La narrazione della Fondazione Sabe per l’Arte, dove Sabe è l’acronimo di Saluzzo e Bezzi, passa inevitabilmente attraverso un dialogo tra luce e superficie.
Quando si pensa a un dirigente scolastico moderno, severo ma giusto, in grado di far presa su ragazzi e insegnanti, il pensiero va subito a Gianluca Dradi.
Terminato l’insegnamento al liceo artistico di Ravenna lo scorso anno con il pensionamento, Andrea Tampieri può dedicare tutto il tempo all’attività artistica, peraltro mai abbandonata.
Il nome è importante, l’eredità pesante. La storia dello sport ravennate è stata scandita anche dalla Rinascita: proprio quest’anno cadono i 75 anni dalla sua fondazione.
La piccola costruzione settecentesca intitolata alla Madonna del Rosario di Pompei è stata sottoposta a un lungo e attento restauro e, finalmente, è tornato a vivere.
Nella storia di Ravenna del Novecento un posto di primo piano è rivestito dagli eventi che esattamente un secolo fa, nell’estate del 1922, portarono alla conquista della città da parte dei fascisti, al termine di una drammatica settimana densa di colpi di scena dagli esiti talora tragici.
Luigi Dadina, cofondatore della compagnia Teatro delle Albe di Ravenna, è un autodidatta. Ha dedicato la sua vita al teatro e, grazie ad esso, racconta della società e dei suoi cambiamenti. Quando ha iniziato in città c’era una sola realtà teatrale, il teatro dell’arte Maranatha.