Luigi Alberto Sanchi e la ricerca umanista

di Arianna Denicolò, foto Vincent Garreau
Luigi Alberto Sanchi è direttore di ricerca del CNRS
Il cattolichino Luigi Alberto Sanchi dal 2018 è Direttore di Ricerca presso l’Istituto di Storia del Diritto del CNRS – Centre National de la Recherche Scientifique, la più grande e più importante organizzazione di ricerca pubblica in Francia.

 La laurea in lettere classiche all’Università di Bologna, la cattedra Agrégation, i concorsi nel prestigioso istituto di Ricerca, sono tappe salienti di un percorso professionale all’insegna della passione per il greco antico.

“La mia passione per il greco è nata al liceo. Pur avendo scelto lo scientifico, questa lingua mi ha sempre incuriosito; così, all’università, mi sono iscritto a Lettere antiche e ho scoperto il piacere di leggere autori come Platone ed Erodoto in lingua originale.

Ho presto capito che disporre della conoscenza di una lingua che non tutti posseggono mi avvantaggiava, ma sapevo che in Italia non sarebbe stato facile ottenere il dottorato, così ho optato per un’esperienza internazionale e ho scelto Parigi per via di un corso di lingua francese alla Sorbona.”

Ad un periodo come supplente in vari licei parigini, seguono la vittoria del concorso Agrégation, una cattedra per ‘professori scelti’ che gode di particolari condizioni lavorative e, nel 2000, quella di un dottorato finanziato dalla Repubblica di San Marino diretto da Luciano Canfora, per il quale già traduceva dei testi in francese.

“Erano gli anni delle proteste e io ero molto politicizzato. A quel periodo risale la nascita dell’amicizia con il poeta pesarese Gianni D’Elia, grazie al quale ho capito meglio la poesia e il processo che la crea.”

Nel 2007 entra ufficialmente al CNRS come ricercatore con il progetto da lui concepito sullo studio degli Umanisti francesi: “Alla fine del Quattrocento l’Umanesimo italiano si è diffuso in tutta Europa, rivoluzionando le università, la letteratura e le scienze!

Gli Umanisti rappresentano un periodo di grande entusiasmo per gli antichi e noi gli siamo legati a doppio filo grazie a Dante, Petrarca, Valla o Poliziano.” 

Direttore di Ricerca dal 2018, Luigi Sanchi ha all’attivo numerose pubblicazioni. La più ardita è forse l’antologia monolingue Les Lettres grecques, un’opera corale che lo ha visto coordinare per tre anni settantacinque specialisti: “Un volume di 1.600 pagine sulla letteratura greca che pesa 1,7 kg e costa 65 euro. Ha tutte le caratteristiche dell’invendibile invece… è stato venduto benissimo! Solo nel primo anno 1.400 copie.”

A dimostrazione del fatto che l’interesse verso i classici è ancora molto vivo. Ma cosa significa essere un ‘classico’? “Quando si dice che qualcosa è un classico vuol dire che è ‘uno di prima classe’, che non invecchia e possiede la capacità di stupire e far riflettere anche secoli dopo. Allora è chiaro che è meglio studiare chi fa parte dei migliori.”

In alto e seguenti, Luigi Alberto Sanchi, Direttore di Ricerca presso l’Istituto di Storia del Diritto del CNRS, di fronte all’ingresso della facoltà di giurisprudenza di Parigi.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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