prendere le proprie emozioni e ‘buttarle’ in quello che vedono. Staccandosi dalle cose normali per poter vedere qualcosa di più.”
Eh già. Quel qualcosa di più che emerge dalle sue illustrazioni digitali, partendo da foto che rielabora, trasformandole attraverso la magia del suo tocco artistico. Immagini reali e visioni poetiche e astratte si sovrappongono e si intrecciano. Luoghi di città che pensavamo di conoscere suggeriscono altre letture, svelano e rivelano aspetti e angoli nascosti.
Nulla è quindi come appare. Neppure lei che si autodefinisce “ironica e bionda dal 1991.” Dove naturalmente il 1991 è il suo anno di nascita, l’ironia una sua qualità ben precisa. E il biondo (a parte il colore dei capelli)? “È raccontare quella scaltrezza che ci vuole tutti i giorni, fingendo a volte di cadere dalle nuvole e giocando con gli stereotipi,” rivela.
La sua parte spirituale e la sua parte terrena convergono continuamente anche nelle sue illustrazioni, nella sua vita. Stupisce infatti scoprire che Elisa Lanconelli è a tutti gli effetti un ingegnere edile. E che per anni l’illustrazione e la fotografia sono stati semplicemente un hobby, prima di diventare un vero e proprio lavoro.
Tutto è iniziato per caso, una mattina, prima di un esame di ingegneria. “Ho guardato la tazza del caffè appoggiata sul tavolo e ho pensato: ‘per svegliarmi mi ci dovrei tuffare’. Così l’ho fotografata con l’iPad di mio papà e mi ci sono disegnata dentro.
Da lì è partita la mia voglia di cercare di vedere all’interno delle foto, che è poi cercare di vedere all’interno della realtà,” racconta. Esprimendo così il suo desiderio di restituire con leggerezza quella profondità che pretende da se stessa e dalle foto.
Nel 2017 il regista dello spot pubblicitario di Air Dolomiti nota le sue illustrazioni su Instagram e le propone una prima collaborazione. Ma la vera svolta arriva nel 2020, in un momento di crisi identitaria per Elisa che, in piena pandemia e lasciato il lavoro di ingegnere a Firenze, ritorna a Lugo dai suoi genitori. Ritrova così le sue radici, quella ‘romagnolità’, come lei la chiama, che è un mix di testardaggine, ottimismo, concretezza, ironia e savoir-vivre, ma scoprendo anche un suo inaspettato lato romantico.
Sempre tramite Instagram, dove attualmente Elisa conta ben 12.500 follower, viene contattata da Giacomo Costantini, assessore al Turismo e Smart City del Comune di Ravenna, per la realizzazione di un progetto per il settecentesimo anniversario della morte di Dante.
L’input era di far rivivere i luoghi danteschi attraverso un nuovo sguardo, raccontando il territorio con illustrazioni che restituissero alla città una dimensione artistica, poetica ed emozionale, ma anche culturale. “È stato un grande onore che Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, mi abbia poi dedicato un post,” aggiunge lei con orgoglio.
Scattando spesso personalmente le foto su cui interviene con le illustrazioni, Elisa Lanconelli respira e si riappropria degli spazi urbani. “Sono due momenti separati, non so mai in anticipo come interverrò sulle foto,” specifica.
E di foto, per ogni lavoro, ne scatta moltissime per essere sicura di avere quella giusta (è qui che ritorna la precisione, organizzazione e razionalità dell’ingegnere) ma per renderle ancora più ‘wow’ vorrebbe tanto acquistare un drone.
Dalla sua curiosità e passione scaturiscono anche divertenti e istruttivi fun fact con cui svela aspetti insoliti e sconosciuti della storia di luoghi e personaggi. E non solo… La sua creatività si estende fino alla realizzazione di materiale di merchandising con le sue illustrazioni, protagoniste già di due mostre personali a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli e all’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo.
Ma ritorniamo al legame di Elisa Lanconelli con Ravenna e la Romagna: “È fortissimo, l’ho riscoperto anche attraverso il mio progetto ‘Romagna Solatia’ per il quale, durante la pandemia, ho intervistato molti lavoratori stagionali, chiedendo come immaginavano l’estate dopo il Covid.
Pur non intavolando il discorso partendo da un’identità territoriale, veniva sempre fuori ‘ma noi romagnoli siamo così, ce la faremo comunque’. Mi ci sono riconosciuta,” racconta.