Ario Costa per i giovani sportivi

di Deborah Papisca e foto Luca Toni
Ario Costa al lavoro per i giovani sportivi
La pallacanestro da oltre settant’anni è il centro di gravità permanente della città di Pesaro e Ario Costa uno dei suoi elementi più rappresentativi: ex cestista della Scavolini Pesaro, con cui conquista due scudetti e due Coppa Italia, terminata la carriera di giocatore non si separa dalla sua passione, e dal campo alla direzione il passo è stato breve.

La pallacanestro da oltre settant’anni è il centro di gravità permanente della città di Pesaro e Ario Costa uno dei suoi elementi più rappresentativi: ex cestista della Scavolini Pesaro, con cui conquista due scudetti e due Coppa Italia, terminata la carriera di giocatore non si separa dalla sua passione, e dal campo alla direzione il passo è stato breve.

Ora è presidente di quella realtà che per anni l’ha visto in azione con una palla da basket stretta tra le mani: la VL (l’U.S. Victoria Libertas Pallacanestro, Scavolini Pesaro prima e attualmente nota come Carpegna Prosciutto Pesaro per motivi di sponsorizzazione, Nda).

Impegnato anche in diversi progetti dedicati in particolare ai giovani, Ario Costa sottolinea l’importanza dello sport in ambito sociale ed etico: “uno degli elementi fondamentali nello sport di qualsiasi genere è il rispetto. Non posso accettare che manchi nei giocatori né nei tifosi,” dichiara con forza.

Costa, in più, sottolinea la differenza sostanziale tra chi pratica lo sport e chi lo segue. Nel primo caso c’è una conoscenza d’obbligo del rispetto delle regole e del seguirle con rigore, vige un senso deontologico importante da comprendere e mettere in pratica, c’è una necessaria quanto costruttiva apertura mentale che porta alla buona educazione, tolleranza e accettazione dell’avversario o compagno di squadra di qualsiasi etnia appartenga.

Diverso è il secondo caso, dove tutti questi aspetti fondamentali purtroppo, a volte, sfuggono e vengono tradotti in intolleranza, parole pesanti e inaccettabili che contribuiscono a infangare il senso reale di una partita.

E proprio sui tifosi la Vuelle punta l’attenzione per prevenire situazioni che possano generare violenza e disequilibri e lo fa con un progetto interessante: creare una nuova identità della curva, incoraggiando la tifoseria a un atteggiamento di buona educazione civica durante le partite.

La Fan Zone, così si chiama, coinvolge i giovani di tutte le fasce di età a partire dai bambini delle scuole elementari occupandosi anche di un altro aspetto fondamentale: “I ragazzi, oggi, avrebbero bisogno di dedicarsi all’attività fisica come non mai, di capire l’importanza dell’aggregazione e della condivisione.

Lo sport, in questo senso, è una fonte illimitata di occasioni. Aiuta a mantenersi in buona salute e a prevenire uno stile di vita sedentario, cosa al momento estremamente facile se consideriamo quanto tempo i giovani trascorrano davanti a un cellulare o un Pc, spesso chiusi per ore intere nelle loro camere, seguendo, per giunta, un’alimentazione a base di cibo spazzatura.

I ragazzi di questa generazione in particolare non riescono più a beneficiare del sano gioco che si faceva in strada o nel giardino sotto casa, è cambiato radicalmente il loro stile di vita.”

In futuro è previsto anche un centro polisportivo, Casa Vuelle (nella sede della piscina in via Togliatti, Nda), una realtà ricca di servizi e attività di tutti i tipi (nuoto, palestra, e il padel che è molto in voga), in cui i ragazzi potranno incontrare e interagire anche con i giocatori della Vuelle e che sarà base operativa della società con nuovi uffici.

“Un contesto accogliente, creativo, un luogo di congregazione che ci auguriamo ottenga la massima affluenza,” spiega Costa che condivide il suo lavoro con il forte desiderio di poter dare una mano ai ragazzi, aiutarli a riacciuffare il senso di praticare il basket vivendo con e attraverso esso.

In foto l’ex cestista Ario Costa

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