Si chiama Pininfarina Segno l’ultimo progetto di Davide Fabi, amministratore delegato di Signature Srl, società italiana con sede nella periferia industriale di Ravenna, dove si trova anche un vasto ed elegante spazio espositivo.
Pesarese di nascita, ha studiato medicina. Ha gestito diversi locali e nel 2016 ha fondato con altri due soci la Napkin, una micro azienda nata in un garage del Ravennate che si occupava della vendita di salviette compresse in pasticche per il mondo dell’hôtelerie e della ristorazione.
“È stato il primo esperimento con un gruppo di amici ravennati,” racconta Davide Fabi. “Inizialmente quasi come fosse un gioco. Poi abbiamo avviato una attività commerciale creando una Srl. Fin da subito la nostra forza è stato l’ottimo rapporto che c’è sempre stato fra di noi, di amicizia e fiducia. Col passare degli anni abbiamo sentito il desiderio di creare una produzione alternativa.
Abbiamo adottato il detto ‘Innovazione fa rima con ambizione’ che ci corrispondeva anche se non è stato facile accantonare un business già avviato. E soprattutto convincere i soci ad avventurarsi in un mercato tutto nuovo, ancora da costruire.”
Davide riesce a persuadere i suoi ad approfondire la ricerca di una antica tecnica di cui aveva letto ai tempi dell’università. Ovvero quella della Silverpoint usata da Leonardo da Vinci per scrivere senza usare inchiostro. Avrebbero creato qualcosa di completamente nuovo. L’Ethergraf, che incontra il favore del mercato. E così nasce la Signature. La prima versione di Ethergraf usa un nuovo tipo di materiale composto da una particolare lega metallica capace di scrivere per ossidazione su carta comune.
In quegli anni Pininfarina era alla continua ricerca di innovazione, di nuove idee e nuove sfide e Davide offrì loro una collaborazione per mettere in commercio questa idea fantastica che veniva presentata come ‘terra di mezzo’, una via di mezzo tra la penna e la matita ma che, in realtà, non voleva imitare né l’una né l’altra.
Questo nuovo modo di concepire la scrittura venne da subito visto con favore. “Da subito abbiamo voluto dare una profonda italianità al prodotto,” dice Fabi. “Data sia dalla storia di Leonardo da cui tutto ha avuto inizio, sia dalla produzione fatta esclusivamente in Italia, aggiungendo la narrazione della scoperta che attribuiva molto fascino all’oggetto. Per vendere un prodotto bisogna prima saperlo raccontare al cliente. Crediamo sia più importante la percezione del prodotto che il prodotto stesso.”
Signature entra quindi in partnership con Pininfarina. Si allargano gli orizzonti e nasce Pininfarina Segno nel 2018. Sembra impossibile che il mondo della penna possa esercitare un tale fascino. Naturalmente è stato necessario modificare l’idea di Leonardo da Vinci, quindi le penne che oggi si vedono in mostra possono contenere inchiostro ma quello che stupisce piacevolmente è lo stile, l’eleganza e la preziosità.
Chi compra gli oggetti e come è la mappatura del mercato? “Questa unione,” precisa, “cresce tanto sia come fiducia che come business e si occupa di scrittura ma anche di accessori. Mi piace definirlo un progetto creativo, un hub che unisce eccellenze nei settori più disparati. Design, materiali, tecnologia, artigianato e comunicazione. Vendiamo i nostri prodotti in oltre 700 negozi italiani.
Gioiellerie, rivendite di articoli da scrittura e Concept Store, esportiamo in oltre in 24 Paesi attraverso distributori in esclusiva che raccontano storia, made in Italy, passione, artigianalità, oggetti unici realizzati a mano. Proponiamo una nuova idea di scrittura che in alcun modo sostituisce i comuni strumenti, ma supera il concetto di pura funzione, trasformandosi nell’accessorio di design perfetto per chi desidera avere sempre una storia da raccontare.”
Mentre Fabi racconta questa fantastica avventura, impossibile non notare nell’occhiello della sua giacca un piccolo fiore, che in realtà è una piccolissima penna. Nella mostra ve ne sono tante altre e sono proposte soprattutto come regalo per giovani.
L’oggetto che stupisce maggiormente è una penna tempestata di brillantini che, contrariamente ai costi accessibili delle altre penne, costa ben 40.000 euro. Si sa che in certi Paesi, dove il petrolio sgorga quasi spontaneo, un piccolo regalo come questo può essere un messaggio di buon gusto e di stile, la caratteristica di tutti gli oggetti prodotti da Pininfarina Segno.