È quello che l’assessore alla cultura del Comune di Forlì, Valerio Melandri, ha chiamato il ‘miglio bianco’ e su cui l’amministrazione di centro-destra guidata dal sindaco Gianluca Zattini ha avviato una decisa opera di restauro.
Stiamo parlando del Quartiere Razionalista di Forlì che dalla Stazione dei treni si snoda fino a piazzale della Vittoria. E che comprende edifici realizzati nel Ventennio, colpiti dallo stigma Fascista e per questo lasciati a lungo al degrado. Come l’ex Gil, l’ex Collegio Aeronautico, il Monumento ai caduti con le Vittorie alate e diversi altri edifici che rappresentano una sorta di ‘catalogo a cielo aperto’ dell’architettura del periodo.
“Questa zona di Forlì rappresenta un unicum nel suo genere perché in pochissimo spazio troviamo tanti stili diversi,” dice Melandri sul miglio bianco. “Per avere una varietà simile, a Roma devi fare 50 chilometri. Passando dall’Eur al Foro Italico, dalla Città Universitaria al Palazzo Piacentini.
A Forlì, in poche centinaia di metri, abbiamo l’ex Gil di Cesare Valle, le case dei Postelegrafonici. Le palazzine progettate da Cesare Bazzani, l’edificio che fu l’asilo dedicato a Rosa Maltoni. Ognuno di questi è ascrivibile a un periodo storico di cui il Razionalismo fu l’espressione più famosa e anche, è bene ricordarlo, l’ultima architettura italiana conosciuta nel mondo dopo il Rinascimento.”
Un’operazione, quella di recupero e valorizzazione di un patrimonio a lungo dimenticato, che non è esente da critiche. Da parte di chi vorrebbe associare a questo progetto anche una sorta di ‘riabilitazione’ del regime che lo commissionò. Una lettura che l’assessore non condivide.
“Alcune associazioni dicono ancora che si tratta di un patrimonio dissonante. A pensarci bene, tutti i patrimoni sono a loro modo dissonanti. L’arte ha sempre fatto il paio con la politica. Quindi, è ovvio che porti con sé un’eredità che si presta ad essere giudicata. Vogliamo parlare di Giulio II, il ‘Papa terribile’ come venne chiamato, che posò la prima pietra dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina?
Era un papa guerriero e sanguinario, allora demoliamo tutto? Cancelliamo anche Depero per il suo stretto rapporto con il Fascismo? Non deve più succedere, secondo me, che si colleghi un certo tipo di arte alla politica e la si definisca dissonante. Se un’architettura è di pregio lo è anche se è stata fatta in un periodo storico buio.”
Il ‘miglio bianco’, chiamato così per il colore delle architetture dell’epoca che sono principalmente bianche, è uno degli asset su cui il Comune punta per convogliare su altri punti di Forlì i flussi turistici del San Domenico. Che ancora oggi lambiscono il centro senza davvero interessare la città.
“Certo, Forlì non è Firenze. Però abbiamo alcune caratteristiche che possono interessare almeno 50-100mila persone all’anno. Tra queste, appunto, c’è il ‘miglio bianco’, il Razionalismo e l’architettura del Ventennio. Poi c’è Caterina Sforza, icona del Rinascimento forlivese.
Non dimentichiamo il Risorgimento. Siamo la città di Aurelio Saffi con la sua casa museo e la sua tomba al Cimitero monumentale. E le grandi mostre del San Domenico che oggi ci caratterizzano più di tutto. Il museo sarà la punta di diamante del sistema SAN, acronimo dei tanti contenitori culturali di Forlì – San Domenico, San Sebastiano, San Giacomo, Santarelli – che saranno in piccolo il nostro Maxi di Roma a cui ci ispiriamo.”
Insomma, un progetto che dal ‘miglio bianco’ si estende per mettere a sistema tutte le potenzialità cittadine. Nei progetti del Comune c’è anche un biglietto unico che metterà in collegamento le grandi mostre con gli altri riferimenti culturali.
Tornando al Quartiere Razionalista (in cui rientrano per la loro collocazione anche gli ottocenteschi Giardini della Vittoria di piazzale della Vittoria, anch’essi oggetto di restauro), i lavori hanno già restituito splendore alle Vittorie alate. Sulla cui cima è di nuovo accesa la lampada, spenta dopo i danneggiamenti della Seconda Guerra Mondiale e mai più riaccesa.
Anche viale della Libertà ha una illuminazione tutta nuova e una risistemazione di alberature e pavimentazione (“non si faceva da 100 anni”). In via di rifacimento anche gli intonaci dell’ex Collegio Aeronautico (“uno dei più grandi d’Italia”) e il Comune è pronto a dar vita a due chicche che aumenteranno l’offerta per i turisti e l’attrazione verso il Quartiere Razionalista.
“Nell’ex Gil sarà realizzato l’Auditorium della Musica con il contributo da parte del Conad di ben 2 milioni di euro spalmati su 20 anni, e arriverà anche il Museo nazionale della ginnastica, grazie al nostro compianto concittadino Bruno Grandi.
Si farà anche il Museo del volo nell’ex Collegio Aeronautico, dove valorizzeremo il quadrilatero dei mosaici. Per metterli in collegamento con i mosaici antichi di Ravenna, raccontando come l’arte musiva sia stata espressione del potere in momenti storici molto diversi tra di loro.”