Difficile non rimanere colpiti dalla grazia, i lineamenti delicati, gli occhi chiari ed espressivi di Laura Sansavini, forlivesissima giornalista del Tg2. Sono sufficienti pochi secondi di conversazione, tuttavia, perché l’attenzione venga dirottata dalla bellezza esteriore alla vivacità intellettuale. Alla capacità naturale di entrare in empatia con l’interlocutore. All’eloquio brillante (dove non trova cittadinanza la dizione tipicamente romagnola, arrampicata su ‘s’ e ‘z’ pronunciate in maniera improbabile). E ancora all’abilità di vedere oltre, andare al di là dell’aspetto meramente materiale delle cose, di entrare in ciò che si guarda per restituirne una lettura oggettiva e al tempo stesso brillante.
Quarant’anni. Un marito collega conosciuto in seno alla tv di Stato e due splendidi bimbi. Laura Sansavini si ispira ai valori saldi trasmessi da papà Massimo e mamma Anna, a loro volta compagni di vita e di arte. Genitori giovanissimi, la giornalista e il marito, dalla mente aperta, coraggiosi nel lasciare le due eredi libere di esplorare il mondo, senza pressioni e condizionamenti.
Il presupposto indispensabile per conoscere, sperimentare, esprimere il proprio talento e prendere coscienza della direzione da intraprendere. Dove eventuali timori sono fugati da entusiasmo e curiosità, il magico binomio che, sposato alla capacità, rende un professionista della comunicazione unico e irripetibile. Con la passione a fare da motrice costante.
“Sin da piccola sono stata attratta dal desiderio di indagare, di approfondire. E i miei genitori mi hanno messo a disposizione tutti gli strumenti per poterlo fare,” racconta Laura Sansavini. Catturata in particolare dall’attualità, da cogliere in tutte le sfumature, attraverso le parole e le immagini.
“Dopo la laurea in Storia dell’arte contemporanea al Dams di Bologna, ho frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, il corso di Giornalismo d’inchiesta e fotogiornalismo alla Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia, la London School of Journalism, e l’Isfci, Istituto superiore di fotografia di Roma.” Un curriculum enciclopedico, a dispetto di una carta d’identità tutt’altro che consumata. Un percorso che le esperienze vissute da cittadina del mondo, hanno arricchito. Esperienze che i numerosi timbri sul passaporto certificano. In occasione dei viaggi in Europa, nel Sud-est asiatico, negli Stati Uniti. Una formazione a trecentosessanta gradi che oggi nobilita la quotidianità al Tg2, “nella redazione cultura e in video alla conduzione del notiziario.”
Nativa digitale, Laura Sansavini cura anche l’editing, il montaggio e la fotografia dei servizi che firma. Tra i tanti talenti annovera infatti anche la capacità di immortalare la realtà in maniera acuta e personale attraverso un obiettivo fotografico: dal 2017 ha iniziato a esporre i risultati degli scatti partecipando a vari concorsi. E anche in questa declinazione dell’arte, è subito un successo, testimoniato dalla selezione ai premi internazionali Arte e Laguna e Pr2 Camera Work di Ravenna.
L’ultimo riconoscimento entrato nella bacheca degli allori ha i contorni del prestigioso Premio Guidarello per il giornalismo d’autore, assegnato dal Comune di Ravenna e da Confindustria e quest’anno legato al tema alla gente alluvionata di Romagna. “È stato molto significativo per me essere premiata dove sono nata. E dove vent’anni fa ho iniziato a muovere i primi passi nel giornalismo appena uscita dal Liceo classico,” racconta con emozione. “Prima al Corriere Romagna, poi a Il Resto del Carlino, a La Repubblica, a Bologna e poi a Milano, successivamente a Il Messaggero, a Roma. E ora alla Rai.”
Un dramma, quello dell’alluvione di maggio, vissuto a uno scarto chilometrico inversamente proporzionale al coinvolgimento emotivo. “Ricordo bene il pomeriggio prima: in redazione cultura, a Roma, feci una telefonata a Faenza ai titolari di alcune botteghe d’arte che avevano subito danni nella prima alluvione per capire come era la situazione. La loro risposta dall’altro capo del telefono fu: ‘ci prepariamo a questa notte’. Poi la cronaca che tutti conosciamo. Nei giorni successivi avrei voluto essere anche io tra la gente, sul campo, ma ero bloccata a Roma. È stato doloroso vedere da lontano quello che accadeva. Noi giornalisti raccontiamo il mondo e dobbiamo sempre mantenere una certa distanza nel farlo: in questa occasione è stato ancora più difficile.”
Un paio di settimane dopo il dramma, Laura Sansavini ha mostrato al mondo la capacità di rialzarsi della Romagna, accendendo gli occhi chiari e la videocamera sul Museo della Marineria di Cesenatico, al centro del primo servizio della serie Italia viaggio nella bellezza. Un luogo scelto non a caso, una sorta di ‘posto delle fragole’.
“La mia infanzia è fatta dell’odore del porto Canale di Cesenatico e di quello della piadina davanti alla statua di Garibaldi e Anita. È fatta dei colori delle case in fila e delle vele delle barche storiche, che sventolando svelano ogni loro dettaglio.