Come potrebbe sembrare nel caso di Lucia Bronzetti, classe 1998, che ha trovato in quello del tennis il suo campo d’elezione. Grazie alla zia che un giorno la conduce assieme ai cugini al circolo tennis di Pietracuta. “Loro hanno smesso dopo poco, io invece me ne sono innamorata.”
Un innamoramento che alla tennista Lucia Bronzetti di Villa Verucchio, atleta del Piccari&Knapp Team di Anzio, il 9 gennaio 2023 ha fatto raggiungere il suo best ranking. Infatti, in meno di un anno, Lucia Bronzetti ha coronato l’obiettivo di piazzarsi alla 50a posizione nella classifica WTA, Women’s Tennis Association, associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo.
Oggi, al momento dell’intervista, è 79a nella lista delle prime 100 al mondo, e 6a nella top ten delle italiane. Il tutto ottenuto grazie alle ottime performance sfoderate negli ultimi tornei. Come le abilità mostrate nella prima United Cup, nuovo match di tennis australiano riservato a squadre nazionali combinate. Che ha aperto, con una ventata di novità, i giochi della stagione 2023.
In Australia, Lucia Bronzetti ha vinto a mani basse con un 6-0 6-2 contro la brasiliana Pigossi e 6-2 7-5 contro la norvegese Eikeri. Battuta poi dalla polacca Linette, per rifarsi e vincere in semifinale contro la greca Grammatikopoulou. Un match davvero al cardiopalma quello della finale con la potente americana Keys che la batte in un 6-3 6-2. Insomma, Lucia Bronzetti tira fuori muscoli e caparbietà piazzandosi tra le italiane migliori al mondo della tornata. I risultati ottenuti nell’ultimo anno a livello WTA parlano chiaro, una su tutte la finale a Palermo nel 2022 e il quarto turno raggiunto a Miami sempre nel 2022, al debutto in un torneo WTA 1000.
Per ottenere questi risultati Lucia Bronzetti ha condotto scelte precise e ponderate come quella di prepararsi e allenarsi “al circolo Tennis di Anzio, Accademia Piccari & Knapp,” racconta lei, la cui giornata tipo “quando non sono in giro per tornei, è scandita al mattino da un’ora di atletica e circa due di allenamento, al pomeriggio un’ora di allenamento e ancora atletica.”
D. Lucia Bronzetti, Riesce ad avere una vita sociale o il tennis la assorbe completamente?
R. “È difficile mantenere una vita sociale perché sono quasi sempre fuori, in giro per il mondo. Mi sento ogni giorno con la mia famiglia, e il fine settimana, se non sono via, lo passo spesso con il mio coach e la sua famiglia.”
D. Quali sono i suoi prossimi obiettivi sportivi e personali?
R. “L’obiettivo che ci eravamo posti per il 2022 era di riuscire, giocando per la maggior parte tornei WTA, a mantenere la classifica per poter entrate nelle qualificazioni degli Australian Open. Fortunatamente siamo riusciti a raggiungerlo, posizionandomi tra le prime 50. Ovviamente il nuovo obiettivo è cercare di rimanerci e migliorare il mio gioco per poter andare anche più avanti.”
D. Che caratteristiche ha il suo gioco, cosa la distingue?
R. “Sono una tennista che si crea la situazione di gioco principalmente da fondo ma sto cercando di migliorarmi nel servizio-risposta e nel gioco a rete. La mia dote principale è la tenacia, il non mollare mai nessun punto e fisicamente ho una buona resistenza.”
D. Qual è il torneo che ha sempre sognato di vincere?
R. “Mi piacerebbe vincere gli Us Open ma ovviamente è un sogno!”
D. Quale il torneo che fino ad ora l’ha fatta più sudare?
“Il torneo che mi ha fatto più sudare è stato il WTA di Miami perché era un torneo di alto livello con condizioni climatiche proibitive per la grande umidità. Anche se la partita più memorabile è stata quella con Ashley Barty (la numero 1 al mondo) al secondo turno degli Australian Open sul campo centrale.”
D. Su quale superficie di terreno preferisce giocare tra sintetico, erba, terra battuta?
“Sull’erba ho giocato il primo torneo a Gaiba ed è stata una nuova esperienza perché non ci avevo mai gareggiato prima. Fino a poco tempo fa pensavo di giocare molto meglio sulla terra ma gli ultimi risultati mi hanno fatto capire che anche sul cemento posso giocare bene.”
D. Quali i suoi riferimenti?
R. “I miei riferimenti sono i miei maestri, in particolare Francesco Piccari che mi segue nella maggior parte dei tornei in giro per il mondo, e anche suo fratello Alessandro. È molto importante anche la figura di Karin Knapp che essendo stata una giocatrice di alto livello mi sa dare sempre buoni consigli.”
D. Ci sono donne del tennis cui guarda per ispirare il proprio gioco?
R. “Non ce ne è una in particolare da cui sono ispirata ma mi piace guardare le partite delle giocatrici più forti per capire meglio dove devo migliorare.”
D. Come si doma la tensione da torneo e come ci si prepara psicologicamente? Cosa pensa mentre gioca?
R. “La tensione è inevitabile e non è per forza un qualcosa di negativo. Principalmente bisogna accettarla come un compagno di viaggio e far sì che non prenda il sopravvento. Non è sempre facile ma cerco di concentrarmi sul mio piano di gioco facendo le scelte giuste con la strategia che abbiamo preparato con il coach, evitando di farmi prendere dai pensieri negativi che possono arrivare nel corso del match.”
D. Con chi vorrebbe gareggiare?
R. “Mi piacerebbe rimanere il più possibile a questi livelli e migliorarmi per riuscire a competere con le migliori giocatrici.”
D. A suo avviso, quali sono le caratteristiche fisiche, mentali, caratteriali per essere una campionessa?
R. “A questa domanda non so rispondere ora; sinceramente in questo momento non mi sento di essere arrivata e di essere una campionessa. C’è ancora tanta strada da fare. Posso dire però che per poter crescere serve tanta costanza, lavoro quotidiano, un team capace che crede in te e una famiglia che ti sta vicino e ti supporta soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Se c’è unione tra giocatore, allenatore e famiglia, e se ci si impegna sempre al massimo si possono raggiungere buoni livelli.”
D. Lei è spesso fuori casa per allenamenti e tornei, cosa le manca di più del suo paese di origine?
R. “Principalmente la mia famiglia, i nonni a cui sono legata, le mangiate con gli zii, i giri in bicicletta e il fatto di incontrare ogni giorno le persone che mi conoscono da quando ero piccola.”