Lago, alchimia onirica

di Alessandra Albarello
Un’utopia quasi romantica
Non poteva che ispirarsi alle atmosfere oniriche e circensi di Federico Fellini una delle suite progettate dallo studio di architettura Lombardini22 con LAGO per Mode, il primo hotel completamente green di Rimini che verrà inaugurato a dicembre 2024. La suite si chiama infatti Onirica e propone un’esperienza immersiva totale, all’insegna della sostenibilità. A partire dai pavimenti, facilmente assemblabili senza colle, per arrivare alle reti dei materassi e ai tessili realizzati con materiali recuperati dagli oceani o ai rubinetti a bassa portata per evitare sprechi di acqua…

E non poteva che essere Daniele Lago, con la sua azienda di design – premiata nel 2023 con gli Archiproducts Design Awards riservati alle realtà di punta a livello mondiale – a occuparsi dell’arredamento.

Del resto lui ci è abituato alle ‘magie’ quotidiane, a coniugare perfettamente consistenza e leggerezza. Tant’è che il letto Fluttua, apparentemente sospeso nel nulla, è un best-seller da quasi 20 anni, come il tavolo Air – nomen omen – e l’armadio N.O.W. che si inserisce naturalmente in qualsiasi ambiente. Se poi si considera che LAGO è ormai di casa in Romagna, con 14 corner e 2 negozi monomarca, su un totale di ben 29 punti vendita in tutta l’Emilia-Romagna.

Ma qual è stata l’alchimia che ha portato un veneto doc a instaurare una sinergia così profonda e unica con questo territorio? Il primo progetto contract a Rimini risale a un incontro casuale di diversi anni fa ed è lo stesso Daniele Lago a raccontarlo.

“Prediligo sempre vedere gente, sono infatti più per l’umanità, quella tangibile,” spiega. “D’altra parte ci sono abituato, essendo l’ultimo di dieci figli, e poi quando vedi gente conosci, senti, respiri. Ero andato a Rimini a fare uno speech a un evento legato all’ospitalità. E la mia visione del design era perfettamente in sintonia con quella dei proprietari dell’Open Hotel.” 

Tra la spiaggia, il mare, il profumo di salsedine ma anche l’atmosfera elettrizzante delle discoteche della riviera romagnola, era nato quindi un hotel arioso. Con luminosi spazi per il co-working, secondo un concetto di Smart Luxury e in linea con il mantra di LAGO di ‘costruire casa ovunque’. Che vuol dire anche utilizzare, in un contesto contemporaneo, materiali caldi e antichi come il Wildwood, un legno di rovere centenario. 

Il suo successo è un chiaro segnale che abbiamo bisogno di cose tattili, che diano un senso di autenticità. E anche di una certa umanità, in un momento storico molto complicato in cui sentiamo la necessità di ricentrarci come società,” precisa. “Consideriamo il design come un tool di trasformazione sociale perché pensiamo che non sia importante solo il prodotto ma anche come lo si costruisce.”

Sottolinea poi come sia fondamentale essere sempre coerenti. Soprattutto se si ha la responsabilità di parlare ogni anno a 25 milioni di persone come succede al brand tramite i social media. “Penso che sia molto importante fare quello che siamo e poi trasmetterlo attraverso il saper fare e il far sapere. Ci deve essere sempre un equilibrio tra costruire i contenuti e poi raccontarli.” 

Certo che spiazza un po’. Ma fa anche riflettere, trovarsi improvvisamente ad ascoltare un discorso sulla gentilezza in un negozio di arredamento come è avvenuto all’inaugurazione del monomarca di Rimini, ma questa è proprio la filosofia di LAGO, un’utopia quasi romantica. 

“Ogni anno, soprattutto al Salone del Mobile di Milano, proponiamo dei temi, cercando di incrociare il design con tematiche sociali. Negli ultimi anni abbiamo puntato soprattutto sulla sostenibilità,” racconta. E per approfondire questo argomento è stato istituito il LAGO Sustainability Circle, hub aziendale che prevede cinque tavoli di lavoro composti in tutto da 50 dipendenti dei 200 che fanno parte del quartier generale di Villa del Conte in Provincia di Padova. Per sviluppare progetti che derivino principalmente dall’agenda 2030 dell’Onu.

Tra quelli che si sono già concretizzati, l’istituzione di un desk psicologico all’interno dell’azienda. Mentre è in via di definizione un’iniziativa con le Cucine Popolari di Padova per un percorso formativo sulla gestione del conflitto. Che verrà adottato anche da Confindustria come modello virtuoso per le imprese del Nord Est. 

Ma se si chiede a Daniele Lago qual è l’ultima cosa che ha imparato (riprendendo un hashtag che appariva tempo fa sul sito), risponde: “Fare il formaggio con i miei bambini in una malga in montagna.”

Lago, alchimia onirica
In apertura e qui sopra, la suite Onirica realizzata da LAGO all’insegna della sostenibilità per il primo hotel green di Rimini. Sotto, la struttura dell’hotel Open di Rimini, progettata in partnership con LAGO. Segue, Daniele Lago, CEO e designer dell’azienda.
Lago, alchimia onirica
Lago, alchimia onirica
E anche questo fa parte della sua ‘sostenibile’ leggerezza dell’essere.
Lago, alchimia onirica
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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