Marko Daza, cileno d’origine e da quasi 10 anni in Romagna, è tra i migliori professionisti della pole dance a livello mondiale. E risiede a Forlì dove ha all’attivo moltissimi corsi presso la Pole Art Academy. “Dopo la mia partecipazione a Chile Got Talent sono stato contattato dalla titolare di una palestra di Forlì che mi ha offerto un lavoro. All’inizio ho faticato a credere che fosse vero e ci sono voluti bene 6 mesi perché mi decidessi a trasferirmi. Una volta arrivato a Forlì poi non mi sono più mosso.”
La pole dance è una disciplina molto diffusa in tutta l’America e consiste nell’unire danza ed esercizi ginnici acrobatici alla pertica. Oggi è molto praticata anche in tanti paesi europei. Ma in Italia è arrivata con un certo ritardo e sono state poche le palestre che hanno investito nell’apertura di corsi di pole dance. “Quando ho iniziato a insegnare a Forlì nel 2015 ho subito raccolto molto interesse e oggi sono oltre un centinaio le sole donne iscritte ai corsi.”
Benessere a livello psicologico e grande senso di libertà sono le prime sensazioni che provano le persone che si accostano a questa disciplina. “Esistono vari tipi di pole dance. La pole art che è molto legata alla danza, la pole sport estremamente competitiva. E l’exotic pole dance che è quella che si pratica con l’utilizzo dei tacchi.”
Daza, che ha intrapreso questo percorso 11 anni fa in seguito a un grave lutto, nel 2019 è diventato campione mondiale di pole art posa a Novosibirk, in Russia, e ha conquistato la medaglia di bronzo ai mondiali di pole sport. Portando sul podio di questa disciplina il tricolore.
“La ‘sport’ è la versione più rigida e rigorosa della pole dance. Prevede che la persona raggiunga la perfezione nell’esercizio. Di certo lo sviluppo delle gare ha determinato negli ultimi anni un aumento dell’interesse per questo ramo della pole da parte dell’universo maschile. Nella pole sport sono valutate in primis le capacità necessarie a ‘tenere una posizione al palo’, l’abilità nel compiere esercizi puliti e sempre più complessi.
Nell’ambito delle gare ha molte somiglianze con il corpo libero. Ad esempio riuscire a tenere una ‘bandiera’ (anche definita human flag) è spesso l’obiettivo che porta molto uomini ad accostarsi alla disciplina.” Diversa, ma non meno difficile, è la exotic pole dance.
“Ricordo che tutto è iniziato oltre 10 anni fa perché stavo cercando un corso di tango a Cesena. Sono arrivata a una palestra di Budrio di Longiano dove mi è stato proposto di provare il corso di pole e questa disciplina mi ha incuriosita talmente tanto che sono diventata maestra di pole dance in soli due anni.”
È questa la storia di Claudia Nicolini, classe 1994, oggi titolare della Pole Acrobatic Studio, la prima scuola e associazione sportiva a Cesena interamente dedicata a questo sport e ad altre discipline aeree.
“La pole dance,” racconta Claudia, “si basa sull’esecuzione di figure aeree e acrobatiche, utilizzando la forza di gravità e sviluppando forza muscolare, flessibilità, coordinazione e resistenza. È uno sport che può essere praticato da chiunque, non richiede doti o capacità pregresse, consente in breve tempo di tonificare e sviluppare la muscolatura in maniera sana ed equilibrata. La lezione viene svolta con un riscaldamento iniziale, esercizi di potenziamento e l’esecuzione di giri e trick al palo. Per poi terminare con la fase di stretching.”
Claudia che, dopo la prima sede in via Macchiavelli a Cesena, ha aperto nell’ottobre del 2020 anche la seconda palestra in via Del mare a Ponte Pietra è specializzata in exotic pole dance. Una pole dance che si pratica realizzando coreografie con i tacchi.
“Si tratta ovviamente di calzature realizzate a questo scopo. E che contribuiscono a conferire alla coreografia di pole dance una maggiore sensualità. E soprattutto ne aumentano la difficoltà di esecuzione. Tutti possono approcciarsi a questo sport anche in età matura e diversi sono anche i corsi per bambini che stanno nascendo sul territorio.
Certamente l’organizzazione di gare e la diffusione mediatica di questo sport, che negli ultimi anni ha avuto molto risalto in trasmissioni televisive e attraverso i social, hanno chiarito che non si tratta semplicemente del ‘muoversi attorno ad un palo’. Ma che vi è tutta una serie di rigorosità negli esercizi da tenere presente perché la pole è uno sport completo e molto competitivo.”