L’ex Eridania di Forlì è certamente una di queste. Nata nel 1900, arrivò a occupare circa 1.000 operai con una produzione annuale di circa 140.000 quintali di zucchero, che si azzerò però nel 1972, anno della sua chiusura. Cinquant’anni di amara decadenza e abbandono in cui il vecchio zuccherificio è stato riparo per senzatetto, parte lesa in un processo per le demolizioni di alcuni edifici secondari, meta di pellegrinaggio per writer e spericolati climber, candidato ideale per l’ennesima area commerciale-residenziale. Oggi l’ex Eridania con i suoi 17 ettari di terreno e un corpo di fabbrica tutelato dalla Soprintendenza è in mano al Tribunale, dopo il fallimento del suo ultimo proprietario. Un’eredità ingombrante a due passi dal centro storico, il cui recupero si preannuncia come un’impresa titanica. Eppure, dopo diverse aste andate deserte e un prezzo in caduta libera (da 15 a 4 milioni di euro), il Comune di Forlì, guidato da Gianluca Zattini, si è dato l’obiettivo di acquisirne la proprietà entro l’anno per restituire alla città un pezzo della sua storia industriale.
“Per noi 4 milioni di euro è ancora un prezzo eccessivo, ma siamo intenzionati a fare una proposta al curatore fallimentare e speriamo che si possa passare all’acquisto. Per farne cosa? Un progetto da realizzare subito ce l’abbiamo già: un nuovo parco, secondo solo al Parco Urbano per estensione. Poi ovviamente ci sarà da affrontare il tema dell’intervento sulla vecchia struttura che al momento difficilmente ci possiamo permettere. Si pensi solo che per lo stabilimento gemello di Parma è stato necessario un investimento da 60 milioni di euro. Ma pensiamo che in futuro l’ex zuccherificio possa diventare una realtà importante sul piano sportivo”, dice Zattini.