Stefania Carattoni, spazio eclettico

di Alessandra Albarello, foto Massimo Fiorentini
Flab Store di Stefania Carattoni tra design, restauro e laboratori
Ottanio o rosso Bologna? Chissà se la prossima volta che visiteremo questo spazio troveremo ancora le pareti dello stesso colore… Sicuramente non gli stessi mobili e complementi.

“Questo è già il terzo o quarto giro di arredo,” precisa infatti Stefania Carattoni, artefice di Flab Store in via Ravegnana 40, aperto a fine ottobre 2022, dopo tre anni di ristrutturazione e dotato anche di un comodo parcheggio per i clienti.

Un’indicazione sulla definizione di questo luogo fluido ed eclettico ci arriva sicuramente dal nome, acronimo di Flower Lifestyle Art Beauty dove, alla voce bellezza, Stefania Carattoni precisa: “È tutto ciò che illumina e dà piacere. Infatti non ho mai pensato al senso estetico come a un’idea di vanità.” 

Quando si entra la sensazione è quella di ritrovarsi in una casa. In una bella casa. Immersi in un’atmosfera di calma apparente, irrequieta e inquieta, perché ogni elemento di arredo racconta una storia ed è stato scelto con cura da Stefania Carattoni che, essendo anche restauratrice, l’ha restituito poi a nuovi sguardi, a nuovi scenari domestici. Un luogo dove è quindi sempre in agguato il coup de foudre.

Solo pezzi del XX secolo fino agli anni Ottanta, tra design e modernariato, tutti ormai fuori produzione. Linee eterne ed essenziali come quelle di Ico Parisi, anche se Stefania Carattoni vira spesso e repentinamente verso altri generi e stili, completamente diversi, mescolandoli tra loro.

“Mi annoio con estrema facilità e attualmente mi sono appassionata allo stile Hollywood Regency e al Déco. Ma anche ai quadri cinesi anni Settanta e ai manifesti della propaganda maoista.” 

Acciaio, ottone e vetro come per le consolle di Renato Zevi, esponente di punta dello stile Hollywood Regency, ma anche molto legno come per l’estesa libreria di palissandro. Il trait d’union sono sicuramente le piante, esclusivamente italiane, dall’aspetto incredibilmente fresco. E che, fin dall’inizio, hanno fatto parte del progetto di arredo elaborato da Stefania e confluito poi in Flab.

Naturalmente sono tutte inserite in portavasi vintage come quelli del 1985 di Aldo Franco, ideati appositamente per le orchidee perché riescono a filtrare la luce. “Non ho mai avuto il pollice verde ma durante il lockdown ho iniziato a comprare piante. E così mi sono esercitata per conto mio. In particolare amo molto quelle grasse come l’Euphorbia Ingens, magnifica scultura vegetale,” racconta Stefania Carattoni. E poi ci sono i fiori secchi con cui crea delle ‘nuvole’ appese al soffitto del negozio. Un’idea nata casualmente da una passeggiata sulla spiaggia e che ha riscosso molto successo. “Ho trovato un cespuglio di rovi e l’ho portato a casa, non sapendo ancora che cosa farne.” 

Anche i suoi clienti acquistano spesso un mobile particolare perché ne sono attratti, senza avere ancora un’idea precisa su dove collocarlo. Come è successo per l’audace mobile bar anni Quaranta, con l’interno in velluto rosso. “È lo spirito giusto con cui scegliere questi pezzi di ‘rottura’ che vanno reinterpretati, rivitalizzandoli attraverso un nuovo contesto di utilizzo,” ci dice Stefania Carattoni mentre prepara un caffè dietro a uno scenografico bar degli anni Settanta di Willy Rizzo. 

Osservandolo bene, questo arioso ex-magazzino di 105 mq è la sintesi perfetta di tutto il percorso professionale e personale di Stefania Carattoni, scandito dalla luce che arriva da ampie vetrate invadendo ambienti che si possono facilmente trasformare.

Appassionata di fotografia, è riuscita infatti a ricreare anche un set fotografico, grazie a una tenda che separa gli spazi. Mentre in fondo al negozio si trova il laboratorio dove il lunedì e il martedì, giorni di chiusura di Flab, si dedica completamente al restauro. Quello che si vede adesso è però solo l’inizio della storia di questo concept store. L’incipit di un legame che si sta instaurando e consolidando con il quartiere di San Rocco, con la città.

I progetti sono infatti tanti, compreso un evento vintage e un corso di yoga perché, tra le altre cose, Stefania Carattoni nel frattempo è diventata insegnante di questa disciplina. “Ho in mente delle collaborazioni soprattutto con altre donne. Mi piacerebbe sviluppare un discorso sui tessuti finalizzato anche a sostituire alcuni paralumi e a ridare nuova vita a panchetti e poltrone.”

Dipenderà poi tutto da chi incontrerà lungo questo suo nuovo percorso, dai destini che si incroceranno, dai legami che si instaureranno. Lo spazio si presta anche a ospitare mostre. E la prima potrebbe essere proprio quella dei molti volti che Stefania Carattoni ha fotografato in giro per il mondo, oppure dei quadri della sua vasta collezione di ritratti. “I più brutti della storia,” come lei stessa li definisce ridendo.

Stefania Carattoni, spazio eclettico
In apertura e qui sotto angoli suggestivi di Flab Store a Ravenna dove trovano spazio arredi e oggetti di design e piante. Sopra, Stefania Carattoni.
Stefania Carattoni, spazio eclettico
Uscendo, inevitabilmente lo sguardo indugia ancora su quelle pareti. Ottanio o rosso Bologna? Il dubbio rimane.
Pubblicato su XX IN Magazine XX/XX, chiuso per la stampa il XX/XX/XX

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