Una sorta di doppio ‘oscar per l’architettura green’ per la scuola Antonio Brancati, definita come una scuola ‘salva pianeta’. Progettata per essere un edificio a impatto quasi nullo, nettamente all’avanguardia nel mondo.
L’edificio pesarese, tra i 148 edifici selezionati a livello internazionale, è risultato il migliore esempio al mondo in termini di efficienza energetica. In coerenza alla lotta contro il cambio climatico, tematica all’ordine del giorno a COP26, rientrando negli standard nZEB (nearly Zero Energy Building).
Investire nell’istruzione è una delle priorità dell’Amministrazione pesarese, come conferma il vicesindaco Daniele Vimini. “Dopo il certificato Leed Platinum [a novembre 2020, la scuola Antonio Brancati è stata la prima scuola in Europa e la seconda nel mondo ad aver conseguito tale risultato, NdA.] accogliamo questi ulteriori riconoscimenti con gioia. E come segno di una strategia edilizia di valore in grado di qualificare il territorio, migliorare la qualità di vita della popolazione scolastica, salvaguardare l’ambiente.”
Il tutto “grazie a una progettualità virtuosa e sostenibile, anche dal punto di vista economico” come testimonia il costo a metro quadro della scuola. Pari a 1.300€/mq. È un risultato che “va raccontato perché costituisce un ottimo modello di cooperazione tra enti locali e privati.”
Il segreto del successo della scuola Antonio Brancati? Per Vimini sta “nell’aver seguito e documentato passo dopo passo obiettivi e procedimenti. E aver pensato a questo intervento come a un modello modulare e replicabile.”
È stato anche un ottimo lavoro di squadra quello che ha permesso di ottenere questi prestigiosissimi risultati. Grazie al progetto degli architetti Margherita Finamore (project manager), Davide D’Ursi ed Eros Giraldi del Comune di Pesaro.