Ed è questa l’urgenza collettiva che otto artisti sono stati chiamati a indagare secondo il loro linguaggio artistico: il tema del Postumano Metamorfico. Un suggestivo percorso sviluppato proprio in contrapposizione con gli spazi rinascimentali di Palazzo Donà dalle Rose, a Venezia, dove è stato allestito il Padiglione della Repubblica di San Marino alla 59a Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, visitabile fino al 27 novembre 2022.
Elisa Cantarelli, Nicoletta Ceccoli, Endless, Michelangelo Galliani, Rosa Mundi, Roberto Paci Dalò, Anne-Cécile Surga, Michele Tombolini: questi gli otto artisti selezionati da un comitato scientifico composto da Alessandro Bianchini, Roberto Felicetti, Cristian Contini, Fulvio Granocchia, Pasquale Lettieri, James Putnam, Riccardo Varini, Angela Vettese.
“San Marino vi è rappresentata dai poli della sua cultura, dai suoi artisti e dalla sua Università”, afferma il Segretario di Stato per la Cultura Andrea Belluzzi. “Il Paese sta portando avanti un percorso di maggiore focalizzazione sulle iniziative culturali come elementi di attrattiva che contribuiscano a portare visitatori attenti nel nostro Paese.
Il motivo che mi ha fatto propendere per la collaborazione con FR Istituto d’Arte Contemporanea e con il suo partner Cris Contini Contemporary è che il progetto avrà una ricaduta sul territorio sammarinese durante e dopo la Biennale: gli artisti presenti all’evento porteranno infatti le loro installazioni e le loro performance anche a San Marino.”
“Il Padiglione”, dichiara il commissario Riccardo Varini, “ospita contributi di artisti sammarinesi, italiani, francesi e inglesi, per promuovere il Sistema Paese attraverso l’arte contemporanea, in un’ottica di confronto ed apertura internazionale.
In risposta alle sollecitazioni della direttrice artistica della Biennale Arte 2022, Cecilia Alemani, si è scelto di approfondire il tema proposto – corpo e metamorfosi, rapporto individuo/tecnologia e individuo/natura – su diversi piani: dal linguaggio alla riflessione sul presente, sino all’opera d’arte nel suo farsi. Palazzo Donà dalle Rose, sede della mostra, è esemplificativo di questo concetto.
Rappresenta esso stesso differenti dimensioni e anime, materiali e immateriali, che si tramandano dal passato e si fondono nel presente, coniugando la permanenza della città antica con la visione innovativa di quella moderna.”
A Belluzzi e Varini si unisce poi il curatore, Vincenzo Rotondo (FR Istituto d’Arte Contemporanea): “Il progetto Postumano Metamorfico nasce nell’agosto del 2021, a partire da studi condotti negli anni precedenti su Postumanesimo e Transumanesimo, dalla consapevolezza della fragilità umana, ma anche dal grande dono di cui disponiamo, ovvero la capacità di guardare e andare oltre.
Ci siamo sempre posti tante domande: come prolungare la nostra vita, come trasformarci per adattarci ai cambiamenti. Ora siamo arrivati ad un punto critico, in cui l’essere umano pensa di poter bastare a se stesso e di poter dominare il mondo.
La tecnica, secondo il Transumanesimo, nasce per salvare la vita umana. Grazie alla scienza e alla medicina abbiamo avuto grandissimi vantaggi da questo punto di vista, ma far sopravanzare la scienza e la medicina a discapito del rapporto uomo/natura sottende un grande rischio.
Così come è rischioso forzare e adattare l’ambiente ai propri bisogni: lo vediamo nell’inaridimento del globo terracqueo, nello scioglimento dei ghiacciai, nel cambiamento della Corrente del Golfo. In effetti, il problema vero siamo noi, che dovremmo muoverci verso la Natura e trovare soluzioni che ci consentano di entrare in sinergia con l’ambiente.