House AF Rimini, isola urbana

di Lucia Lombardi, foto Angelo Ciccolo
Un progetto Che fonde stile nordico e vacanziero
Il luminoso living, simile a una serra inglese con le sue ampie vetrate affacciate sul giardino, è impreziosito da un candido camino al bioetanolo, decorato con mattonelle in gres grigio effetto cotto.

House AF Rimini di M+M Architettura è un’abitazione indipendente intima e riservata, su tre livelli, in un ambiente cittadino residenziale, in dialogo con le preesistenze circostanti, e porta la firma di Marco Monticelli.

House AF nei suoi circa 180 mq è pensata in ogni suo dettaglio per offrire tutta la privacy necessaria ad una famiglia composta da genitori e due figli ancora piccoli. 

Il rapporto interno ed esterno è regolato da uno spazio verde protetto di circa 200 mq che, pur essendo in città, dona una fruizione appartata. Le candide facciate proiettate sulla strada sono caratterizzate da una forte essenzialità, come nelle dimore mediterranee celano il prezioso ventre domestico dell’abitazione e i floridi giardini interni.

La committenza aveva l’esigenza di vivere in un’abitazione con spazi di vita funzionali e ricreativi al tempo stesso, cuciti sulle esigenze del nucleo famigliare. 

Il piano terra accoglie ingresso, living, cucina ed è tecnicamente indiviso, ma logisticamente distribuito in maniera che la pianta stessa dell’abitazione crei spazi distinti e, laddove gli ambienti sono più aperti, vengono inseriti elementi che creano una suddivisione dal basso impatto visivo, atta a creare un movimento funzionale, un cambio di tono alla voce dell’intero ambiente.

A restituire tutto ciò, sono leggiadri muretti ottenuti con mattoni Celosia, elementi prodotti artigianalmente per Mutina, disegnati da Patricia Urquiola, con viraggi di coloritura e montati con calce in maniera semplice, simulando alcune pareti degli antichi casolari con attigui fienili, offrendo una texture altamente identitaria.

I materiali prevalenti di House AF hanno una predominanza di nuance chiare tono su tono, tutti naturalizzati e usati da Monticelli in varie declinazioni. Perlopiù compaiono legno e mattoni in terracotta, per restituire autenticità all’intero progetto. 

Il parquet crea texture importanti. “La posa ‘a sorelle’ di queste bacchette di rovere dall’innovativo formato 7×200 cm, restituisce una sorta di tappeto a terra. Come fosse una guida che sale finanche le scale e giunge ai piani alti. Così come la ‘stonalizzazione’, per un effetto naturalizzato del legno, accompagna tutta la casa,” precisa il progettista riminese Marco Monticelli, “diventando un escamotage caratterizzante il luogo e utile a impreziosire gli ambienti.”

La cucina, minimale e accogliente, è portata a tutta altezza per sfruttare al massimo gli spazi, ottenuta con pochi materiali, laccatura bianca con inserti in rovere, davanti alla quale campeggia la penisola snack dotata di gamba paravento, a muretto come quello dell’ingresso. Poco oltre, il tavolo in legno della stessa essenza, è sovrastato da due pendenti dotati di paralume in cotto che scendono languidamente dall’alto.

Il luminoso living, simile a una serra inglese, con le sue ampie vetrate affacciate sul giardino arredato, è impreziosito da un candido camino al bioetanolo. Decorato con mattonelle in gres grigio effetto cotto. Elemento che ritroveremo declinato in altre nuance e disegno in altri punti della casa, come nel bagno padronale.

Il camino si espande ai lati abbracciando il mobile tv. Come a creare un unico elemento caratterizzante lo spazio, donando un effetto isolano, in un fluire tra linguaggi estetici, così come tra interno ed esterno. Un vocabolario di riferimenti identifica la raffinata vena di Monticelli. Sottolineata da fil rouge tra elementi e ambienti, per dar forma ad una sorta di divertissement progettuale. 

Monticelli, con grande disinvoltura, ha fuso in questo progetto uno stile smaccatamente nordico più rigoroso e pacato, con uno più sensuale, mediterraneo, vacanziero. Creando un linguaggio sincretico, moderno, attraverso un’abile pratica di apparente sottrazione.

Non c’è dunque solo un gesto tecnico e creativo dato dai materiali e dal loro sapiente utilizzo, dosati con coerenza ed evoluta ripetitività. Ma una riproposizione pensata per donare un’armonia volutamente non codificata e vibrante.

Salendo le armoniose scale in rovere, pur nella loro linearità geometrica, non sfuggono le cornici bianche che riquadrano le finestrelle. Mentre il corrimano in ferro continuo a barre rispecchia la verticalità della struttura.

“Un lotto ridotto dal bel corpo pieno che si esprime in verticale, attraverso un volume semplice con qualche dettaglio peculiare. Come la finestra inclinata o l’inserto in mattoni del primo piano, che va a semplificare la parte alta,” aggiunge il progettista.

La stanza padronale, sui toni del salvia, è concepita come una suite, un’isola all’interno dell’abitazione. Una boiserie dogata definisce la testata del letto, ai cui lati compaiono comodini in legno naturalizzato, realizzati per l’occasione su disegno del progettista.

Dalla stanza si accede alla cabina armadio e al bagno materico, in stile mediterraneo, in un gioco di rimandi tra toni scuri e chiari. La casa ovviamente contempla le stanze per i figli, nonché una camera per gli ospiti. Inoltre, è dotata di solarium sul tetto al terzo piano, per un progetto che guarda con lungimiranza al futuro, alla evoluzione armoniosa dei suoi abitanti.

House AF Rimini, isola urbana
In apertura, la cucina minimale. Qui sopra, il living dalle ampie vetrate. Sotto, un dettaglio delle scale in rovere e a fianco un angolo della zona living con il camino.
House AF Rimini, isola urbana
House AF Rimini, isola urbana
Pubblicato su Rimini IN Magazine 04/24, chiuso per la stampa il 31/10/2024

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