A parlarne, è colui da cui tutto Gruppo Quick è cominciato, Michele Marzucco.
Com’è iniziato il suo percorso imprenditoriale e come è arrivato nel 1983 all’azienda Quick?
“Ho iniziato la mia esperienza nel settore nautico nel cantiere navale Comar, costruttore delle famose Comet, maturando fin da subito una passione per il mare e la nautica. Spinto da un grande spirito imprenditoriale ho deciso di fondare nel 1982, insieme al mio ex socio, PM Marina, un’azienda specializzata nella commercializzazione, installazione e gestione del post vendita di accessori nautici.
Dieci anni dopo PM Marina acquista Quick e, unendo il know how delle due realtà, ha dato vita a una realtà solida e innovativa.”
Quali sono state in questi anni le principali tappe di sviluppo del Gruppo Quick?
“Quick, dopo il lancio del suo primo salpa ancora modello Aries, ha deciso di entrare in sinergia con diverse realtà, acquisendo nel 1998 l’azienda Nautic Boiler, ramo italiano di Atwood. Negli anni successivi diversifica il proprio business acquisendo Scotti, storica azienda fondata nel 1945 e specializzata in illuminotecnica nautica. E CATT, azienda con esperienza nelle lavorazioni meccaniche e nella realizzazione di stampi per materie plastiche.
Procede nel suo iter di acquisizioni nel 2007 con Sigmar Marine Srl, specializzata in scalda acqua. Infine nel 2016 con quella del ramo d’azienda Item Mare, il marchio MC2 Marecalmo. Grazie a quest’ultima, il Gruppo Quick ha trasferito la produzione degli stabilizzatori giroscopici nei propri stabilimenti produttivi e iniziato sin da subito ad apportare migliorie tecniche volte a fornire maggiore efficienza e affidabilità.”
Nel 2018, è poi arrivata una nuova sfida, quella del ricambio generazionale…
“Sì. Si è concretizzata con l’acquisizione delle quote del mio ex socio e con l’arrivo in azienda dei miei due figli, Carlo e Chiara. Nel 2022, insieme a loro, sono pronto ad affrontare l’ingresso in società di Fondo Italiano d’Investimento SGR e Armònia SGR.”
Quanti dipendenti e qual è il fatturato del Gruppo Quick oggi?
“Quick oggi conta più di 300 dipendenti di cui 270 in Italia. Nel 2021 ha realizzato un fatturato pari a 51 milioni di euro. Per il 2022 si stima di chiudere l’esercizio in corso con un fatturato consolidato superiore ai 65 milioni di euro.”
Può dire qualcosa anche in merito al mercato estero?
“Siamo presenti negli Stati Uniti dal 2006 con Quick Usa che svolge l’attività di distribuzione e assistenza per il mercato del continente americano. Nel territorio inglese con Quick UK, fondata nel 2018. Il mercato estero è ovviamente fondamentale per la nostra attività, per questo abbiamo deciso di aprire le nostre due sussidiarie, per essere più vicini ai cantieri importanti. I nostri mercati di riferimento? Europa, Usa e Australia.”
Qual è il segreto del vostro successo?
“Il cliente chiama e noi rispondiamo subito. Da sempre questo è il nostro grande impegno: essere un punto di riferimento per i cantieri, presente e pronto ad accogliere tutte le richieste nel minor tempo possibile. Altri nostri grandi punti di forza sono la capillarità e la credibilità maturata con i nostri trent’anni di esperienza nel settore.”
Quando si parla del Gruppo Quick si parla anche della storia di una famiglia. Come vi siete divisi i ruoli e le competenze?
“Sin da quando sono entrati in azienda nel 2018, i miei figli Carlo e Chiara hanno iniziato a togliere i problemi dalla mia scrivania. È stato quindi naturale, data anche la necessità di strutturare l’azienda, diventare un amministratore delegato a tre teste. Io mi occupo direttamente del commerciale e della finanza, Chiara del marketing e Carlo della produzione.
Contestualmente abbiamo inserito figure, prevalentemente nell’ambito tecnico e operation, che ci permettessero di concentrarci sulla visione strategica.”
Il presente è pieno di incognite dopo la pandemia: come affronta Quick tali problematiche?
“Il settore nautico non è stato investito da una grande crisi in termini di richieste. Anzi, ha registrato un incremento di queste ultime. Abbiamo deciso di fare importanti investimenti sulle materie prime per garantirci un magazzino consistente e in azienda abbiamo un vasto parco macchine concentrato nella fabbrica metalmeccanica CATT.
Questo ci ha permesso di effettuare tutte le lavorazioni in casa senza subire ritardi nelle consegne. Indubbiamente i prossimi mesi non saranno facili, ma non sappiamo fare altro se non proseguire per la nostra strada con un’attenzione particolare alle più di trecento famiglie che convivono con noi ogni giorno.”
Quali progetti avete per il futuro?
“L’ingresso in società di Fondo Italiano d’Investimento SGR e Armònia SGR avvia un progetto di sviluppo improntato da un lato all’innovazione tecnologica, dall’altro al rafforzamento delle aree prodotto a elevato valore aggiunto, in particolare quella della stabilizzazione. Al vertice della società rimane la mia famiglia e io continuerò a ricoprire la carica di amministratore delegato.”