“Dopo il liceo,” ricorda Matteo Cavezzali, “ho frequentato Scienze della Comunicazione dove ricordo in modo particolare le lezioni di Umberto Eco. Volevo comunicare, scrivere storie, anche inventate, a volte partendo da personaggi che mi avevano particolarmente colpito.
Ci fu un primo approccio con il teatro quando ero ancora al liceo e partecipai a I Polacchi, lo spettacolo di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. In seguito ho scritto anche dei testi teatrali per Onnivoro, un teatro fatto soprattutto da giovani. Più tardi cominciai la collaborazione con alcuni giornali. Fu invece casuale, mentre ero in spiaggia al bagno Fandango, incontrare Pino Cacucci, il già notissimo scrittore, sceneggiatore e traduttore.
Avevo letto tutti i suoi libri e di lui mi colpiva il fatto di essere sempre portato a mettere in risalto personaggi storici non vincitori, sommersi e nascosti dalla Storia ufficiale. Gli chiesi se fosse interessato a presentare i suoi libri in quel contesto estivo fatto di serate in tutto relax. Fu per me la prima occasione per condurre incontri letterari.”
La cosa che sorprende in Matteo Cavezzali è la sua spontaneità nel raccontare anche momenti importanti come questo, che ha segnato un percorso che oggi ha acquistato grande importanza con Il Tempo Ritrovato, la rassegna di incontri con autori e autrici del panorama letterario, di cui è da anni conduttore.
“Ho delle idee, le butto lì… e aspetto che accada qualcosa. Miracolosamente molte si sono realizzate.” La casualità è solo una delle componenti che ha portato Matteo Cavezzali ad affermarsi, poi ci vogliono anche coraggio e intuito e il suo percorso dimostra che non mancano.
“Leggendo Marcel Proust, Alla Ricerca del tempo perduto,” continua, “ho pensato al titolo di una rassegna letteraria, Il Tempo Ritrovato, quello che rappresenta una pausa per ascoltare, leggere e riflettere sulla vita, sulla società. Un campo molto vasto che mi ha permesso di invitare a Ravenna scrittori italiani e non solo, autori di libri che affrontano le più varie problematiche.
Oggi gli incontri avvengono alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, ogni mercoledì alle 18. Inoltre ci sono appuntamenti anche a Lugo, Bagnacavallo, Fusignano, Cotignola, Alfonsine e Gambettola.” Il pubblico che segue gli incontri è eterogeneo ma c’è anche una notevole componente di giovani, essenzialmente studenti di scuola superiore e universitari.
Intanto, parallelamente è nato il Festival Scrittura, che dura alcuni giorni, in cui vengono affrontate tante tematiche con diversi autori che si alternano al tavolo, approfondendo gli argomenti da diversi punti di vista. Il Festival Scrittura ha da tempo raggiunto altre regioni: in Trentino-Alto Adige, Cavezzali cura Scrittura sulle Dolomiti e in Campania è co-direttore di Salerno Letteratura.
Gli incontri letterari hanno rappresentato per lui anche l’opportunità di confrontarsi con autori importanti e pian piano l’hanno portato a scrivere romanzi. Uno dei personaggi che l’ha maggiormente colpito è Luis Sepulveda, uno scrittore acuto e accattivante, non solo per i suoi romanzi di successo ma anche per la sua vita, così frastagliata, ricca di eventi, così piena di colpi di scena. La passione che Matteo Cavezzali mette nel raccontare è la stessa con cui ha affrontato una scrittura più impegnativa come il romanzo.
Il primo, Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini, fu pubblicato in primis da Minimum Fax e successivamente da Mondadori. “Avevo scritto questo primo romanzo e l’avevo inviato a più case editrici. Infine è stato pubblicato. Molto di Gardini era già stato scritto ma mancava ancora la verità sull’accaduto, e c’era ancora molto da scoprire. L’ho presentato in molte città. Durante la presentazione a Milano, a fine incontro si avvicinò Alberto Rollo, editor della Mondadori, e mi chiese se avevo qualcosa nel cassetto. Io avevo già scritto il mio secondo romanzo, Nero d’inferno, glielo mandai subito dopo e nel giro di una settimana avevo il contratto.”
Ecco, come spesso gli è capitato, lui aveva scritto e aspettava. Il protagonista del romanzo è Mario Buda, romagnolo, immigrato, in America diventa Mike Boda, l’uomo che fece saltare Wall Street negli anni Venti. “Avevo trovato il suo nome su un vecchio giornale americano che raccontava di un terrorista anarchico che cercava di contrastare l’ingiustizia sociale, certo Boda’s Bomb.” Un romanzo che parte da elementi reali, da un personaggio vero, mentre le vicissitudini vengono spesso ricreate grazie alla fantasia dell’autore. Per il libro su Gardini, Cavezzali ha vinto il Premio Comisso e il Premio Volponi Opera Prima.
Supercamper. Un viaggio nella saggezza del mondo è il suo terzo libro pubblicato da Laterza. “È un libro nato durante il lockdown,” spiega, “quando non si poteva viaggiare. Ho sentito la mancanza di quella libertà di raggiungere altri paesi, come avevo fatto prima, a partire dai primissimi viaggi che facevo con la mia famiglia. Sono stato stimolato dai ricordi, quando si partiva in camper, una Volkswagen riadattata, senza una meta precisa che cambiava inevitabilmente durante il viaggio.”
Se nei due precedenti romanzi erano protagonisti Raul Gardini e Mike Boda, qui è lui con tutti i suoi ricordi che spesso rivede e rielabora nella sua fantasia. “Non programmare troppo e vedere cosa succede è diventata la mia filosofia,” precisa sorridendo.