Il grano e la zizzania, due elementi che secondo la parabola del Vangelo non collimano, sono in contrasto. Come può, di fatto, una erbaccia infestante, la zizzania, crescere in armonia con il frumento più prezioso e antico del mondo, il grano?
In realtà c’è un posto dove la loro coesistenza è possibile: un orto socio-culturale che li unisce e rende in simbiosi. Fondato dalle pesaresi Michela Valdinocci ed Eleonora Antonelli, Il Grano e la Zizzania mette le radici a Villa Fastiggi a maggio 2021, e appena due mesi dopo apre le porte al pubblico gratuitamente, diventando nel giro di poco tempo un punto di riferimento per tante persone.
Ma cosa si fa esattamente in questo posto? “Inizialmente il progetto nasce con un unico intento: quello di offrire spazi mirati alla coltivazione di un orto,” dichiarano Eleonora e Michela. “Poi da cosa è nata cosa, il grande riscontro ottenuto ci ha fatto ben pensare di organizzare in loco anche eventi di vario tipo, dalle presentazioni di libri a incontri a tema dedicati all’alimentazione o all’ambiente, per citarne solo qualcuno.”
I promotori principali sono gli stessi frequentatori/cultori dell’orto sociale che, grazie alle loro proposte e idee in ambito di incontri e eventi, hanno fatto sì che questo grande spazio di condivisione e comunione vestisse anche gli abiti di un contesto culturale sempre più apprezzato dai cittadini.
Tra le tante iniziative in calendario c’è l’Orto Aromatico, in cui si impara a realizzare muretti a secco per le erbe aromatiche, bancali rialzati per i fiori e tunnel specifici per le piante rampicanti.
Per gli amanti del focolare e dei racconti fatti come una volta, I Racconti dell’Orto è l’appuntamento ideale: basta portare da casa una tazza, un plaid, per vivere un’atmosfera fatta di allegra compagnia intorno al fuoco con un caldo e profumato vin brulé da sorseggiare.
Non sono rari nemmeno gli incontri introspettivi e di conoscenza di se stessi in cui vengono affrontati temi come L’incontro tra il maschile e il femminile, in cui si analizza il concetto di entrare in contatto con se stessi attraverso la narrazione archetipica e pratiche di mindfulness.
Per i più pratici c’è la possibilità di vestire i panni di un buon falegname e costruire oggetti come porta spezie in legno attraverso la guida di mani esperte.
Se si è desiderosi di dare il proprio contributo per costruire un pollaio, sistemare lo spogliatoio, ripristinare una tettoia, non si deve fare altro che contattare Eleonora e Michela e il gioco è fatto.
Il Grano e la Zizzania, aperto a tutti dalla primavera all’autunno, si avvale di un team di 10-12 persone pronte a dare il benvenuto a chi desidera cimentarsi in una qualsiasi delle tante attività di questo luogo che sembra essere tornato indietro nel tempo per ridare il senso di semplicità e genuinità alla vita di ciascuno dei partecipanti.
La vasta area che accoglie questa originale idea è principalmente suddivisa in una decina di piccoli campi che vengono affidati alle persone in modo casuale e ‘ciascun agricoltore’ riceve dritte utili dagli esperti del team, i nonni, per seminare bene e raccogliere anche meglio.
Un progetto quello di Michela ed Eleonora, apprezzato dai cittadini, che cattura l’essenza di un tempo, in cui la bellezza si poteva respirare attraverso ogni piccolo germoglio che spuntava dalla terra, ogni frutto che nasceva dalla pianta, e assaporare la gioia che solo la purezza delle piccole cose riusciva a regalare.